Vero o Falso? Chi è James Bond? I due volti della spia in Skyfall tra ironia, tormenti e il tempo che passa

James Bond era figlio di padre scozzese, Andrew Bond di Glencoe, e di madre svizzera, Monique Delacroix, del Cantone di Vaud. Essendo suo padre rappresentante all’estero della ditta Vickers, la sua prima educazione, dalla quale egli conseguì la perfetta conoscenza del francese e del tedesco, si svolse sempre all’estero. James Bond aveva undici anni quando i suoi genitori rimasero uccisi in un incidente alpinistico sulle Aiguilles Rouges sopra Chamonix. Il ragazzo fu allevato da una zia, ora defunta, Miss Charmian Bond, e visse con lei in un villaggio dallo strano nome di Pett Bottom, nei pressi di Canterbury (Kent). La zia, che deve essere stata una signora di grande erudizione e cultura, curò personalmente l’educazione del nipote il quale, all’età di dodici anni o poco più poté felicemente entrare a Eton, dove suo padre lo aveva iscritto fin dalla nascita.

Bisogna riconoscere che James Bond non si distinse in modo particolare in quel collegio. Dopo solo due anni, e mi duole doverlo dire, a causa di una storia con una cameriera, il ragazzo fu espulso. La zia riuscì a farlo iscrivere a Fettes, l’antica scuola del padre, dove l’atmosfera era molto calvinista e dove agli allievi si richiedeva il massimo del rendimento sia nel campo scolastico che in quello atletico. Benché James Bond fosse per natura incline alla solitudine, ben presto riuscì a crearsi delle solide amicizie nei circoli sportivi tradizionali della scuola. Quando terminò gli studi, all’età di diciassette anni, egli aveva rappresentato per due volte i colori della sua scuola come peso leggero e aveva fondato il primo corso di judo in una scuola privata britannica. Si era allora nel 1941. James Bond dichiarò di avere diciannove anni e, con l’aiuto di un vecchio collega di lavoro del padre, entrò a far parte di quello che poi sarebbe stato conosciuto come il Ministero della Difesa.

Gli fu accordato il grado di tenente del Servizio Speciale della RNVR e, a prova dei suoi servizi soddisfacenti, terminò la guerra col grado di Comandante. Chi scrive, iniziò a quell’epoca la sua attività in certi particolari settori dei Ministero. A guerra finita accettai di buon grado la richiesta del Comandante Bond di continuare a lavorare per il Ministero. AI momento della sua deplorata sparizione, il Comandante Bond aveva raggiunto il grado di Ufficiale Principale.

La natura delle mansioni del Comandante Bond, che fra parentesi fu premiato col CMG nel 1954, non può essere rivelata; ma i suoi colleghi al Ministero sono unanimi nel riconoscere che egli risolse sempre le sue missioni con straordinario coraggio e distinzione, anche se a volte con una vena di temerarietà, dovuta al suo carattere impetuoso, che lo mise in urto con le autorità superiori. Egli possedeva una specie di potere occulto che gli veniva in aiuto nei momenti più critici e che lo faceva scampare, più o meno indenne, alle avventure più pericolose. L’inevitabile pubblicità concessa ad alcune di tali avventure, soprattutto dalla stampa straniera, aveva fatto di lui, sia pure controvoglia, un autentico personaggio da romanzo. Fu quindi inevitabile la pubblicazione di una serie di libri molto popolari scritti sul Comandante Bond da un suo amico e ex collega. Se la qualità di quei libri, o il loro grado di veridicità, si fosse avvicinato alla realtà, l’autore sarebbe stato certamente processato per profanazione della legge sui Segreti Ufficiali. Il fatto che non si sia ancora preso alcun provvedimento contro l’autore e l’editore di queste fantasticherie e delle romantiche contraffazioni degli episodi della carriera di un valoroso impiegato del Governo, è la prova dello spregio in cui sono tenuti tali romanzi.

James Bond si sposò nel 1962 con Teresa, unica figlia di Marc-Ange Draco, di Marsiglia. il suo matrimonio ebbe termine in tragiche circostanze che furono a suo tempo riferite dalla stampa. Dal matrimonio non nacquero figli e James Bond, da quanto mi risulta, non lascia eredi.

 

Oreste Grani