Gagliardi Federica, dalla Polverini alla polverina

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Cosa pensiamo della cocaina e della “guerra mondiale” da mettere in atto per contrastarne l’uso dilagante si deduce dai nostri post “Forsyth, Obama e la guerra senza quartiere alla cocaina” del 26.10.12 seguito da “Finalmente è morto Hugo Chavez, protettore dei narcos e dell’Iran” (6.3.13).

Potete immaginare quindi, con quanta soddisfazione abbiamo appreso che la nota dama bianca Gagliardi Federica è stata pizzicata allo scalo di Fiumicino con kg. 24 (ventiquattro) di “bianca” in un bagaglio.

Ricordo bene o pur di vedere legami di malaffare, pericoli per le istituzioni, criminalità organizzata ovunque, ricordo male che proprio “dama bianca” era il soprannome che fu attribuito alla signorina quando comparve dal nulla (anche in quell’occasione scendeva da un aereo, ma a Toronto) al seguito di Silvio Berlusconi, Capo (pro tempore) del Governo italiano che si recava a discutere (riteneva lui) di cose serie, per il Mondo intero, al G8 (2010) in Canada? La signorina, ingenua o viziosetta che sia, in quella occasione, spuntava dal nulla o dagli organici di assoluta garanzia offerti a Silvio Nazionale, compagno di mille sinergiche campagne elettorali, dalla Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini? Ma veramente pensate che lo stile di vita non sia tutto per giudicare una classe dirigente? E passi Lele Mora, passi lo stalliere Mangano, passi Cesare Previti, passi Tarantini, passi la derelitta D’Addario, passi Emilio Fede, passi la minorenne “napoletana verace”, passi quel mitragliatore di oppositori e giornalisti di Vladimir Putin (ricordate la scenetta dei due compagnoni che davano, mimando la sventagliata di mitra) esempio di come si affrontano i giornalisti “investigativi”? Vediamo se ci sbagliamo: tra i “quaranta” ometti che si sollazzavano con le ragazzine ai Parioli spunteranno bei (si fa per dire) nomi e la signora “viaggiatrice” racconterà, con dovizia di particolari, chi le ha consegnato il bagaglio, rivelando quindi chi, oltre oceano, tesse le fila della devastazione dei cervelli (sia pur di cretini e puttanelle) di mezza Italia. Per Dio, i trafficanti internazionali sono dei terroristi assassini e come tali vanno trattati. Anche se sono amici o amiche di Renata Polverini o di Silvio Berlusconi.

Oreste Grani

PS Il settimanale della RCS “Oggi”, intervistava tre anni fa la signora, evidenziandone lo spirito intraprendente; più attenti lettori, per esempio i francesi della SDECE, secondo Forsyth, compresero, quel giorno, che sarebbe finita così… a Fiumicino.

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Parla Federica Gagliardi, la “Dama bianca” di Berlusconi

Fonte, Oggi.it

«Non sono un’oca, né una dama, né una tenera. È chiaro?». Così Federica Gagliardi risponde per la prima volta alle polemiche scoppiate in occasione del G8 in Canada, quando Silvio Berlusconi la fece aggregare alla delegazione italiana. E tutti parlarono subito di questa «misteriosa Dama bianca».

Si sa, una ragazza attraente al seguito di Berlusconi inevitabilmente attira su di sé sguardi e dicerie: «Esatto, dicerie e cattiverie», risponde Federica Gagliardi. Che prosegue: «Vivo ancora con i miei genitori, mi appoggiano in tutto. Se farò politica? Per adesso mi preparo, certo mi piace. Ma chissà, non ho la palla di vetro».

“SE FOSSI STATA BRUTTA…” – Ma non serve la palla di vetro, basta guardare indietro. Una settimana fa Federica Gagliardi è stata catapultata sui giornali per via della partecipazione al G20 canadese. «È stato istruttivo, basta con questo chiacchiericcio». Oggi è tornata alla normalità, al lavoro trovato da poche settimane: assistente del segretario generale della Regione Lazio. «Però ce l’ho coi giornali», riprende la Gagliardi. «Indossavo un abito casto, bianco perché c’erano trenta gradi. Ma perché raccontarmi così? Solo perché sono bionda e carina? Fossi stata brutta non vi sareste accorti di me».

DALL’IDV AL PDL – Così, è passata dal nulla al vertice dei grandi del mondo: «Ma ho fatto un sacco di gavetta, anche in uno studio legale». E ha fatto anche altro: candidata con l’Idv, collaborazioni con un assessore di Veltroni, con An, infine il comitato Polverini. Mesi fa l’incontro con Berlusconi, lei al comitato Polverini e lui in visita in una delle iniziative preelettorali: «Gli ho chiesto di fare un’esperienza internazionale. Ed è arrivata la telefonata ». E lei cos’ha fatto? «Mi sono andata a documentare, sul G8 e sul G20». Certo però è insolito che una sua richiesta al premier sia stata subito accolta: «Ma no, ho i titoli necessari». Sì ma vede, Federica: l’Italia è piena di ragazzi che collezionano titoli. «Ma è anche il Paese del gossip. Io parlo tre lingue, ma chi l’ha scritto? Adesso, vedrete, finirò nel dimenticatoio…».

Aggiornato al 06 luglio 2010

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