Ma perché Renzi non piace agli americani? di Aldo Giannuli
A tutti gli amici lettori segnalo il pezzo, ora ora, spuntato nel web …! (http://www.aldogiannuli.it/2014/06/renzi-non-piace-agli-americani/)
Un vero capolavoro di sintesi e di incursioni sul terreno (per pochi) della politica estera. Come sapete, è proprio questa la vera sfida per l’Italietta malconcia.
Aldo Giannuli inanella una serie di disvelamenti che rendono unico e prezioso il pezzo appena postato. In particolare modo ci permettiamo di evidenziare il passaggio su Leonardo Maugeri, mancato AD di Eni, esprimendo un giudizio di qualche grado divergente da quanto, implicitamente, tende a dire Giannuli: il gradito agli americani, Leonardo Maugeri, per l’Italia, (ed è questa la nostra diversa opinione), avrebbe potuto essere un novello Enrico Mattei, per come ama e conosce la materia e come scientificamente è apprezzato nel Mondo. Per il resto ottimo. Soprattutto su quanto Palazzo Chigi vada largo ad un ometto come Matteo Renzi. Perfetto Giannuli, quando afferma che uno con spalle così strette non può durare.
Grazie per l’intervento “lucido”. Avanti così! Anche perché, potremmo scoprire che, passo dopo passo, un italiano onesto, colto, lungimirante, che si intenda di politica estera e con le spalle larghe, alla fine, riusciamo a trovarlo e democraticamente eleggerlo “Presidente del Consiglio dei Ministri”.
Buon lavoro, caro Giannuli e grazie ancora.
A voi, buona lettura
Leo Rugens
P.S.
Caro OMISSIS, come vedi, non sono solo a dire che Renzi si troverà in difficoltà quando si tratterà di affrontare la prova regina della politica estera. Ad Attanasio Cavallo Vanesio non basterà provare a scaricare, come già fatto all’estero, da infimo maschilista, le colpe su Emma Bonino.
Ma perché Renzi non piace agli americani?
Matteo Renzi non piace agli americani, che non perdono occasione per farlo notare: Obama, nell’incontro, fu freddissimo, limitandosi ad apprezzamenti sull’ “energia” del nostro Presidente del Consiglio (ben più calorosi erano stati i giudizi su Enrico Letta), poi, nel momento peggiore della crisi di Crimea le note del Dipartimento di Stato evitavano ostentatamente di citare l’Italia a differenza di Francia e Germania, poi è venuto lo schiaffo del D-Day e del G7. Insomma, l’ometto non suscita entusiasmi sul Potomac. Capita, ma perché?
In fondo, con il suo inconfondibile stile alla Fonzie, tanto po’ dinoccolato ed un po’ tamarro, non dovrebbe dispiacergli. Ha anche fatto il boy scout! Eppure…
Forse sarà perché gli americani badano anche ad altre cose oltre che il look. Certo, a Renzi non mancano gli amici americani come Michael Ledeen, ma il guaio è che sono della destra repubblicana, colore opposto a quello dell’attuale Amministrazione. Poi, sicuramente gli americani si capivano molto meglio con Enrico Letta e, probabilmente, non gli è piaciuto il modo con cui è stato buttato giù di sella: allo zio Sam non piace che i suoi amici vengano trattati in quel modo.
Ma i motivi più “Pesanti” probabilmente sono altri. Il primo si chiama Eni. Gli americani avrebbero tanto gradito la nomina ad Ad di Leonardo Maugeri, già rappresentante dell’Eni a New York, grande esperto di petrolio, soprattutto loro grande amico e sicuro avversario della politica pro-Mosca di Scaroni. Con lui alla guida dell’ente, l’operazione Southstream sarebbe cosa morta e sepolta. Finalmente! E invece no: Renzi nomina De Scalzi. Insomma, lo zio Sam sogna da anni di togliersi dai piedi il duo Berlusconi-Scaroni, fa quello che può per ammazzare il primo (quelle di Geithner sono lacrime di coccodrillo), aspetta con pazienza la fine del mandato dell’aborrito Scaroni e tu che fai? Nomini al suo posto il suo vice? Vero è che, in queste settimane, l’Eni ha ridotto la sua partecipazione in Southstream dal 50 al 15% in favore di tedeschi e francesi, vero è che il nuovo percorso del gasdotto passa tutto per i Balcani e non fa neppure più il passaggio per il Tarvisio ed è anche vero che Renzi non sa neppure dove stanno i Balcani ed il Tarvisio; ma sa dove sta l’Eni e ci nomina De Scalzi che, per ora, lascia al suo posto Marco Alverà (che è stato quello che ha ordito la trama con i russi) ed accetta che sia comunque la Snam a fare la posa dei tubi del gasdotto. Qui non ci siamo capiti: il problema non è cambiare il percorso di Southstream, ma proprio la cancellazione del progetto. E lo zio Sam si arrabbia.
C’è poi la questione Finmeccanica. C’è chi dice che per far confermare l’amico De Gennaro al suo posto, gli americani abbiano dovuto smuovere Re Giorgio dal Colle, cosa poi smentita dallo stesso Re. E va bene, ma Re Giorgio o non Re Giorgio, resta che l’ometto di Palazzo Chigi ha provato a togliere di mezzo De Gennaro ed anche questo non sta bene.
Poi, come amministratore delegato, ci piazza Moretti, con il quale aveva vecchi legami personali per questioni fiorentine. Il fatto è che Moretti conosceva le ferrovie traversina per traversina, e quindi si dedicherà al ramo trasporti di Finmeccanica (come già sta facendo) ma di armi capisce quanto di dialetto algonkino e questo è un momento in cui gli americani, nel settore armi, hanno bisogno di interlocutori sì obbedienti, ma che capiscano di che si sta parlando. Insomma, anche qui, buca!
Come si sa, Renzi ha importanti legami con Israele e, se non li ha lui, li ha il suo consigliere economico Yoram Gutgeld; questo sarebbe stato un ottimo viatico in altri tempi, ma, negli ultimi anni, Tel Aviv ha dato più dispiaceri che altro all’amico americano: loro sono ostilissimi al Quatar e gli americani hanno bisogno del suo gas per fare un gasdotto alternativo a quello russo (come aveva ben capito Enrico Letta), hanno urgenza di chiudere la partita palestinese e gli israeliani fanno le bizze, ora hanno bisogno di capirsi con l’Iran per mettere un freno all’offensiva di Al Quaeda in Irak senza andare ad impantanarsi di nuovo lì e gli israeliani non apprezzano…
Insomma, neanche da questo versante c’è modo di capirsi con il nuovo Capo del Governo italiano.
Intendiamoci: noi abbiamo sempre apprezzato chi sa dire no agli americani e far valere l’interesse nazionale, ma è una cosa che occorre saper fare e non per fare un favore a terzi. Tutte cose che richiedono cervello lucido e spalle larghe, molto larghe.
Il guaio è che Palazzo Chigi va largo a Renzi, troppo largo.
Comincio a pensare che questo non durerà molto su quella poltrona.
Aldo Giannuli
A mio parere, innanzitutto Renzi piace a se stesso e come ogni persona (di potere e non) piace scalare la gerarchia.
Prima di pensare agli “amici” internazionali, pensa a sistemare le persone in base alle vecchie logiche partitocratiche, o se vogliame ancora andare piu’ indietro secondo la logica de “le api pungono meno quando sono sazie”.
Sa anche che Napolitano farebbe di tutto per rimandare le elezioni ed aspetta a lasciare per lasciare il posto a Draghi (persona designata a divenire il prossimo presidente della repubblica).
Sa anche che le “istituzioni” internazionali (Inglesi che con 3 milioni di sterline d’oro finanziarono la spedizione dei mille e quindi l’unita’ d’italia, gli USA che hanno basi e testate tattiche, la Germania che di fatto guida l’europa) non gradirebbero il voto per via di un movimento non allineato a nessuna delle due “scuole di pensiero”.
Per cui tendera’ semplicemente a consolidare il suo ruolo, tralasciando la politica estera (a parte qualche show di telepromozione e qualche svendita che diluisca il rischio di un italia troppo indipendente).
Insomma qual che penso di lui e’ (se mi e’ concesso) che sia un utile idiota (per tutti gli stranieri che vogliano spolpare il nostro gia’ martoriato paese)
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dimenticavo, vedo poco spesso le repliche che scrivo dato che non ricevo un avviso via mail come su altri siti wordpress. Devo passare sul post di proposito a distanza di giorni cosa che non faccio mai, oppure fortuitamente dove ho letto il suo invito.
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