Il sangue scorre, ancora una volta, per colpa di Mosca e dei suoi servi

      Kiev2014

Finché vivo dichiarerò il mio disprezzo per il dittatore Vladimir Putin e i suoi ripugnanti complici italiani, Silvio Berlusconi e Romano Prodi, apparentemente fra di loro, avversari, in realtà, accomunati nella servitù al dittatore russo. Uno per sordide complicità, l’altro per soldi.

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1956, Budapest: tutta l’Ungheria tenta, inutilmente, di ribellarsi ai Russi e ai loro complici, in Patria e all’estero. La differenza, la fanno i carri armati di produzione russa.

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1968, Praga: tutta la Cecoslovacchia tenta, inutilmente, di ribellarsi ai Russi e ai loro complici in Patria e all’estero. La differenza la fanno i carri armati di produzione russa e l’Europa rimane a guardare.

Ucraina, ripresi gli scontri a Kiev

2014, Kiev: tutta l’Ucraina tenta di ribellarsi ai Russi “guidati” dal mostro assetato (in tutti i sensi) di sangue, Vladimir Putin. L’Europa dei banchieri, della Banca Centrale, dei “trafficanti di sangue” complici del “vampiro” oligarca, Vladimir Putin, non “esistendo”, può solo che fingere indignazione dei suoi burocratini di fronte alla strage dei patrioti ucraini che i “blindati” (tra poco vedrete spuntare i carri armati di produzione “sovietica”) attuano.

L’Italia dei banchieri, l’Italia dei “letti regalati dall’amico Putin”, l’Italia delle pratiche sanguinarie e ringiovanenti condivise con il mostro “sovietico”, l’Italia che se la ride seduta a fianco (vero, schifoso Romano Prodi?) a quel super democratico del dittatore russo addestrato alla crudeltà nelle scuole del KGB, ora tace, davanti al sacrificio dei giovani (i caduti sono quasi tutti ventenni) eroi ucraini, bruciati vivi nei palazzi del potere.

Da noi impazzano le “canzonette” del Festival di Sanremo con la complicità del milionario, foglia di fico, Fabio Fazio, mentre le donne e gli uomini liberi ucraini, sognando un’Europa che non c’è, vengono, a migliaia, soppressi. Come a Budapest; come a Praga. Dai soliti carri armati, di produzione russa.

Oreste Grani