Leo Rugens (Oreste Grani): Ipazia, l’8 marzo e le doverose scuse alla donna a cui devo tutto
8 marzo si, 8 marzo, no! Per uno che, sin dai primi anni novanta, ha scoperto la figura di Ipazia e che alla divulgazione di quella esemplare figura storica ha dedicato parte della propria vita, rimane quasi fastidioso assistere al rito del “8 marzo”. È veramente problematico, ad ogni ricorrere della data, decidere se lasciare perdere o partecipare al rito ipocrita e scontato di chi oggi ci vuol far credere, di aver a cuore la condizione di subalternità a cui, donne e uomini, da troppo tempo, condannano la donna. Tenete conto che a seguito di una difficile ricostruzione per individuare in quale data (il giorno preciso) Ipazia fosse stata scarnificata viva ad Alessandria nel 415, si è arrivati alla conclusione che fosse proprio l’8 di marzo il giorno del massacro. Sicuramente era marzo; forse, l’8.
Una delle “cose” (tra le tantissime) che, ancora, non mi sono riuscite è proprio quella di abbinare, nel ricordo di tutte le donne mediterranee, questa data con quella dell’esecuzione tragica della filosofa, matematica, astronoma, direttrice della Biblioteca di Alessandria. Così, dopo un po’ di conflitto, ho deciso di compiere un gesto di partecipazione alla “ricorrenza”, dedicandolo però, non a Ipazia, ma alla mia fedele, onesta e bellissima compagna che, incontrandomi e decidendo di amarmi e accudirmi, ha sacrificato parte del suo talento artistico al mio progetto professionale rivelatosi, nel tempo, sicuramente, “troppo” maschile. Pubblico solo alcuni esempi di quanto Ariela ha saputo creare perché, l’amica rete, le restituisca, in questa giornata genericamente dedicata alla donna, ciò che le spetta, con le mie scuse sincere, tutt’uno con una sconfinata stima e un amore come mai mi era stato concesso di provare. Anche questo slancio affettivo e questo aver sentito forti emozioni, è stato, tra noi, soprattutto merito suo. (http://arielagallery.wordpress.com/)
Oreste Grani
L’ha ribloggato su Leo Rugense ha commentato:
Quattro anni dopo, ribadisco tutto. Buongiorno Ariela e grazie ancora.
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