Papa Francesco e il dogma egualitario
“Sì, tutti sono uguali!“
Dovevamo aspettare un Papa, gesuita e un po’ francescano, per sentire pronunciare e ribadire parole in difesa del dogma egualitario e del diritto di tutti gli uomini al rispetto di tutti gli altri esseri viventi, uniti nella costruzione della Civiltà dell’Amore.
In attesa che tutti i passi necessari all’edificazione della casa comune, del Tempio dove non essere più soli, siano compiuti, mi godo Papa Francesco e la sua mentalità strategica gesuita un po’ francescana.
Francesco mi piace perché non perde tempo e agisce da subito con mezzi che anticipano il fine, scegliendo donne e uomini (Un salesiano per riformare lo IOR) per favorire la necessaria grande edificazione. Ogni parola, ogni disposizione, ogni nomina, ogni gesto tenero nei confronti della sua gente che accorre a salutarlo (infermi, bambini, religiosi, laici, giovani, anziani), sia pur in una evidente spontaneità mi appaiono ragionati e coerenti con un pensiero strategico degno dei grandi artisti edificatori che nei secoli proprio il papato promuoveva e sosteneva economicamente: Bramante, Michelangelo, Bernini e Borromini.
Questo Papa gesuita/francescano obbliga a non avere paura dell’onestà intellettuale e a entrare, tutti, nei luoghi a spazio aperto, per soccorrere questo suo agire impegnato, con coraggio e senza paura, nella soluzione del tema già posto nelle Sacre scritture: “Ne avete fatto un covo di ladri” e “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutti i popoli“.
Siamo tutti uguali!
Lunga vita a Papa Francesco.
Oreste Grani
L’ha ribloggato su Leo Rugense ha commentato:
Il 27 giugno del 2013 affidavo all’amica rete i miei pensieri augurali su Papa Francesco e il Suo agire. Oggi sento, in modo particolare, il desiderio di ribadire quanto ho scritto a suo tempo e che solo alcuni di voi hanno letto. Lunga vita a Papa Francesco.
Oreste Grani
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