13/Imbarazzismi – Bessie Smith imperatrice del blues e il sangue dei neri
Leggo che la cantante Madonna, trent’anni fa, è stata violentata. Cosa indegna sempre, in ogni epoca e qualunque cognome porti la vittima. Ma non è di violenze sessuali che voglio scrivere. Si tratta sempre di una cantante e non mi risulta che sia stata violentata. O, meglio, che lo abbia raccontato, indicendo una conferenza stampa. Voglio omaggiare, Bessie Smith, imperatrice del blues. Morì in un “ospedale per negri” a 43 anni, nel ’37, in seguito ad un incidente d’auto e – stando a John Hammond – dissanguata per il rifiuto di ricoverarla in un ospedale per bianchi: vera o falsa che sia, questa versione dei fatti, commosse Edward Albee, che ne trasse una pièce teatrale.
Un vero tipaccio la Smith, sesso, droga e … blues: “Wow! Bessie Smith sprizza fuoco e rabbia in Hateful, su disco Columbia 14023D”, annunciava la pubblicità di un “ace record” del 1924. Di fuoco e rabbia in corpo Bessie ne aveva da vendere maestosa, sboccata, tenera, grossolana, appassionata, si metteva le mani sui fianchi del corpo a clessidra e urlava “tiratevi su le sottane e sparite” alle amanti del marito e a quelli del Ku Klux Klan che le facevano visite “aggressive” ai concerti. Altri tempi, rispetto alla security di cui dispone Madonna. Tra Ma Rainey, che del blues era la madre, e Billie Holiday, che il blues se lo lascerà dietro l’ugola per cantare il jazz, Bessie ne fu l’imperatrice.
Oreste Grani