Chi sono gli Asi e chi i Vani per i giornalisti italiani che evocano l’apocalisse per parlare della mummia di Arcore?
Mentre in Siria cecchini (chi? come? dove? quando? e, soprattutto perché?) sparano sull’autocolonna degli ispettori ONU, parla, a Mosca, il Ministro degli Esteri russo Sergeij Lavrov e dice cose che nessuno al mondo dovrebbe sottovalutare. In Italia, ad esempio, i falchi e le colombe del PDL dovrebbero chiedere subito a Valentino Valentini se Lavrov sia un quaquaraqua inutile da ascoltare. Per ora non chiedono perché ritengono che della questione Siriana ne sappiano di più la pitonessa Santanchè e l’erudito economista Brunetta.
Nel PD sa tutto Massimo D’Alema. La guerra, quella vera con i morti e i feriti, come era prevedibile, si avvicina nel Mediterraneo e noi siamo in mano ad un ministro della Difesa che parla di amnistia utile a Silvio Berlusconi.
Prendiamoci subito l’opportunità di liberarci di questi inetti.
Oreste Grani
PS: la pratica erotica del leccaculaggio evidentemente distrae e deve aver dato alla testa alla maggior parte dei giornalisti italiani che, mentre si prepara la guerra nel Mediterraneo, parlano da settimane solo di IMU e della sorte giudiziaria di Berlusconi, usando termini, per fare cronaca politica da Arcore, tipo “insorgere”, “guerra civile” o “apocalisse”.
Di insurrezione armata e di guerra civile oggi non ho voglia di parlare.
Vi posto qualche informazione intorno all’Apocalisse.
Giornalisti attenti alle metafore che usate. Ultimamente fate più pena del solito.