GLOSSARIO VATICANO – DA EBREI A EUCARESTIA

Ebrei

Popolazione di origine semitica che si stabilì in Palestina nel secolo XVIII a.C. (età detta dei patriarchi). Del gruppo etnico discendente da Sem attraverso Eber e da cui è nato il popolo ebraico, ci parla la Bibbia che Io oppone agli egiziani, ai filistei, ai popoli considerati stranieri. Questo popolo che, dopo l’esodo, troviamo abbastanza unito fino alla distruzione di Gerusalemme (70 d. C.), si caratterizza per i suoi connotati culturali e religiosi come “popolo eletto” di fabvé, Dio di Israele. La lingua degli ebrei è stata l’ebraico fino alla deportazione in Babilonia (VI secolo a.C.). Successivamente, l’ebraico diventò sempre più la lingua dei dotti e del culto, mentre il popolo si esprimeva in aramaico, la lingua parlata anche da Gesù. Infatti, nell’attuale stato di Israele, sorto nel 1948, si parla l’ebraico moderno denominato ivrit.

Ecclesiologia

Quella parte della dottrina cristiana che riguarda la Chiesa e le sue istituzioni. Oggi le divergenze in materia di ecclesiologia sono al centro del dialogo ecumenico.

Ecumenismo

Dal greco oiltouméne (terra abitata). Con questo termine si vogliono indicare tutti gli abitanti della Terra. L’ecumenismo, come movimento che promuove l’unità di tutti i cristiani, è nato in ambito protestante a Edimburgo nel 1910, La sua storia è quindi piuttosto recente e la Chiesa cattolica vi ha preso parte, dal Concilio Vaticano II in poi (decreto Unitatis reintegratio), con sempre maggiore impegno, facendo cadere per sempre pregiudizi e scomuniche verso altre chiese o dottrine non cattoliche. Il Segretariato per l’unità dei cristiani, istituito da Giovanni XXIII il 5 giugno 1960 ( poi confermato da Paolo VI nel 1964), è stato trasformato in Pontificio Consiglio per la promozione dei cristiani con la costituzione Pastor Bonus prumulgata da Giovanni Paolo II il 28 giugno 1988. Per allargare il dialogo alle diverse culture e religioni, Giovanni Paolo II ha inoltre istituito il 25 marzo 1993 il Pontificio consiglio per la cultura.

Editto di Nantes

L’atto con cui, il 13 aprile 1598, Enrico IV riconobbe ai protestanti di Francia il diritto all’esistenza legale, con determinate garanzie. Luigi XIV, nell’ottobre del 1685, annullò tale riconoscimento con l’Editto di Fontainebleau, meglio conosciuto come Revoca dell’Editto di Nantes. La revoca non venne applicata all’Alsazia, retta dai trattati di Westfalia.

Episcopalismo

Concezione della Chiesa che si fonda sulla struttura episcopale, contrassegnata dal presbiterianismo e dal congregazionismo.

Esegesi

È l’analisi critica di un testo biblico o anche giuridico. L’esegesi cristiana, per una corretta interpretazione delle Sacre Scritture, risale ai padri apostolici, tra la fine del primo e gli inizi del II secolo, anche se quei commenti non sono giunti interamente a noi. Tra il III e il VI secolo nacquero delle vere e proprie scuole di esegesi: basti ricordare quelle di Alessandria (Clemente Alessandrino, Origene), e di Antiochia (Giovanni Crisostomo, Teodoro di Mopsuestia). Con lo sviluppo degli studi biblici e teologici, l’esegesi si è arricchita enormemente anche sul piano metodologico. Il Concilio Vaticano II, con la costituzione Dei Verbum del 1965 ha dato un forte incoraggiamento per la promozione di questi studi.

Etica

Studio delle norme dei comportamenti umani. Il dialogo ecumenico ha aperto, anche in questo campo, un dibattito sulla responsabilità dei cristiani in un mondo che si interroga sui valori e sul senso della vita, più che sulle regole del lecito e del proibito.

Eucarestia (Rendimento di grazie)

Atto di gratitudine e di benedizione di Gesù durante l’Ultima Cena con i suoi apostoli. È l’offerta, la consacrazione e comunione al corpo e sangue di Cristo. Il problema dell’eucarestia è al centro del dialogo ecumenico per ridurre le divergenze tra le varie chiese cristiane.