Quando i 150 del M5S saranno in Parlamento, per i ladri di Siena sarà la fine
Quando, nel periodo marzo-aprile 2011 in piena campagna elettorale per le amministrative del Comune di Siena, chiedevo a Pierluigi Piccini e ad altri esponeneti delle liste civiche a lui fedelissimi, di poter incontrare i giovani che a Siena facevano riferimento al MoVimento 5 Stelle e che, sin da quella data, mi sembravano persone pulite e piene di volontà di vero cambiamento, mi si rispondeva che il M5S locale non contava nulla e che non avrebbe mai contato nulla.
Per la prima volta racconto (e non in chiave pietistica) che andavo e tornavo in giornata da Roma a Siena e che lo facevo mentre ero attanagliato da una fase virulenta della malattia che ancora mi porto dietro e che mi faceva rischiare la vita per gli attacchi di eccessiva adrenalina prodotta dall’unica capsula surrenale che mi è rimasta.
I super esperti di intrighi senesi, che mi negavano l’introduzione al Prefetto Vittorio Stelo, al Generale Luigi Del Gaudio o più semplicemente ai giovani del M5S, erano impegnatissimi, viceversa, a farmi incontrare degli inutili questuanti e delle figure tanto marginali nel tessuto sociale della città che, oggi penso, siano stati messe in lista appositamente per perdere le elezioni e, così facendo, non disturbare il manovratore. Come nella migliore tradizione dei trucchi palieschi e nella corruzione dei fantini della giostra stordente. Molti dei candidati infatti, all’apertura delle urne, a malapena presero il proprio voto e quello dei parenti più stretti.
Ora, Beppe Grillo, davanti a decine di migliaia di persone a Torino, ha proposto di nazionalizzare il Monte dei Paschi di Siena – salvandolo dal fallimento e sottraendolo a manovre che lo vogliono svendere a quattro baiocchi – ma alla condizione necessaria e sufficiente, di insediare subito una commissione di indagine parlamentare espressa dal nuovo Parlamento.
La commissione indagherà, udite udite, sul comportamento tenuto dai dirigenti ex PCI-PDS-DS-PD al Comune di Siena in provincia di Siena nella Regione Toscana dal 1995.
Per coincidenza, ma non troppo, Leo Rugens, già nel post del 16.10.2012 Siena 1 – Quando la politica annaspa prende le mosse proprio dal 1995 per ricostruire gli intrecci e i doppi giochi di questa edizione straordinaria del Palio che dura da vent’anni e i cui retroscena criminali devono essere illustrati in modo esauriente ai 6 milioni dei correntisti del MPS.
Prima di vedere cavalli che alla curva di S. Martino sbattono a terra senza più rialzarsi.
Oreste Grani