Big Pharma: tra diritto alla salute e crimine organizzato

 

1944

Giovanni Di Capua, Il biennio cruciale (luglio 1943-giugno 1945): l’Italia di Charles Poletti

… i comandi militari americani non si limitarono ad utilizzare i boss mafiosi ma in alcuni casi affidarono loro compiti di assoluta fiducia… Max Mugnai, un tossicomane, ebbe dagli americani l’incarico fiduciario di “sovrintendente al dipartimento medicinali dell’Amgot”.

 

1949

“Il terzo uomo”, film indimenticabile REGIA di Carol Reed, SCENEGGIATURA: Graham Greene, Carol Reed, Orson Welles; ATTORI: Orson Welles, Joseph Cotten, Trevor Howard, Alida Valli; la TRAMA: poco dopo la fine della guerra, Holly Martins, scrittore canadese, si reca a Vienna, dove un suo amico d’infanzia, un certo Harry Lime, sta svolgendo un’attività di carattere umanitario. Martins si propone di collaborare con l’amico, ma giunto a Vienna, apprende che Harry è morto il giorno prima in seguito ad un incidente. Al funerale dell’amico, Martins conosce Calloway, capo della polizia militare americana, il quale gli rivela che Harry era un malfattore. Martins non ci vuol credere e intanto inizia, per suo conto, indagini sulla morte accidentale di Harry. Interroga vari amici del defunto, i quali sostengono che solo due persone erano presenti al momento dell’incidente, mentre a Martins risulta che i presenti erano tre. Riparla della cosa con Calloway, il quale può provargli che Harry spacciava penicillina falsificata, provocando numerose morti. Martins decide di partire e si reca a salutare Anna, grande amica di Harry. Uscendo, di notte, dalla casa di Anna, vede Harry in carne ed ossa, lo chiama, ma questo fugge. Chi è l’uomo sepolto con il nome di Harry? E cosa sta succedendo?

 

2001

Il giardiniere tenace (The Constant Gardener) è un romanzo del 2001 di John le Carré. Narra la storia di Justin Quayle, un diplomatico britannico la cui moglie, un’attivista, viene uccisa in Kenya. Sospettoso delle circostanze dell’omicidio, Quayle decide di indagare e scopre una cospirazione internazionale che coinvolge un’azienda farmaceutica, la quale esegue test clinici illegali sulla popolazione africana di un farmaco di nuova generazione contro la tubercolosi. La trama si ispira a un caso che coinvolse la Pfizer.

 

2009

Francesco Forgione, Mafia export – Come ’Ndrangheta, Cosa Nostra e Camorra hanno colonizzato il mondo, 2009 Baldini Castoldi Dalai, Milano

Si chiama Aldo Miccichè. Con la famiglia Piromalli, come si direbbe in gergo mafioso, è la «stessa cosa».

Da Caracas sente quasi ogni giorno Antonio, il rampollo del boss ristretto in carcere a regime speciale di 41 bis50, Giuseppe Piromalli, detto facciazza, faccia cattiva.

Secondo i magistrati di Reggio Calabria «Antonio Piromalli è la persona più indicata a fare le veci del padre. Quel padre che era stato per anni e anni, anzi per diversi decenni, la guida della “famiglia” che, sotto la sua direzione, aveva prosperato sempre più e che, dalla originaria condizione di ’ndrina agro-pastorale, era lievitata a livello di una holding del crimine privilegiando, prima tra tutte quelle della provincia di Reggio Calabria, gli aspetti economici e imprenditoriali del crimine organizzato, non disdegnando e, anzi, curando di mantenere gli opportuni contatti col mondo della politica e delle istituzioni. Cominciando a esercitare così il potere mafioso in maniera più moderna e, se vogliamo, meno aggressiva, lasciando la gestione del potere violento al nucleo Molè della ’ndrina medesima».

Aldo Miccichè tratta Antonio come un figlio, gli dà consigli, lo incoraggia, lo aiuta a gestire il difficile rapporto con il padre, insofferente al regime di carcere duro al quale è sottoposto.

A Caracas Miccichè fa il mediatore di affari e l’organizzatore politico. Sul fronte economico è impegnato a far acquistare al governo venezuelano, per milioni di dollari, un vaccino per l’infanzia prodotto da una multinazionale americana e commercializzato sul mercato mondiale dalla famiglia Piromalli.

Miccichè, dal Venezuela, tessendo i rapporti con gli uomini della famiglia negli Stati Uniti e quelli residenti in Italia, ha costruito una vera lobby per piazzare i prodotti di alcune multinazionali utilizzando la propria capacità di influenza su alcuni governi sudamericani. Vuole anche aprire una fabbrica nello stesso settore farmaceutico per investirci, e ripulire, parte dei soldi della famiglia.

Sul fronte politico, invece, ha messo in piedi una vera e propria segreteria per gli affari italiani e gli interessi internazionali della cosca.

Mentre in Italia, sul finire del 2007, il governo di centro-sinistra guidato da Romano Prodi ormai traballa, senza più una maggioranza in parlamento, lui è già impegnato nella preparazione delle ormai scontate elezioni che si terranno il 13 e 14 aprile del 2008: incontra la comunità italiana, chiama a raccolta gli imprenditori che devono finanziare la campagna elettorale e sponsorizza la candidatura di Ugo Di Martino nel collegio estero del Sud America per il Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi.

 

2012

La Repubblica, 26.10.12 – Vaccini, bloccate altre 487mila dosi
Balduzzi: “Novartis sapeva da luglio”

Da venerdi prossimo sarà attivo il numero verde 1500. Il divieto di acquisto e uso è cautelativo, ma intanto il ministro della Salute attacca l’azienda: “Sapeva delle anomalie dall’11 luglio e le ha rappresentate all’Aifa il 18 ottobre”. Novartis ha prodotto per l’Italia 3 milioni di vaccini: 2,5 sono ancora in magazzino (anche a Siena).

 

Lezione di anatomia

 

Un altro momento di riflessione che vogliamo proporre ai pochi lettori del blog parte da un problema di grande importanza, sul quale vogliamo accendere sempre di più l’attenzione. Riguarda non solo la salute di tutti gli individui, ma soprattutto le implicazioni economiche causate dalla gestione, da parte di pochi, del sistema industriale dei medicinali. “Ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica“, cita l’art. 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. All’art. 35 si legge: “Ogni individuo ha il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure mediche alle condizioni stabilite dalle legislazioni e prassi nazionali“.

Il diritto alla salute sembrerebbe, invece, prerogativa assoluta dei paesi del primo mondo: nei paesi in via di sviluppo muoiono ogni anno oltre il 40% delle vittime mondiali di malattie infettive, contro l’1% circa dei decessi nei paesi ricchi. Il sistema internazionale dei brevetti dei medicinali sembra anteporre gli interessi economici delle case farmaceutiche ai diritti degli esseri umani, primo tra tutti la vita e la salute.

Un’analisi attenta e spietata della condizione sanitaria mondiale, necessaria per una riflessione seria sulle urgenze da risolvere nella definizione di una comunità europea giuridica omogenea, che garantisca il rispetto e la tutela dei diritti umani fondamentali, è stata condotta da John Le Carrè. Il grande romanziere ha mostrato di essere sempre al passo con i tempi, denunciando anche le congiure e i crimini del capitalismo selvaggio.

Tra questi, i monopoli impietosi della Big Pharma delle multinazionali dei medicinali, che brevettano farmaci salvavita a prezzi esorbitanti. È una delle sfide politiche del terzo millennio: porre fine all’apartheid sanitario, che vede escluse dal diritto alla salute circa due miliardi di persone nel mondo. Mentre in Occidente si distrugge annualmente un’ingente quantità di medicinali, nei paesi poveri milioni di persone muoiono per la carenza proprio di quei farmaci.

A questo si aggiunga l’interesse dei delinquenti e delle organizzazioni criminali per i farmaci, il che sollecita da decenni l’interesse di chi ha un approccio intelligente alla delicatezza strategica del settore della sanità.

Non sfugge che, parlare di farmaci, significhi parlare di aziende farmaceutiche multinazionali, quindi di fatturati astronomici, quindi di interessi politico economici sovranazionali. Ne consegue che la gestione delle malattie e delle temute pandemie si deve rapportare da un lato con il mercato, dall’altro con la sicurezza dei cittadini e dello Stato.

Appare ovvio, allora, che quanti sono chiamati a questo compito, debbano essere informati e formati a criteri che antepongano il diritto dei cittadini a qualsivoglia interesse.

A leggere gli esempi sopra riportati, viene da pensare che un qualcosa di perverso si annidi intorno alla produzione e gestione dei farmaci, qualcosa di insito nel significato della parola stessa (pharmacum = medicina, veleno) più che intorno alla ricchezza e al potere che esso può procurare. Ne consegue che sostanze così delicate, così tecnologicamente avanzate, così difficili da trattare, mai e poi mai debbano essere gestite con leggerezza, incapacità o intenti criminali, pena indicibili dolori e pericoli per la democrazia.

Oreste Grani

 

Il primo numero della bellissima rivista “KOS” edita da Franco Maria Ricci