Matteo Renzi cosa capisce (senza i suggeritori Valori e Ledeen) di politica internazionale?

Boko Haram

Come sosteniamo da sempre, la partita si gioca sul terreno della politica estera. La Libia si presenta nuovamente con “tutti contro tutti” e con americani e italiani in fuga; per non parlare delle aziende di casa nostra che ingenuamente avevano ricominciato a lavorare con quel tipo di “cliente”; ora non rivedranno, per un bel po’, i loro soldi; o forse mai più. Come in Egitto. In Ucraina, è pronta la miccia per la Terza Guerra Mondiale. In Iraq (signor “generale”, “direttore vicario”, lei che c’è stato, ci dice qualcosa di meno generico di quanto si sente raccontare sul “califfato” che avanza?) come sosteniamo da sempre, era necessario fare di tutto per impedire quell’inutile guerra. Ma quale petrolio, ma quale vantaggi! In Nigeria mi viene da ridere (in realtà, si piange a dirotto) tenendo conto di tutte le millanterie che sentivamo raccontare dai vertici dell’ENI, Boko Haram rapisce oltre che centinaia di adolescenti cristiane le mogli di politici di altri stati africani . In Kazakistan, se non ci fossero tale Busà, Al Bano, Paskalistan e ora il grandissimo Vincenzo Nibali con la sua squadra di campioni targata Astana a tenere dei cordiali rapporti, la situazione, per noi italiani, sarebbe altrettanto pesante. Ultima, la guerra senza limiti tra Palestina e Israele. Dimenticavo Damasco. In Siria, se Assad pesca quegli imprenditori italiani che gli hanno venduto il sistema per le intercettazioni che i tecnici siriani dicono che non funziona, li passa per le armi. Fuori da qualunque esagerazione: sui nostri maldestri “specialisti” di intelligence tecnologico c’è una congrua taglia, in Siria e in giro per il mondo. In Brasile “ci sputano in faccia” altrimenti il lurido Cesare Battisti ce lo avrebbero ridato. Il 31 luglio, vedremo che fine faranno i Marò. In Marocco, che sembra più calmo (così potrebbe non essere se è vero che molte notizie non passano sulla stampa) dobbiamo ricostruirci una credibilità dopo che anche da quelle parti ci siamo fatti “riconoscere”. Matteo Renzi, invece di parlare del Senato, potrebbe cominciare a far capire agli italiani cosa pensa che succederà nei prossimi mesi/anni in questi paesi? Cosa pensi del Mediterraneo e della guerra tra Palestina e Israele, Giancarlo Elia Valori, lo sappiamo da anni. Cosa pensa del declino dell’Impero Americano, Michael Ledeen forse lo capiamo da soli. Vorremmo sapere cosa capisce di queste complessità enunciate il Capo del Governo che, in quanto tale, è il vero “direttore” dei servizi segreti. Soprattutto dell’AISE. Nei paesi che abbiamo enunciato, chi di dovere, deve ricordare all’inesperto Matteo Renzi, si continua a morire. Anche per responsabilità (sia pur in modo marginale) di una totale assenza di politica estera italiana.

Leo Rugens