Ministro Bonino vada via di lì prima che sia troppo tardi!

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Emma Bonino

Nell’ottobre del 2013 come si può leggere di seguito mi rivolgevo alla allora Ministro degli Esteri Emma Bonino che mi appariva sola e circondata,nel Governo Letta, da troppi incapaci. Non sapevo ovviamente della sua malattia ma intuivo nelle sue parole un profondo malessere. E ancora Marco Pannella non aveva pronunciato le  irriconoscenti farneticazioni di queste ore.

Con lo scazzo Pannella-Bonino si chiude una stagione a cui anagraficamente (e non solo) ho appartenuto anch’io: l’unica tessera partitica della mia vita è stata quella radicale. In presenza di tanto inutile e autolesionistico scempio pannelliano (forse Franco Roccella lo doveva lasciare morire quando tentò, a Parigi, se ricordo bene per amore, il suicidio) varrebbe ormai la pena di chiudere gli occhi per sempre.

Dobbiamo invece continuare a vivere e soffrire vedendo profanare anche il “calcio-balilla” strumento ludico con cui siamo onestamente cresciuti in molti.

Che l’ISIS si sbrighi perché oltre non possiamo resistere. Per chi dovesse cercare nella rete – in automatico – delle tracce investigative per dare ala caccia a terroristi jiadisti l’espressione appena usata è volutamente paradossale ma nella sostanza rispondente allo stato d’animo che mi accompagna in queste ore pre agostane.

Oreste Grani

21 ottobre 2013 (secoli addietro!) scrivevo:

Secondo il ministro degli esteri emma bonino viviamo con un “respiro strategico” che si aggira intorno a 5 ore e 59 minuti. non male gente.
In un paese serio, il vero numero due (se non addirittura il numero uno) del governo, è il Ministro degli Esteri.
Ieri, Emma Bonino, attuale responsabile di quello che rimane della politica estera italiana ha finalmente (pensa Leo Rugens) “sbottato”, denunciando l’impossibilità di operare, a favore della Repubblica, con pensieri ed azioni che si articolino oltre le sei ore.

Dice, la radicale storica:

C’è una tale fibrillazione politica, da mesi, che permette al Governo di fare soltanto ciò che si può. E governare il Paese in queste condizioni, in cui non si sa se fai provvedimenti per 6 ore o 6 giorni o 6 mesi, è mission impossible… Bisogna chiedersi se l’attuale Legge di stabilità sia deludente al punto da far esplodere fibrillazione politica o se, al contrario, c’è una tale fibrillazione politica, da mesi, che permette al Governo di fare soltanto ciò che si può…

Dopo troppo silenzio (atteggiamento che se fosse durato più a lungo sarebbe stato giusto chiamare “silenzio complice”), la signora dei diritti civili e della cultura transazionale, dice la sua sul Governo Letta, denunciandolo essere in un vero e proprio stato confusionale e, aggiungiamo noi, senza anima, pensiero strategico, identità.

Un paese senza politica estera e senza strategia di sicurezza pensata coerente con una qualche visione geopolitica, non può avere sovranità.

Francesco Rutelli e Marco Pannella

Francesco Rutelli e Marco Pannella

Gentile signora, cosa rimane a fare con questa “gentarella”? Via, via! Vada via, prima che sia troppo tardi. Si dimetta, provocando la fine di questa pantomima. Non sia Lei la foglia di fico di questi raggiratori di povera gente. Il popolo italiano è vicino alla disperazione. Abbiamo bisogno, a breve, di una soluzione per il “dopo Napolitano” e Lei potrebbe essere salvifica per la Nazione. Venga via da lì. Io, da cittadino memore, con Lei ho solo un punto oscuro da chiarire (il Suo ruolo nella fuga di Antonio Negri) ma, per il resto, sia pur esile come appare, la ritengo una “gigantessa” rispetto  a questi ridicoli “annaspatori” nello stagno delle vanità partitocratiche.

In realtà, l’episodio oscuro può anche non chiarirlo perché, non sono certo io, con i miei ricordi, a poter condizionare la sua opportunità di insediamento al Quirinale. Proprio per questo, però, si dimetta subito e non si faccia trovare complice di tanta inconsistenza. Tenga a mente solo, il comportamento del suo collega Angelino Alfano nella vicenda Shalabayeva e pensi di quali ulteriori pagliacciate o responsabilità altrui, potrebbe trovarsi a dover rispondere se tensioni internazionali mettessero il Paese nuovamente alla prova. Sarebbe lasciata completamente esposta alle prevedibili complessità che le vicende internazionali sempre comportano da un branchetto di incompetenti pusillanimi che la attorniano al governo delle larghe “divergenze”. In più, tenga conto che tra pochi giorni alla maggioranza degli italiani, anche ai più distratti e tolleranti, sarà chiaro che la partitocrazia ha ribadito che il finanziamento pubblico ai partiti, decine di milioni, non si tocca e che solo per gli italiani con busta paga superiore a 20.000 euro l’anno, ci sarà l’aumento, “da capo giro”, di 14 euro, al mese. Tutti gli altri dovranno farcela con i previsti 3, 4, 5, 6, 7… “euri” in più.

Roberto Cicciomessere

Roberto Cicciomessere

Questa scelta violenta e pericolosa per l’ordine pubblico pone la partitocrazia fuori della legalità, dal momento che il 93% degli italiani votò contro ciò che gli oligarchi (dittatori?) oggi con protervia vogliono imporre. E, a proposito di euro, lei non può non sapere che il 24 maggio 2014 il “Piave” della difesa del sogno degli Stati Uniti d’Europa passerà per le elezioni ormai indette e che nessuno potrà rinviare. Come pensa che finirà la conta dei voti espressi? Perché si vuol far trovare dalla parte sbagliata? Lei sa che il fallimento del progetto della “Comunità europea di difesa” (1954) affossò la prospettiva di una unificazione politica, per cui si aprì  solo la progressiva integrazione economica attraverso mille sigle (CEE-MEC-CECA-EURATOM) che non ci hanno portato da nessuna parte né ci potranno portare ad avere una unione politica e militare. Senza politica militare comune, non ci sarà mai una politica estera definibile europea. Senza esercito comune e senza, conseguentemente, politica estera, l’Europa non nascerà mai. Punto

Oreste Grani

Antonio Negri detto

Antonio Negri detto “Toni”