L’arte della disinformazione al tempo del M5S. Come e perché far passare Giuseppe Grillo e gli esponenti del movimento per ciò che non sono

La testa di Lincoln sul corpo di John Calhoun

La testa di Lincoln sul corpo di John Calhoun

Stalin fa cancellare un commissario caduto in disgrazia

Stalin e un commissario caduto in disgrazia

Pubblico un interessante post di Antonio de Martini dedicato alla crisi che investe i servizi segreti di tutto il mondo (Russia e Israele esclusi) con un riferimento particolare all’uso strumentale e fuori controllo da parte delle classi dirigenti e militari della disinformazione.

Colgo l’occasione, per segnalare ciò che da giorni mi è noto e che l’autorevole testata Lettera 43 ha oggi evidenziato, ovvero che il sito American Thinker è da tempo impegnato in una campagna di denuncia del, a suo dire, antisemitismo e negazionismo di Giuseppe Grillo. Faccio notare che nel sito suddetto potete anche trovare le “inequivocabili prove” della falsificazione del certificato di nascita del Presidente Barack Obama (tanta è l’attendibilità degli autori di American Thinker!).

L’articolo, in inglese, è apparso su Facebook ed è stato oggetto di considerazioni a tinte forti (Dangerous Times: Italy stares Into the Abyss). Anche l’autorevole informazionecorretta.com (vedi sito) riporta diversi articoli e commenti che accusano Giuseppe Grillo e il M5S di esprimere sentimenti razzisti, accostandoli a Mussolini Benito e A.H. È questa informazione?

Mi hanno insegnato che gridare “al lupo” ha delle conseguenze non facilmente prevedibili. Inoltre, rivolgere accuse così gravi che non trovano riscontro a una attenta e intelligente lettura, utilizzando lo stereotipo che è da sempre nemico della verità, non può che suscitare una certa sorpresa. Per non dire altro.

Oreste Grani

Goebbels cancellato, perché?

Goebbels cancellato

La farsa dei servizi segreti è conseguenza della debolezza delle istituzioni. Finiranno per provocare una guerra per avere aumenti di bilancio

di Antonio de Martini

Il fenomeno è globale ed osservabile quasi ovunque. A forza di diffondere disinformazione all’estero, i servizi segreti la spacciano anche all’interno, dando il via ad un processo irreversibile di degenerazione della capacità decisionale dei vertici politici.

L’occasione per pensarci mi viene dall’ultimo rapporto al Copasir presentato dai nostri servizi segreti e dalla pubblicazione delle memorie dell’ex segretario di Stato USA Colin Powell, il quale ammette candidamente di essere stato menato per il naso dalla CIA quando andò all’ONU a denunziare Saddam Hussein perché “voleva costruire armi nucleari” (accusa ora mossa all’Iran) , e per il possesso di “centinaia di tonnellate di armi chimiche” (accusa ora rivolta alla Siria) e addirittura di laboratori mobili di armi biologiche”. […] I servizi segreti operano in maniera identica: più pericoli immaginano e riferiscono, più fondi ottengono e il fatto di non trovare prove a carico dei sospettati, moltiplica la fornitura di mezzi e poteri straordinari ai responsabili.
In entrambe le situazione si va verso l’autodistruzione. […] Italia e Stati Uniti corrono entrambi questo pericolo.

La causa principale di questo fenomeno è da ritrovarsi nel “complesso di Macbeth” dei detentori del potere dovuto al modo in cui il potere si forma.
Persone in genere di poca istruzione e cultura (lauree e studi improbabili, poca o nulla formazione del carattere, adeguamento alle altrui convinzioni per emergere), giunte fortunosamente e senza preparazione in posizioni apicali, non si rendono conto che devono essere loro ad assegnare una missione e degli obiettivi ai sottoposti ed assumono un atteggiamento reattivo agli input dal basso.
Si limitano a temere la cessazione dei privilegi e vedono in ogni stormir di foglie la foresta che li distruggerà.

Non potendo accettare l’idea di perdere potere a causa della propria insipienza, chiunque adombri pericoli e minacce è benvenuto e valorizzato, ha libero accesso al capo, finanziamenti ed i suoi pareri – anche in campi estranei – valorizzati.
Il tracimare in campi non direttamente connessi all’intelligence diventa prassi corrente.
I settori più gettonati sono la sociologia e il giornalismo settori che hanno a che fare con la (se esiste) scienza previsionale. Nei paesi più primitivi (Haiti, Etiopia. Uganda per limitarci a tre) vanno bene anche gli stregoni.

Perché questo fenomeno prenda piede, sono necessari alcuni ingredienti: un processo di formazione delle élites molto frammentato in cui siano necessari compromessi e flussi di denaro che diano vita a equilibri precari ed un contatto diretto tra il mondo dell’intelligence e il vertice del potere. Poi ognuno dei due poli alimenterà l’altro fino alla fine. I soli paesi che sfuggono a questo destino sono quelli in cui il vertice politico viene espresso dal vertice dell’intelligence: Russia e Israele. Conoscono le tecniche di disinformazione e non ci cascano. 

Un esempio di disinformazione che alimenta se stessa, è dato da una piccola scoperta in Africa orientale. Sabahionline.com sembra un sito africano pieno di informazioni e servizi di prima mano.
In realtà si tratta di un sito pensato, fatto e scritto – in quattro tra lingue e dialetti – dall’ esercito degli Stati Uniti. Questo tipo di sito va ad aggiungersi a siti gestiti direttamente dal Dipartimento di Stato e dalla Central Intelligence Agency e ad altri finanziati direttamente o indirettamente da agenzie governative americane.
Più avari gli inglesi o i francesi che spesso aprono i cordoni della borsa in nome della diffusione della francofonia, ma che ovviamente tendono a controllare anche i contenuti
(leggi il post completo).

La banda dei quattro scomparsa

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Un non più amico di Mao

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Re Giorgio VI rimosso

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Mussolini cancella il libico

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