In attesa che “ognuno diventi lo spazzino di se stesso – M.K. Gandhi”, godiamoci l’arresto di Manlio Cerroni artefice della discarica di Malagrotta

 Gandhi

Se pure l’avevate capito già dalla mia prosa faziosa, vi confermo che non frequento, da decine di anni, gli stadi dove si svolgono i “riti artificiosi”, denominati “partite di calcio”. Mi astengo, dal primo scandalo del calcio-scommesse. Ritengo infatti che, questi avvenimenti sportivi, siano alimentati dalla calciocrazia e dalla criminalità organizzata per riciclare capitali illeciti o  per produrne di nuovi con le scommesse ad esito certo e con i “cartellini” dei giocatori. Eppure, quando sono stato raggiunto dalla notizia che l’avv. Manlio Cerroni, insieme ad altri sei personaggi in cerca d’autore, era stato arrestato per l’annosa vicenda della discarica di Malagrotta, dicono che sono esploso in una serie di gesti scomposti, degni dell’entusiasmo dei “peggio tifosi” scatenati allo stadio. Sarà che aspettavo da anni che qualcuno avesse virilità sufficiente per compiere il gesto (“Ultimo”, anche questa volta, è stato il “primo”) mettendo la parola fine alla protervia del “re delle discariche”; sarà che ricordavo come venivo considerato “velleitario e megalomane (vero molossini di guardia ad A.d.S.?) quando pre-figuravo la fine della GESENU e dell’avv. Cerroni. La Gesenu sì impegnata, lei sì, da velleitaria e megalomane, nella raccolta dell’immondizia al Cairo, città di 16 milioni di abitanti, di per se complessa, in un Egitto tormentato, cerniera geo politica del Mediterraneo.

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Come sia andato a finire al Cairo, il business “delle pulizie”, per gli amici italo/perugini, sovvenzionatori della nomenclatura fedele a Mubarak, mi fa tristezza, mista a tenerezza, ricordando come mi giudicavano i cretini avidi quando, in difesa degli interessi dell’Italia, consigliavo prudenza. Come stia andando a finire l’onnipotenza di Cerroni imperatore di sorci famelici e di gabbiani “gargarozzoni”, potremmo farcelo raccontare dalla redazione di Roma Uno (proprietà Cerroni) o di qualche Web Tv che per quella “autorevole” emittente lavorava. Fermiamoci qui. Affido a Yari Selvetella (che ha prosa sufficiente), il resto dei miei retro-pensieri sull’avv. Cerroni, la sua banda di puzzolenti alfieri e la discarica di Malagrotta : “… del barista oltre il recinto. Che dice: ” Tutti i giorni è normale. Arrivo presto, lavoro, faccio i caffè e i cappuccini. Ogni tanto entra qualcuno che conosco e penso: “ora mi dice che si è ammalato”. Va bene, capita. Poi metti che succede a un altro, a un altro ancora, tutte persone della zona, tutta gente che abita qui da anni. E poi se tocca a me? Non è ancora successo, ma chi me lo dice che non capiterà? Chi lo sa che cosa ci siamo respirati, cosa ci respiriamo? “Continua a stare lì, ad alzarsi presto, a scaldare tazzine tra i cicalecci dei videopoker, a mettere da parte qualche soldo per comprare il motorino al figlio o andarsene a Ferragosto al mare. Lui che si affaccia sui reticolati impigliati di strappi di plastica e cartacce, vive nell’angoscia. Tutti gli altri, nel rifiuto.”

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A questo punto, sento il bisogno, catartico, di affermare, con una punta di autocompiacimento, che sapevo, con precisione “GPS” (passatemi la battuta), cosa stavo facendo quando approfondivo SISTRI, chi fossero i suoi ideatori e realizzatori (fino a tenermeli “vicino, vicino”) e, parallelamente, provavo a capire la portata delle gravissime responsabilità che i malfattori annidati in Finmeccanica, con il voluto e pilotato fallimento del sistema della “tracciatura” elettronica dei rifiuti, si preparavano a procurare al Paese. Se ci ripenso, è stato tutto, “culturalmente”, veramente troppo facile. Ora viene il bello. La messa in mora del sistema “Cerroni ed altri”, lo sbaragliamento della “Banda Stornelli” in Finmeccanica e di chi  ha chiuso gli occhii, la crescita dei movimenti di cittadini consapevoli della gravità di tanta oscena connivenza, deve aprire, nelle sedi preposte e competenti (vedremo in altro post dedicato quali sono), una lunga e risolutiva stagione di scelte strategiche legate ai “rifiuti”, alla salute, alla convivenza civile e, soprattutto, al contrasto alla criminalità organizzata. Grazie ancora “Ultimo”.  Sei sempre il “Primo”.

Leo Rugens