“Indiani, non vi consegneremo mai gli altri marò. Non siamo fessi!” Staffan de Mistura

anfibi

Il 13 e il 15 dicembre 2012  provavo a dire la mia su quanto sarebbe successo e su quanto non poteva accadere. È andata come previsto da Leo Rugens e i marò non sono tornati neanche per Pasqua. Ora il negoziatore Staffan de Mistura individua la dead line nel Natale del 2013 (ma quanto ci costano questi specialisti della negoziazione?) per il rientro dei marò facendoci credere che è tutto “lì, lì” per essere risolto. Anzi, ora ci informa che non faremo la cazzotta di consegnare alle autorità indiane gli altri fucilieri che erano a bordo della nave incriminata.

Siamo dei veri duri!

“Se li volete interrogare dovrete venire in Italia, non siamo mica fessi!”

Aiuto!

Scrivevo che non sarebbero tornati a casa per Natale intendendo quello del 2012. Il gap tra Leo Rugens e la nostra diplomazia strapagata si misura in anni. Luce!

Oreste Grani

 

LA RUSSA A VOI, LATORRE E GIRONE A NOI!

La-Russa-in-divisa

Leggendo che la Farnesina sta aumentando la pressione sull’ambasciatore indiano per ottenere la liberazione dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in prigione in India, auspico il successo dell’iniziativa. Tuttavia se la trattativa non andasse a buon fine, mi permetto di rivolgere un appello all’ex ministro della Difesa on. Ignazio La Russa.

Onorevole La Russa, Natale di avvicina e i due marò sono ancora prigionieri in India.

Poiché su quella nave ce li avete messi Voi, quando i Lloyds di Londra sconsigliavano in termini decisi l’utilizzo di militari a difesa dei mercantili, siete Voi che dovete trovare la soluzione.

Se Vi difettasse la fantasia, mi premetto di suggerirVi di seguire l’esempio di Graziella Vassallo Giarola, la coraggiosa e sfortunata assistente sociale che si consegnò spontaneamente ai rivoltosi in un carcere nel lontano 1974 per persuaderli ad arrendersi.

Poiché la vicenda finì male, Vi auguro maggiore fortuna, naturalmente.

ImmaginateVi comunque la risonanza mondiale del gesto – in tempo di elezioni non ci penserei su due volte – se, presentandoVi al carcere indiano, riusciste a farVi arrestare e così trascorrere il Natale in compagnia dei nostri ragazzi (sempre che Massimiliano e Salvatore non abbiano qualche remora a dividere il panettone con Voi).

Ora che mi ricordo, giacché Vi siete costituito un servizio segreto personale (Servizi segreti, si cambia E La Russa studia gli 007 per la Difesa), potreste sempre chiedere consiglio ai suoi membri. Sempre che Vi fidiate degli uomini da Voi scelti.

Dionisia

I MARÒ NON TORNANO A CASA PER NATALE. TEMO CHE NON TORNINO NEANCHE PER PASQUA

A proposito dei marò prigionieri in India che non saranno liberati per Natale. Nel post “LA RUSSA A VOI, LATORRE E GIRONE A NOI!” del 13 dicembre ho provato a tendere una trappola ai Servizi Segreti indiani sperando che qualcuno li informasse del mio suggerimento a Ignazio La Russa di compiere un atto eroico offrendosi in ostaggio e garanzia per consentire ai nostri giovani militari prigionieri un sereno Natale in Patria.

Speravo che, preoccupati dell’arrivo in India dell’irrequieto e logorroico ex ministro della Difesa, pur di non averlo tra i piedi da quelle parti potessero decidere di rispedirci i nostri. Niente, non ci sono caduti. L’India è un paese troppo serio per come è ridotta la nostra diplomazia. È un paese tanto serio e da rispettare che, ad esempio, il grande Reinhol Messner non ha voluto scalare (lui che aveva scalato quasi tutto) per una forma di pudore, il sacro monte Kailash.

Il Kailash, infatti, per gli indiani possiede superiori energie che rifuggono da qualsiasi spiegazione. L’India, dicevo, è uno stato serio e i suoi abitanti e le sue classi dirigenti vanno approcciate con sensibilità. L’India è la terra dei grandi fiumi himalayani dove scorrono il Bramaputra, l’Indo, il Gange, il Kornali, il Sutley. È la terra degli Ariani, del buddismo del re Asoka; è la patria degli Indù, dei Sikh, di Gandhi e di Nehru. È la terra dove si prega Rama, Vishnu e la sua fedele aquila Garuda, Ganesh, Kama e mille altre divinità.

L’India è una terra dove (pure l’ultimo degli ignorantoni dei nostri connazionali lo sa) le vacche sono sacre. Figurarsi i pescatori.

Vishnu and Lakshmi on Garuda

Vishnu and Lakshmi on Garuda

Rama

Rama

Temo che chi da mesi si è prefisso di trattare con il governo indiano sappia poco dell’India. Ormai si è fatta difficile questa storia con gli indiani che conoscono il Kalpa o giorno di Brahma quale unità di misura temporale. Il giorno di Brahma è suddiviso, se ricordo bene e mi scuso degli eventuali errori, in mille ere. E noi pensavamo di mettere fretta agli indiani parlandogli del nostro imminente Natale? Noi dovevamo imbarcare sulle nostre navi tecnologia inibente le componenti elettroniche ed elettromeccaniche delle barche degli eventuali pirati. Punto. Non doveva succedere quello che è successo. E poteva non succedere.

Vishnu and Lakshmi on Garuda

Vishnu and Lakshmi on Garuda

Ora, qualcuno deve pagare e non devono essere i nostri militari.

Abbiamo messo a bordo, contro le indicazioni delle compagnie assicuratrici, degli uomini armati e, evidentemente, mal comandati. Stiamo pagando il prezzo di queste cazzate. Ormai c’è solo da spedire in India il colpevole Ignazio La Russa in cambio degli innocenti marò. Punto.

Oreste Grani

Ganesh

Ganesh

 

Kamasutra sul muro del tempio indu di Khajuraho. India

Kamasutra sul muro del tempio indu di Khajuraho. India