La banca più potente al mondo annuncia il crash. Lo shut down in USA è in essere. Ora è necessario lo “sguardo lungo della Storia”
Che ci sia una guerra monetaria spietata in corso, spero che nessuno ne dubiti.
Che l’attuale guerra monetaria, come dice, da anni non ascoltato a sufficienza, il prof. Aldo Giannuli, possa fornire alla grande criminalità una ulteriore occasione di inserimento ritengo che in molti lo capiate. Sono certo che ora tutti vi spiegherete l’avversione di Leo Rugens per le slot machine e per l’alleanza in essere, tra l’informatica e gli “Imperi criminali del Male”. Uno dei più redditizi business mondiali è quello dei giochi on line,- come ci ricorda Aldo Giannuli – nei quali i giocatori ritirano le fiches (in genere denominate “gold”) pagandole con carta di credito nella valuta del proprio conto, e, alla fine di una partita, convertono le fiches rimaste – poche o morte che siano – nella valuta che preferiscono. È già accaduto, per brevissimo tempo per la verità, che a causa di una certa differenza fra il cambio valutario ufficiale e quello reale, conveniva utilizzare questo sistema per prelevare i gold in dollari e dopo ricambiarli in yen. Una forma impropria di carry trade. È probabile che si sia trattato di casi relativamente isolati e senza alcun disegno di grande rilievo. Ma, come si sa, buona parte del mondo dei giochi on-line, in particolare di quelli d’azzardo, è controllata da organizzazioni della malavita. La guerra monetaria in corso potrebbe far nascere un vero e proprio mercato valutario parallelo con effetti destabilizzanti non trascurabili. Non è detto che accada, ma è una eventualità da prendere seriamente in considerazione. E le autorità investigative farebbero bene a pensarci su.
Il trauma del 2008 spinse molti a cercarne le cause nella pratica della “leva finanziaria” (iperbolicamente utilizzata) e nella spregiudicata manipolazione dei mercati attraverso prodotti finanziari sempre più sofisticati, al punto da risultare quasi del tutto incomprensibili. È facile condividere questa lettura, e anche la nostra analisi è andata in tale direzione, seguendo in questo Roubini e Morris. Ma se l’ipotesi ci sembra corretta, allo stesso tempo non ci sembra esauriente, poiché, se queste possono essere anche considerate come le cause prossime, riteniamo che ce ne siano anche altre “remote”. Ed è ad esse che dobbiamo guardare. Ci sono momenti, infatti, in cui occorre alzarsi sulla punta dei piedi e guardare il più indietro possibile, per comprendere, rintracciandone i nessi casuali, la genesi degli eventi attuali. È quello “sguardo lungo” proprio della storia, che si spinge sempre più indietro per scrutare meglio il futuro.
Il “futuro in essere” che si è disvelato nel lontanissimo 2007, in quel momento capito da pochi, nella sua drammatica lunghezza temporale, oggi è visibile pure ai “cretini organizzati” nei nostri centri di “comando”: Governo, sindacati e Confindustria per primi! A proposito, dove è finita quella ciarliera signora, Emma Marcegaglia, che, per anni, ha teso a rassicurare i poveri italiani impegnati a tirare la carreta, che tutto andava per il meglio? Ora, dopo il giro di valzer delle nomine di chi doveva sedersi sulle poltrone più importanti del Mondo, è arrivato il tempo di esaminare, con vero “amore investigativo”, gli indizi di quanto si delinea per l’intera Umanità.
Il Caos toccherà tutti, molti in modo drammatico, pochi in forma attenuata ma, il Grande Cambiamento, sul Pianeta affollato, è destinato a riguardarci tutti.
Leggete, ad esempio, la nota che segue e, cominciate a prendere in considerazione come “gravi indizi di colpevolezza”, le informazioni che, secondo la classificazione di Leo Rugens, non sono solo vere ma, temiamo, “autentiche”.
La redazione