Dario Fo … “In Fuga dal Senato” in ricordo della sua amata Franca Rame

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Chi sa di me sa che raramente esco di sera, soprattutto da quando la malattia che ho sconfitto (il “granchio d’acciaio” è riuscito solo a ghermirmi una parte del mio tutto), per vendetta, mi ha lasciato un vero e proprio handicap che mi fa incerto nel camminare al buio o nella poca luce della città di notte. In più, non mi piace la fauna che, da troppo tempo, si aggira a Roma di notte. Inoltre, per le scelte implicite nel mio stile di vita, non ho certo denaro da utilizzare per cenare fuori casa o per andare ad assistere a spettacoli. Di questo, me ne dolgo, perché considero il teatro un luogo strategico per la difesa, ad oltranza, della Libertà e della sua amica, la Repubblica.

Lunedì 20 gennaio, farò un’eccezione e cercherò di andare al Teatro Sistina di Roma ad assistere, ne sono certo, ad un grande evento culturale, testimonianza di una vera storia d’amore: quella, appunto, tra l’assente Franca Rame e il presente Dario Fò. Lei, tra le tante esperienze fatte, si “arrischiò”, per qualche anno, dentro il Senato della Repubblica. Voglio andare a sentire recitare, dal suo grato e ancora innamorato ammiratore (molti dei successi professionali di Fò sono opera dell’ingegno anche della Rame), questa vicenda, “tragica”, della permanenza della onesta senatrice nel vero girone dantesco dell’indifferenza, dell’ignoranza, della corruzione e dell’inutile organizzato.

Comprerò, dandomi alla pazza gioia, anche il libro. E poi, appena finito di leggere, lo lascerò, in una stazione affollata, inaugurando la mia ennesima stagione di book crossing. Chissà che qualcuno di voi, non trovi il libro di Franca Rame da me deliberatamente “perduto”.

Oreste Grani