La Basilicata è questione nazionale

Oil

Gentile cittadina deputata Mirella Liuzzi,

da persone come lei e dai cittadini organizzati nel Movimento 5 Stelle per rappresentare se stessi e tutti noi, ci aspettiamo, oltre che l’applicazione intelligente dell’eredità che ci perviene dal motto latino dura lex sed lex, anche la capacità di spezzare il circuito perverso che lascia al sistema economico mondiale/europeo pubblico e privato tutto il potere di decidere quanto e come si deve spendere il denaro prodotto dalla collettività, lasciando ai cittadini solo il compito di “consumare”. E di consumare determinati prodotti che non è detto corrispondano a bisogni reali.

Lei è espressione politica, civile e culturale di una terra che unisce alle già consolidate tragiche problematiche di tutto il nostro Sud, quella di avere un ruolo di laboratorio di riflessione sul problema, che riguarda tutti gli italiani, della sovranità sul proprio territorio.

In proposito, mi permetto di segnalarle che è in corso una battaglia civile, in Romania, contraria all’ipotesi di aprire la più grande miniera d’oro e d’argento d’Europa, in quanto si troverebbe nel cuore di una realtà territoriale che i cittadini romeni considerano – per le acque, le bellezze naturali, l’agricoltura, l’allevamento e i siti archeologici – più preziosa dell’oro, dell’argento e di quel po’ di benessere derivante da qualche centinaia di posti di lavoro (durissimo, peraltro).  L’acqua, è bene ribadirlo,  è un bene strategico e, se ben governata, amica irrinunciabile dell’uomo.

Tornando all’Italia, ma il discorso ha validità universale, il primo dei prodotti/consumi su cui dobbiamo essere liberi di ragionare e decidere è senza dubbio quello energetico, prodotto/consumo che deve essere vissuto in stretto rapporto con una piena e amorevole consapevolezza delle leggi della natura.

Alla luce di tale considerazione, è opportuno che la Lucania-Basilicata sia considerata, sotto il profilo energetico, questione di interesse nazionale e che le elezioni regionali che si avvicinano non vengano sottovalutate per le difficoltà che già si stanno evidenziando .

Certo della sua “schiena dritta” verso l’arroganza di Paolo Scaroni, padrone e arbitro da troppi anni della nostra ENI e delle esigenze energetiche del Paese, le rivolgo queste riflessioni con l’augurio di sapere affrontare con serenità i difficili momenti cui l’Italia sta andando incontro.

Oreste Grani

PS Per completezza del ragionamento e per i lettori che non ne fossero a conoscenza, pubblico di seguito il post della cittadina Liuzzi dal quale ho tratto spunto per la riflessione precedente.

Mirella Liuzzi
Sono amareggiata per quanto successo ieri.
Quando sono arrivata ieri da Roma, ho letto che il più votato come candidato portavoce Presidente alla Regione Basilicata era Giuseppe di Bello e come prima cosa gli ho scritto un sms di congratulazioni.
Poi come tutti, ho letto l’aggiornamento sul post e “di irregolarità formali nella presentazione dei documenti della candidatura del primo votato”. Sono rimasta senza parole. Da mesi dibattevamo della condanna di Di Bello e lui in maniera molto trasparente, ci aveva informato di tutto: http://www.basilicata5stelle.it/forum-3/?mingleforumaction=viewtopic&t=1470
La sua, è una condanna di primo grado (per aver detto che le acque del Pertusillo sono inquinate da idrocarburi) e questo è un dato di fatto, ma la sua fedina penale risulta pulita, in quanto ci sono dei procedimenti penali tuttora in corso. Secondo le regole del M5S “ogni candidato non dovrà avere riportato sentenze di condanna in sede penale, anche non definitive”.
Abbiamo discusso in assemblea e sulla rete migliaia di volte su quello che poteva succedere in futuro, pur riconoscendo in Di Bello una persona di sani principi che lotta contro un sistema corrotto. Alla fine, la parola e la certificazione sarebbe spettata allo staff, che controllando i documenti, avrebbe preso una decisione e certificato o meno la lista e i loro componenti, cosa che né io né Vito Petrocelli, né Giancarlo Gervasio (delegato di lista e consigliere comunale di Lavello) possiamo fare, in quanto solo portavoce. I garanti del M5S restano Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
Per inviare la propria candidatura, bisogna firmare un documento nel quale si dice che non si hanno carichi pendenti in corso (in basso la foto). Anche io ho fatto la stessa cosa quando ci sono state le elezioni politiche.
Questo documento è stato firmato da Giuseppe, ma come anche lui stesso ammette, non corrisponde alla verità, poiché i carichi pendenti ci sono per i motivi che ha spiegato in precedenza e che la stampa riporta ed ovviamente gli fanno onore.
Purtroppo soltanto durante le votazioni in corso, è stata rilevata questa anomalia che però andava presa in considerazione molto prima.
Noi non siamo un partito, non abbiamo un’organizzazione e una struttura e questa è certamente una cosa bella, ma può portare anche a questi grossissimi problemi.
Umanamente e tempisticamente, mi spiace molto per tutto e come ho detto anche telefonicamente ieri a Giuseppe, capirò quello che vorrà fare in futuro.
Per chi invece vuole gettare la spugna per un progetto al quale ha lavorato, credendo nelle idee del M5S, stilando e partecipando al programma regionale organizzato tramite i gruppi di lavoro, facendo banchetti e credendo in una IDEA solo perché il candidato Presidente è un altro, lo faccia pure.
Il M5S, per esempio, andrà avanti anche quando io non sarò più portavoce ed è bene che sia così. Siamo solo dei cittadini che pro-tempore sono prestati ad avere un ruolo istituzionale.
Per chi invece grida al complotto, chiedo: ma se fosse davvero stato così, perché scrivere in maniera chiara chi aveva preso più voti e solo dopo una volta accertata l’anomalia, dichiararlo? E’ vero noi siamo autodistruttivi, ma lo facciamo sempre per rispetto delle regole.
Infine, mi spiace, ma rigetto completamente chi dice che siamo a favore dei petrolieri (è pazzesco!), perché questo va contro i fatti che portiamo avanti da anni come attivisti (video al COPAM http://www.youtube.com/watch?v=t8LLlRr2Vtk), io e Vito in Parlamento (vedere le domande a Scaroni fatte in Senato http://www.basilicata5stelle.it/forum-3/?mingleforumaction=viewtopic&t=487.31), gli attivisti tutti sul territorio, la denuncia alla Corte di Giustizia Europea per i diritti dell’uomo contro il rischio che le perforazioni in Val d’Agri che inquinano irreversibilmente il ciclo dell’acqua e la catena alimentare umana dei lucani e dei pugliesi, fatta solo una settimana fa.
Gli appuntamenti e gli incontri sul territorio continuano e potremo, se volete parlare a voce dell’attività parlamentare, ma anche delle prossime elezioni regionali.
Oggi Vito sarà a Venosa (PZ) alle ore 18.30, mentre io domani mattina sarà in Piazza a Miglionico (MT) a partire dalle 11 e in serata (ore 18) a Castellaneta (TA) per un convengo sulle trivellazioni nello Jonio e i rischi ambientali delle perforazioni petrolifere.