Stefano Bisi, appena eletto Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, si esalta e dichiara: “farò come Papa Francesco”. Come inizio, non male per un massone!
COME VEDETE NE HO SCRITTI VARI DI POST IN CUI, SENZA PELI SULLA LINGUA, HO DETTO LA MIA DEL POVERO BISI. NON PENSAVO CHE QUALCUNO ARRIVASSE A FARLO SEDERE A FIANCO DEL VESCOVO DI PALESTRINA E DELLA INDOMITA IMMACOLATA.
ORESTE GRANI OGGI NATALE 2015
Come al solito, da oltre venti anni, (cominciò il 18 febbraio 1992 al Teatro Smeraldo a Milano), la sintesi di Giuseppe Beppe Grillo da Genova è quantomai pregnante e lungimirante. La gestualità fraterna intercorsa in questi giorni tra il pregiudicato Denis Verdini (in rappresentanza del delinquente Berlusconi Silvio) e “Attanasio Cavallo Vanesio” Matteo Renzi è lì a testimoniare come, Siena, la Toscana affaristica e pseudo-massonica, siano il crogiolo di questo groviglio bituminoso putrescente del “nuovo sodalizio” che avanza. P2-P3-P4-P5 usando proditoriamente la figura retorica dell’Araba Fenice questi mascalzoni associati da quarant’anni tengono in schiavitù gli italiani. Finché dura.
L’elezione avvenuta lo scorso 2 marzo del “giornalista” Stefano Bisi a Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia con una “risicata maggioranza” (46,2 % degli aventi diritto al voto – 16.000 -) farà il resto. O meglio, così sperano i turlupinatori (l’asse Siena – Ravenna, Raffi-Bisi) che usurpano il senso profondo di ciò che è stato il mondo della “Fratellanza” nell’Italia pre risorgimentale, nella Roma di Ernesto Nathan, nella Repubblica antifascista di Randolfo Pacciardi. Il Grande Oriente d’Italia odierno, oggettivo erede della degenerazione gelliana, dopo il tentativo di farne altro del Gran Maestro Armando Corona è, di fatto, un comitato d’affari in seduta permanente. Mai infatti si sarebbe potuto verificare una elezione di così basso profilo (Stefano Bisi è stato il cane da riporto del mondo affaristico senese ed in particolare dell’inquisito calabrese Giuseppe Mussari) se la Massoneria facente capo alle Logge del Grande Oriente d’Italia non fosse destinata a puntellare il tentativo gellista/renzista incarnato dal pupazzo di turno e da tutti i vecchi piduisti che, ancora, si aggirano per l’Italia. A voglia a far dichiarazioni mezzo stampa sulle buone intenzioni di moralità, etica, trasparenza, filantropia, frugalità. La Verità è un’altra. In pieno delirio di onnipotenza che, evidentemente, gli è preso dopo l’elezione, la “mezza cartuccia” tenta un osceno accostamento tra Papa Francesco e se stesso. Il Bisi è noto al Mondo (si fa per dire!) quale lecca orecchie e servo di un calabrese belloccio. Papa Francesco mette in riga i potenti della Terra.
Il Bisi, nell’intervista rilasciata al settimanale “Panorama”, ci prova a legittimarsi con citazioni che coinvolgono Giovanni XXIII (tra poco il Pontefice sarà santo), perché deve aver orecchiato (ma cosa dico di un massone!?!?) delle frequentazioni, a Parigi, quando Roncalli era nunzio apostolico, con “personalità”, certamente massoniche.
Inoltre, il Bisi, deve aver saputo che gente di altro livello dal suo quali il Gran Maestro Ernest Van Haecke, il Fratello Jean Baylot, il Gran Maestro Richard Dupuy, il Fratello Harry Carr quando Giovanni XXIII morì fecero dichiarazioni di assoluta stima per il Pontefice e per il Suo operato. Il Bisi deve aver preso lucciole per lanterne.
Gente di altra profondità di pensiero. Gente che cercava la Luce e che cercando, proponeva, a personalità altrettanto complesse, onestamente, con la sola finalità legittima per il massone di cercare e servire la Verità, un dialogo. Come possa entrare “il BISI” in dinamiche di questa natura, è veramente un mistero misterioso. Temo che sia tutta una manfrina opportunistica per sembrare altro da ciò che, inequivocabilmente,è ed è stato, a Siena, negli ultimi trent’anni: un lecca orecchie del dio-denaro rappresentato dal MPS e da chi, in quel momento, ne controllava la borsa.
“Il Bisi”, negli anni, è arrivato a sostenere che “il Cenni” poteva essere la salvezza del Monte, del Comune di Siena e, quindi, dell’Italia tutta. Aiutoooooo! Mi è scappato il dito. Il Bisi è arrivato a “pompare” il povero Alessandro Nannini, comunista da sempre (come tutta la sua famiglia), pur di far vincere alle elezioni amministrative del 2011, un inutile come Franco Ceccuzzi. Bisi non ne ha azzeccata una; mi chiedo perché dovrebbe saper guidare un eventuale dialogo (complesso) con la Chiesa di Papa Francesco.
«Con lettera datata Buenos Aires, 1 dicembre 1963, acclusa al suo libro Jesuitas y Masones (1963), l’autore, Tohotom Nagy, ex gesuita ungherese e massone argentino, rivolge un appello a Paolo VI. Nagy trova che la tolleranza religiosa difesa da Giovanni XXIII nell’enciclica Pacem in terris, conviene con la Massoneria. Inoltre Nagy si appiglia all’atteggiamento ecumenico della Chiesa nei confronti dei protestanti per invocare un cambiamento di rotta della Chiesa nei confronti della Massoneria, giacché molti massoni sono ben disposti e molti sono i cattolici in Massoneria… Nagy osserva che i protestanti non condannano la Massoneria ma anzi molti dei loro Pastori conducono vita massonica e svolgono bene la loro funzione nella comunità protestante… Pertanto Nagy implora dal Papa la paterna rimozione della scomunica antimassonica, affinchè Chiesa e Massoneria possano insieme fronteggiare il pericolo dell’incredulità…»
Pochi ma attenti lettori, come vedete parliamo di ricerca della Verità e non di affari loschi da coprire con stampa asservita.
Il Papa Bergoglio è argentino e conosce bene, da gesuita colto, i riferimenti che ho appena fatto. Sono certo, viceversa, che “il Bisi” non sappia neanche di cosa parlo quando riporto questi ragionamenti. Il Bisi si intendeva di bonifici provenienti dal MPS (il povero innocente David Rossi glieli deliberava) per le pubblicità “inutili” che il suo giornale senese accoglieva. Per “campare” e per attaccare chi si fosse permesso di avere dubbi sull’operato di Mussari e compagni. Il Bisi è, come dice lui stesso di se stesso, un pragmatico. Cioè, per essere chiari e trasparenti (come indica da Gran Maestro e al suo livello intellettuale), un “affarista”. Non è finita: tanto per buttare lì un po’ di fumo, il Bisi si definisce (massonicamente) un esoterico. Bisi, reo confesso, è un affarista (pragmatico) un tantino “esoterico”. Quanto basta a prendere per il culo i “fratelli” paganti.
Oreste Grani
A proposito di veri massoni, sto conducendo una ricerca storica sul tuo avo Umberto Grani, puoi aiutarmi a ricostruire una biografia?
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Grazie per l’attenzione. Proverò ad approfondire nell’ambito dei Grani e a dare il mio contributo soprattutto per quanto riguarda il momento della fucilazione alle Fosse Ardeatine e le motivazioni attinenti la decisione di Kappler di inserirlo nella lista. Comunque , buon lavoro.
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Grazie, conoscendoti un po’ ci contavo. Spero che i suoi discendenti possano dirmi qualcosa sulla sua vita precedente alla tragedia.
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L’ha ribloggato su Leo Rugens.
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