Questa volta patteggiare da “infraquinquennale”, sarà difficile: Luigi Bisignani sta per essere risucchiato in un buco nero

Con modalità un po’ spicce (questa volta,come direbbe il solito Crozza, sono cazzi) il16 novembre 2013 segnalavo che difficilmente Luigi Bisignani sarebbe uscito dal buco nero in cui stava entrando chiamato a rispondere di reati, a mio modesto avviso, gravissimi perchè, al di là degli articoli violati, la materia profanata era tuttuno con la sicurezza nazionale.Non mi ero sbagliato tra la quasi indifferenza della stampa sempre compiacente nei confronti del sussurratore. Ribadisco:questa volta sono cazzi per lui e per tutti quelli che hanno scelto di servire la sua corte, invece della Repubblica Italiana. Soprattutto sarà dura per quelli che avrebbero dovuto giurare ad una sola bandiera. Quella dell’Italia.

Leo Rugens

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Le morti (come ho più volte affermato) non sono tutte uguali. Anche gli atti resi notori dalle Procure della Repubblica, non possono essere accolti, capiti e valutati con le stesse modalità e con gli stessi stati d’animo. Oggi, 16 novembre 2013, ad esempio, “con viva e vibrante soddisfazione” (direbbe il vate Crozza), giunge notizia che il “sussurratore all’orecchio dei potenti”, Luigi Bisignani, ancora una volta, sarà chiamato a rispondere, sostanzialmente, di un fatto: lui e i suoi accoliti pseudo massoni, gente allevata e deformata dalla cultura gelliana, animatori di cento accademie che non hanno il coraggio e le qualità intellettuali per chiamare “logge”, ritengono che tutto, in Italia, sia “cosa loro”. Oltre che di questa arroganza, ovviamente è il “codice violato”(qualora risultasse esserlo), in associazione con i soliti (Sabatino Stornelli, Lorenzo Borgogni) e qualche new entry (gen. Antonio Ragusa, “servizi segreti”) che menerà la danza. Soprattutto tenendo  conto che non…

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