Papa Francesco e Francis Assisi Chullikatt si preparano a offrire mitezza e non violenza come armi strategiche per la Pace nel Mondo
Si avvicina il 4 di ottobre e Papa Francesco si prepara, a nostra rispettosa opinione, a stupire il Mondo. Direte che lo fa ogni giorno con i gesti,con le decisioni organizzative e le parole pronunciate in pubblico. Ci stiamo abituando? Io non mi sto abituando e mi sono messo in testa che il discorso che sarà pronunciato ad Assisi avrà un’importanza storica. Quasi fosse fine ed inizio di un’epoca.
I nemici del Papa, si stanno lentamente riorganizzando e cominciano a criticare comportamenti e scelte. Ora dovranno uscire dall’ombra e, in piena luce, dopo il 4 di ottobre, affrontarlo a viso aperto. O per loro, mercanti nel tempio, adoratori del dio denaro, non ci sarà più storia nella Chiesa.
Perché il 4 ottobre è ovvio ma, proprio per questa apparente ovvietà, mi permetto di ricordare, con le parole di Afredo Cattabiani, che significato abbia la data prescelta. Quelle che seguono sono, infatti, frasi prese da un libro prezioso (Calendario – Le feste, i miti, le leggende e i riti dell’anno), regalatomi dal caro Mimi: “Il 4 ottobre, nel cuore della vendemmia e poco prima della Madonna del Rosario, cade la festa di San Francesco d’Assisi che morì alla Porziuncola alle 19 di sabato 3 ottobre 1226, all’età di 45 anni. Ci si domanderà perché viene festeggiato il 4 se è morto il 3. La contraddizione è solo apparente perché, come già spiegato, in Italia, durante il Medioevo e fino al XVIII secolo, il giorno legale non cominciava alla mezzanotte come oggi o come durante l’Impero romano, ma con l’Avemaria della sera annunziata dal suono delle campane alla fine del crepuscolo serale, vale a dire mezz’ora dopo il tramonto. E siccome ai primi d’ottobre il sole cala intorno alle 18:05, le 19 corrispondono alla prima ora del 4 ottobre per il calendario medievale. Narra San Bonaventura nella legenda major: “Per dimostrare che, sul modello di Cristo-Verità, egli non aveva nulla in comune con il mondo, durante quella malattia così grave che pose fine a tutto il suo penare, si prostrò in fervore di spirito, tutto nudo sulla terra… Volle, di certo, essere conforme in tutto a Cristo crocifisso, che povero e dolente e nudo rimase appeso sulla croce. Per questo motivo, all’inizio della sua conversione, rimase nudo davanti al vescovo; per questo motivo, alla fine della vita, volle uscire nudo dal mondo, e ai frati che gli stavano intorno ingiunse per obbedienza e carità che, dopo morto, lo lasciassero nudo, la sulla terra, per il tempo necessario a percorrere comodamente un miglio“.
Da oggi al 4 ottobre scorrerà, in tutto il Mondo, altro sangue per azioni compiute da uomini fanatici, “in nome di un solo Dio”. Viceversa, a mio giudizio, da dentro la Chiesa di Roma sta per diffondersi un messaggio che parlerà di pluralità religiosa, di tolleranza, accettazione, collaborazione.
Forse si sentirà Papa Francesco sostenere che senza libertà religiosa non c’è Pace e che è “peccato” desiderare una società con una sola religione. Forse io esagero a prevedere tanto cambiamento e, me ne scuso per la presunzione implicita in queste mie affermazioni ma, ritengo che sentiremo Papa Bergoglio invitare gli uomini a riflettere su ciò che le religioni hanno in comune.
Da Assisi sentiremo parlare di reciprocità, di rispetto dell’identità religiosa e di diritto a diffondere la “propria religione” ma con mezzi onesti. Ragionamento sull’onestà dei mezzi che potrebbe essere anticipato, in queste ore, dal rappresentante dello Stato Vaticano all’ONU, Francis Assisi Chullikatt. Potrebbe essere che, ai massimi dirigenti della Terra, venga ricordato da Chullikatt Francis Assisi, il 18° paragrafo della Dichiarazione dei diritti umani scritta ormai nel lontano 1948, che fa del fanatismo religioso o dell’integralismo errori gravissimi in quanto appaiono contrari al diritto della persona umana alla libertà religiosa.
Il Gesù che verrà ricordato all’Umanità, sia a New York che ad Assisi, è un Gesù mite e umile di cuore, portatore della Buona Novella senza forzare nessuno. Così ci piace pensare che farà Papa Francesco, in Assisi, cuore della verde Umbria. Così, vogliamo sperare, si pronuncerà Francis Assisi Chullikatt da New York davanti ai potenti della terra, troppo spesso solo desiderosi di incutere paura ai propri simili.
Oreste Grani