La provocazione del chavista Manuel Anselmi (sparito dal web), mi consente di ricordare episodi che non vanno dimenticati.

La bomba, di quella capacità distruttiva, è esplosa realmente il 18 luglio 1994 davanti alla Asociacion Mutual Israelita Argentina
20 gennaio 2015.
Da ieri, nel mondo, si parla della misteriosa morte del magistrato Alberto Nisman. Questa morte, su cui domani torneremo, è legata a una serie di drammatici attentati su cui, il 3 aprile 2014, richiamammo l’attenzione dei nostri lettori. Un signore di una certa età di cosa deve vivere se non del poter dire ai propri amici: ” Ve lo avevo detto!”
Oreste Grani
Alcuni mesi addietro, 24 novembre 2013, uno sprovveduto entusiasta chavista, approfittando delle libertà che sono implicite nella più grande invenzione di tutti i tempi (si fa per dire!), mi scrisse frasi insultanti e, alla mia risposta (lo ammetto!) un po’ dura, UN LETTORE DI LEO RUGENS, MANUEL ANSELMI, MI INVITA A PRENDERE UN CAFFÈ, sparì.
Devo a tutti gli altri attenti e rispettosi lettori, una spiegazione del perché, in quella occasione, sia stato così definitivo e poco urbano, nei confronti del “professorino della LUISS” che voleva magnificarmi il clima politico culturale chavista instaurato nel meraviglioso (dal punto di vista della natura, aveva pienamente ragione) Venezuela. Torno sull’argomento per questo motivo: in Sud America, si gioca una partita che deve interessare tutta l’Umanità (italiani ed europei in particolare) se vogliamo che non scoppi una qualche forma di “terza guerra mondiale”. Esagerato, direte voi! Se mi sbaglio, chiedo venia, sin da ora.
Argentina, Venezuela, Cile, Paraguay, Uruguay, Brasile sono paesi che sanno giocare a calcio e, fra pochi mesi, si vedrà quanto lo sappiano fare agli imminenti Mondiali brasiliani ma, all’insaputa dei più, (soprattutto degli europei), da quelle parti, in intesa con i governi iraniani, si gioca anche un altro sport: la caccia agli ebrei. In quei paesi, infatti, lontani dalla scena medio orientale, ci si adopera per la copertura a organizzazioni terroristiche che hanno, come finalità, l’attacco a obiettivi israeliani in tutto il Mondo. Le organizzazioni terroristiche, partendo da quelle basi meno “attenzionate”, per gli ovvi motivi “logistici” (vastità dei territori e inadeguatezza del personale addetto alla sicurezza aeroportuale), sono pericolosissime. Ho il ricordo di un vecchio (ma non per i contenuti!) articolo pubblicato sulla rivista Limes del gennaio 2003, proprio dedicato a questo groviglio geo politico e a episodi di terrorismo, accaduti anni addietro. Storie che non vanno dimenticate per la gravità degli intenti e per la rilevanza del numero delle vittime. Immaginate, ad esempio, se a Roma scoppiasse una bomba davanti all’Accademia di Francia o vicino alla sede di una associazione culturale similare, provocando 86 morti e trecento feriti! Nessuno dimenticherebbe, giustamente, l’episodio, per sempre! La bomba, di quella capacità distruttiva, è esplosa realmente il 18 luglio 1994 davanti alla Asociacion Mutual Israelita Argentina. Prima di quella strage il 17 Marzo 1992 di fronte all’Ambasciata israeliana, sempre a Buenos Aires, un’auto bomba fece 29 morti.
Il 19 luglio 1994, dal Venezuela, partì un commando hizbullah (residente in Venezuela) che mise una bomba su un aereo uccidendo 21 persone di cui 12 erano imprenditori ebrei. Come ritengo facciate, non sottovalutate l’aiuto che ci può dare l’amica “Macchina del Tempo”. Non è opportuno dimenticare.
Oreste Grani
L’ha ribloggato su Leo Rugens.
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