Milioni di venezuelani soffrono sotto la dittatura chavista e, in troppi, in Italia rimaniamo indifferenti
Milioni di venezuelani soffrono sotto la dittatura chavista e, in troppi, in Italia rimaniamo indifferenti. Il nostro Paese ha dato all’emigrazione in quel meraviglioso Paese figli e speranze ed io sento il bisogno di giustificare il mio silenzio.
La verità è che ho inutilmente atteso che si facesse vivo il lettore chavista Manuel Anselmi che mi aveva scritto (insultandomi) alcuni mesi addietro (24 novembre 2013 – UN LETTORE DI LEO RUGENS, MANUEL ANSELMI, MI INVITA A PRENDERE UN CAFFÈ) per commentare, a “quattro mani”, gli avvenimenti in corso (continua a scorrere il sangue) nel grande paese sud americano. Invece l’infangatore, è letteralmente sparito (13 dicembre 2013 –L’ANGOLANO). Forse è a Caracas a dare la caccia ai cittadini nati liberi che lui scambia, ubbidiente al suo capo Nicholas Maduro, per fascisti e terroristi. Mi scuso, quindi, con gli amici venezuelani per questa mia apparente indifferenza ai loro sacrifici, alle loro coraggiose lotte, ai loro eroi morti in nome della volontà di non vivere sotto la dittatura dell’erede del cocainomane Chavez.
Visto che il professore, docente di non si sa cosa, ospitato alla Luiss (università italiana comodissima lontanissima dalle lotte in corso), continua a tacere sulla sorte della democrazia in Venezuela, provo a dire la mia e per farlo mi affido alla descrizione delle bellezze di quella terra e delle sue genti: pubblico foto e ritratti. Con l’augurio che il miracolo della fuga dei chavisti, si compia, e che quella terra e quella gente meravigliosa, tornino liberi. Ciao Patrizia, ciao Sunthai, ciao Liliana, ciao Luis.
Oreste Grani
L’ha ribloggato su Leo Rugense ha commentato:
Forza ragazze e ragazzi per la Libertà ogni sacrificio ha un senso. Peggio del chiavismo di Maduro, nulla. Oreste: ciao Patrizia,Sunthai, Liliana, Lois
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