Il sindaco di Roma sarà a 5 Stelle

Speriamo che il mondo del malaffare, del nepotismo, delle clientele dei camerati organizzati intorno a Gianni Alemanno, si intestardiscano a volerlo ricandidare. Speriamo che il sempre ridente giocatore di polo Alfio Marchini, sia il campione della sinistra così, è certo, che il futuro sindaco di Roma sarà a 5 Stelle. Così come si merita una capitale di un Paese che vuole risorgere. Speriamo che sia anche donna.

Riassumiamo: il futuro sindaco di Roma sarà eletto su candidatura del M5S; io, personalmente, spero che sia una donna e, saprei, anche chi.

Oreste Grani

ALEMANNO O MARCHINI: DALLA PADELLA ALLA BRACE

Alfio Marchini, chissà quanti pensieri?

Alfio Marchini, chissà quanti pensieri?

Se dovessi scegliere come mito un poeta in carne ed ossa o un personaggio letterario un po’ bassetto, non avrei dubbi, sceglierei l’autore dei Cantos Ezra Pound piuttosto che un hobbit qualunque.

Diversamente da così la pensava il giovane futuro sindaco di Roma Gianni Alemanno che in uno di quei famosi raduni intitolati ai coraggiosi e intelligenti personaggi de Il Signore degli anelli conobbe addirittura la sua futura consorte.

Venendo all’oggi e al tramonto del mandato del primo hobbit sindaco di Roma, viene da piangere al pensiero delle macerie e degli scandali e delle furbate realizzati durante la sua gestione, unica consolazione è che sta per finire.

Bene, penserete, male, dico io se la candidatura di Alfio Marchini dovesse prendere corpo e ce lo dovessimo trovare sullo scranno che fu di Nathan, Petroselli e Argan.

Torniamo un momento all’hobbit e a due toppate: la prima riguarda il velleitario tentativo di fare assegnare a Roma le Olimpiadi del 2020 che gli procurò solo un sonoro schiaffone dal presidente Mario Monti; la seconda il fallito progetto di far disputare all’EUR un GP di formula 1 che costò agli sprovveduti (?) fratelli Maurizio e Stefano Flammini ben 14 milioni in fase progettuale (vedi articolo). Tutto finì in poche ore dopo la trionfale conferenza stampa.

Obbiettivi troppo alti per un hobbit di quella statura.

Ora, dopo Francesco Rutelli, Walter Veltroni, lo hobbit, ci vogliono rifilare l’inutile e sempre sorridente Alfio Marchini.

Allego una sua galleria fotografica perché possiate liberamente decidere. La fisiognomica è una scienza per pochi ma è una scienza esatta.

Io continuo a preferire l’ipotesi di una donna e in particolare di Loretta Napoleoni (leggete l’articolo in fondo al post).

Oreste Grani

Sua Maestà la Regina Elisabetta II consegna un trofeo a Elfio Marchini, campione di polo

Sua Maestà la Regina Elisabetta II consegna un trofeo a Elfio Marchini, campione di polo

Formula 1, Gp di Roma. Flammini: “Già spesi 14 milioni”

Maurizio Flammini, presidente di FG Group, ha voluto fare il punto della situazione sugli investimenti già fatti per l’organizzazione del GP di Roma di Formula 1, sottolineando il loro impatto occupazionale: “‘L’investimento fatto finora dal gruppo ammonta a ben 14 milioni di euro e corrisponde, secondo le più elementari regole di macroeconomia, ad una ricaduta di 140 posti di lavoro permanenti – si legge nel comunicato – L’investimento totale sul progetto, da parte di privati, sarà di oltre 200 milioni di euro, corrispondente quindi a ben 2000 posti di lavoro creati. Quando il progetto Roma Formula Futuro – di cui il Formula 1 è il motore – sarà a regime, la ricaduta occupazionale sul territorio andrà ben oltre i 10.000 posti di lavoro, come calcolato dall’Istituto pubblico ISAE“.

15.12.2004, Cesare Geronzi, il Presidente Francesco Cossiga e Alfio Marchini alla presentazione del libro "Pelle per pelle" di Don Luigi Verzè

15.12.2004, Cesare Geronzi, il Presidente Francesco Cossiga e Alfio Marchini alla presentazione del libro “Pelle per pelle” di Don Luigi Verzè

 

“Campidoglio, la mia sfida
a Cinque stelle”

Napoleoni: pronta a correre per Grillo. Roma è un po’ come l’Africa: hanno continuato a dare soldi, ma è sempre mancato il buon governo. Si viveva meglio quarant’anni fa, oggi c’è un degrado pazzesco

di GIOVANNA VITALE

Economista e scrittrice di successo, docenza a Cambridge, una vita divisa tra Londra e gli Stati Uniti, Loretta Napoleoni è pronta a dire sì. 

Professoressa Napoleoni, è vero, si candiderà sindaco a Roma per il Movimento 5 Stelle?

“So che il mio nome è apparso sui giornali, ma non ho proprio idea di chi abbia messo in giro questa storia, ufficialmente non ne ho ancora parlato con nessuno”. 

Ma se glielo chiedesse Beppe Grillo in persona? In fondo siete amici. 

“Conosco Grillo dal 2007, quando mi ha invitato al Parlamento europeo per tenere una conferenza sulla mafia. Da allora non ci siamo più persi di vista. Io scrivo dei libri che sono in linea con quello che il Movimento porta avanti da sempre, collaboro con il blog “Cado in piedi” gestito da Casaleggio… Insomma ci sentiamo e quando lui viene a Londra, ci vediamo”.

Ok, ma se Grillo o chi per lui le facesse una proposta precisa accetterebbe sì o no? 

“Sarei più propensa a che si candidasse un giovane, al quale sarei felicissima di dare una mano, come sto facendo a Parma con Pizzarotti. Ma certo, se mi facessero una proposta precisa… Uhm… Mettiamola così: a chiunque me lo chiedesse dei partiti politici risponderei di no, ma con loro sarebbe diverso, a loro direi di sì”.

Allora è fatta: sembra che il 5 Stelle di Roma voglia proprio lei.

“So che sembra assurdo, ma fare un passo del genere sarebbe un grande sacrificio per me. Io faccio la scrittrice, giro il mondo, tengo conferenze. Tornare in Italia, a fare il sindaco della capitale… non è certo il mio sogno, però, se ci fosse bisogno… Sì, prenderò in considerazione la candidatura e se è possibile lo farò. Sarebbe un dovere come romana”.

E perché invece ai partiti direbbe no? 

“Perché sono obsoleti, appartengono al passato, vanno cambiati se non vogliono estinguersi”. 

Sembra di sentire Grillo. Eppure lei appena due anni fa si propose al Pd come candidata alla presidenza della Regione Lazio…

“Non è vero che mi sono autocandidata! Se ben ricorda, me lo chiese un gruppo su Facebook e io dissi che ero disposta a correre alle Primarie, qualora il Pd avesse deciso di farle. Ma poi il partito non solo non le ha organizzate, ma non mi ha neanche fatto una telefonata del tipo: grazie, sarà per un’altra volta. Questo è il problema dei partiti, la mancanza di democrazia: le decisioni vengono prese dal vertice e non si parla mai con la base. Ma a me era stata la base a propormelo”.

Ma scusi, il Movimento 5 Stelle non fa lo stesso? Non decidono tutto Grillo e Casaleggio?

“Ma figuriamoci, nel Movimento chiunque si può candidare, è aperto a tutti, ci si consulta in Rete e poi si decide insieme”.

Qui in città vive sua madre, lei viene a trovarla spesso. Qual è secondo lei il male peggiore di Roma?

“È lo stesso che ha gran parte dell’Italia: è gestita male. Un po’ come l’Africa: hanno continuato a dare soldi, soldi, soldi, ma è sempre mancato il buon governo. Senza, però, nessun Paese o città riesce a svilupparsi. A Roma si viveva meglio 40 anni fa, oggi c’è un degrado pazzesco: le periferie sono dimenticate da Dio, chi abita lì è costretto ai margini, con mezzi di trasporto inesistenti e congestioni stradali, il centro  –  con tutte le bellezze che custodisce  –  è abbandonato a se stesso. Tutti problemi dovuti al fatto che la gestione della cosa pubblica è in mano a un’élite che non fa il bene pubblico ma i propri interessi personali”. 

Sa che rischia di arrivare al ballottaggio e poi chissà? A Roma i “grillini” stanno tra il 15 e il 20%.

“Senta, non è che io sono vicina al Movimento adesso perché vanno forte, lo ero anche prima. La cosa che mi interessa è che resti fedele alle sue idee, alla modernità che rappresenta: noi viviamo in un mondo postideologico, la democrazia diretta è la chiave per interpretarlo, loro l’hanno capito prima di altri e questo piace ai cittadini”. 

La prima cosa che farebbe se dovesse diventare sindaco di Roma?

“Passerei al setaccio tutti i contratti del Comune finiti nelle mani degli amichetti, cercando il modo per rescinderli, e bandirei degli appalti veri. Non sa a questo proposito cosa abbiamo trovato a Parma. È ora di dire basta ai parenti, le clientele, gli amici degli amici. Mi rendo conto che è un lavoro lungo, difficile. Ma con un po’ di buona volontà e l’aiuto dei cittadini, ci si può riuscire”. 

La Repubblica (21 giugno 2012)