43°/La Calunnia – Ci avviciniamo alla scadenza dei bandi europei. È opportuno ricordare e vigilare

Alcune fra le più autorevoli testate nazionali, questa mattina, scoprono l’acqua calda e ci comunicano che l’Italia dà alla Comunità europea più di quanto sappia percepire.

L’esistenza di questo gap autolesionistico, è quanto, intelligentemente, sostiene anche la dottoressa Laura Caserta nell’intervista rilasciata il 1/7/2012 al Resto del Carlino.

Laura Caserta, come i pochi lettori del blog sanno, è stata anche autorevole relatrice nel convegno “Lo Stato Intelligente-finanziamenti europei per l’innovazione e per la sicurezza” del 23/3/2012 affrontando il tema delicatissimo “Corruzione: legge italiana, indirizzi europei”.

Per lealtà nei suoi confronti, devo dire che è la persona che più ha insistito perché organizzassi il convegno citato.

Per ulteriore dovere di cronaca e rispetto della verità, racconto che a quella richiesta della dottoressa, risposi che, a mio giudizio, un solo convegno non sarebbe bastato ad esaminare un tema tanto complesso e nodale per i tempi che si avvicinavano. In omaggio alla formazione culturale di Laura Caserta che, prima di tutto, è un’umanista, una storica del Medioevo e studiosa d’arte, risposi che ritenevo che fosse necessario un “trittico” di incontri. Com’è documentato dalla corrispondenza mail intercorsa tra Lei e il sottoscritto.

La dottoressa, dirigente della Consip, mi era stata presentata dal rabbino Scialom Bahbout, e, da quanto ho già scritto di lui e del rispetto che ho per la cultura e la comunità ebraica, questa garanzia fu sufficiente per favorire rapidamente una opportunità di collaborazione.

Le inequivocabili finalità morali e civiche del Progetto Ipazia esposte nei suoi documenti ufficiali e già note al rabbino da molti anni furono subito chiare a Laura Caserta. Anche perché illustrate da me e da tutti i miei collaboratori nei mesi che precedettero il convegno.

Laura Caserta si attivò subito per introdurmi l’ing. Alessandro Zanasi, che sulla carta già conoscevo come valente studioso dei temi legati alle fonti aperte e alla ridefinizione del concetto di sicurezza informatica. Lo avevo selezionato infatti come uno dei pilastri della costituenda Forndazione Guglielmo da Baskerville e del comitato scientifico atto a far nascere la Scuola di Intelligence Culturale che doveva generarsi nell’ambito delle attività della fondazione.

Ancora oggi, in ore per me drammatiche, ho beneficio al semplice ricordo dei colloqui con Alessandro Zanasi presso gli uffici di Ipazia Preveggenza Tecnologica. L’ingegnere mi apparve subito piacevole e rassicurante per dirittura morale e curiosità intellettuale come solo i grandi investigatori del possibile sanno essere.

Come ho già detto, sono dispiaciuto del trattamento che, alla fine, è stato riservato, nella tempesta in cui sono stato gettato, proprio all’ing. Alessandro Zanasi.

Ma la vita, spesso, è ingiusta.

Last but not least.

Sarò sempre grato a Laura Caserta per aver voluto invitare, come relatore al convegno, il prof. Liviu Muresan con cui, sia pur con l’aiuto di un abile, colto e puntuale traduttore rumeno, ho avuto uno scambio di idee sul futuro della Strategia di Sicurezza Nazionale che io, con pochi altri, auspichiamo da anni per il nostro Paese e per l’Europa.

Muresan è una mente europea, amico della legalità, strenuo nemico della criminalità internazionale. Anzi, Muresan mi è apparso cittadino del Mondo, persona colta e sensibile che (spero di non sbagliarmi) rilevò subito l’attenzione che avevo posto nel cercare per Lui un libro sulla storia dell’aviazione, ricordandomelo valente ufficiale di quell’Arma.

Un libro e un mazzolino di fiori scelti con i colori della sua Romania, fatti trovare nella stanza dell’hotel Forum dove l’ospitammo, furono i soli omaggi e modalità onerose con cui dovemmo disobbligarci con il valente studioso che nulla chiese per il suo prezioso intervento.

 

Oreste Grani