I primi passi del Golem. Ovvero come il successo del Movimento 5 stelle alle elezioni in Sicilia darebbe il via alla irresistibile ascesa di “Grillo” al Parlamento nazionale

La regola del mondo dell’informazione – complici i giornalisti (tranne rarissime eccezioni di investigatori platealmente uccisi o fatti sparire) arroccati nel più corporativo degli ordini professionali – è stata per anni: “mai dare notizie vere o comprensibili al pubblico”.

Quando si dava notizia di un neonato morto ustionato nell’incubatrice di qualche ospedale, cioè bruciato vivo dal congegno che doveva garantirgli la vita, l’espressione giornalistica era: “Tragica fatalità”. Ma, subito dopo, l’opinione pubblica veniva rassicurata: “È scattata un’inchiesta della magistratura”… che atleti questi magistrati.

Ecco allora un’altra regola: “le alterazioni o le definizioni lessicali, cioè l’uso distorto del vocabolario, vengono prima della notizia”, al fine di nascondere i fatti e di tranquilizzare o fomentare la pubblica opinione.

Questo nella cronaca della vita di tutti i giorni.

È facile ricordare quello che è avvenuto in politica; avvantaggiata dal controllo sull’informazione, prima e durante il regno di Berlusconi, la partitocrazia ha fatto quello che ha voluto. Le oligarchie hanno trionfato perché le notizie sono state gestite grazie a giornalisti prezzolati, narcotizzando l’opinione pubblica.

Vinta la guerra delle parole e delle immagini, la dittatura partitocratica cattocomunista avrebbe continuato a sgovernare indisturbata per secoli se non avesse fatto irruzione nella storia dell’umanità l’informatica, con la sua rivoluzione culturale.

In Italia, la rete telematica ha, passo dopo passo, reso possibile il fenomeno blog Beppe Grillo, che ritengo, e mi assumo la responsabilità dell’affermazione, la più sofisticata operazione di intelligence mai effettuata nel nostro Paese.

La trasformazione di Grillo da comico a contestatore ben informato nelle assemblee societarie di Telecom e Parmalat, poi da contestatore a blogger di livello mondiale lo ha portato a essere leader dell’unica formazione politica emergente nel Paese. Le altre sono tutte minestre riscaldate.

È questa l’irresistibile ascesa del “royal fool” (come il maestro della scienza dello spionaggio internazionale Christopher Andrew definirebbe Grillo).

Nell’ambito delle corti medioevali in Europa, notoriamente strutture autoritarie, uno dei grandi problemi era dire ai governanti quello che non volevano sentire. In molte corti esisteva quindi la figura del “buffone di corte”, “the royal fool”. Era lì per intrattenere il governante, ma aveva anche una sorta di licenza per dire le verità scomode che ad altri non era consentito dire. È veramente essenziale che ai Servizi di Intelligence siano, anche nell’ambito dei moderni sistemi democratici, riconosciuti i privilegi, se si può perdonare il paradosso, che spettavano al buffone di corte medioevale, così da poter dire alla classe politica quello che questa non vuole sentire. D’altro canto per un dirigente politico è certamente meglio ascoltare ciò “che non vuole sentire” in “separata sede”, in ambito riservato, dai propri Capi dei Servizi, che non conoscerlo pubblicamente attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Quanto viene detto in forma riservata è certamente di gran lunga meno umiliante dell’essere sfidati pubblicamente. Tutto questo comunque deve presupporre un mutamento nella cultura, nella mentalità ed è questa la sfida più difficile per le comunità d’intelligence per il XXI secolo. Il vero problema per l’intelligence dei nostri tempi non è la raccolta informativa, non è l’analisi, non sono i rapporti con le altre comunità di intelligence, è il rapporto con il livello politico. Da un’intervista a Christopher Andrew, “L’intelligence nel XXI secolo” pubblicata in “Per Aspera ad Veritatem” rivista del SISDE, maggio 2001

Ora, di fronte al possibile successo del MoVimento 5 Stelle alle elezioni regionali in Sicilia, successo che lo proietterebbe a vincere le elezioni nazionali della prossima primavera, noi vediamo qualcosa che è sfuggito di mano agli stessi creatori del Golem.

Che ciò possa accadere non è da attribuire alla volontà o alla capacità di chi ha pensato “Grillo” o a Grillo stesso, quanto al vuoto determinato dalla pochezza delle classi dirigenti del Paese. La politica si è suicidata.

Chiunque sia eletto delle donne o degli uomini del MoVimento 5 Stelle sarà certamente più onesto di tutti questi messi assieme:

Adornato Ferdinando

Alfano Angelino

Amato Giuliano

Andreotti Giulio

Baccini Mario

Bassanini Franco

Bassolino Antonio

Bergamini Deborah

Berlusconi Silvio

Bersani Pier Luigi

Bianchi Dorina

Bindi Rosy

Binetti Paola

Bocchino Italo

Boniver Margherita

Borghezio Mario

Bossi Umberto

Brambilla Michela Vittoria

Brancher Aldo

Brunetta Renato

Buttiglione Rocco

… continua

Oreste Grani