Dei delitti e delle pene – In Vaticano i giuristi sono al lavoro

Lily

Cari lettori, siamo venuti in possesso della registrazione di un dibattito svoltosi entro le mura del Vaticano tra due altissime autorità, una delle quali è un preziosissimo consigliere giuridico del Santo Padre, l’altro…

Ascoltando le parole intercorse tra i due abbiamo temuto si trattasse di uno scherzo e che le voci fossero quelle di abili imitatori, poi i tecnici ci hanno confermato che quella cadenza spagnola (F) e quella molto lombarda (C) appartengono proprio a loro.

F. Allora, cosa ne pensa? Meglio di giorno o di notte? Di giorno si vede meglio, di notte, con quelle belle fiamme che dico io…

C. Il perdono è un dovere che la Parola di Dio ci insegna e che insegnamo ogni domenica…

F. Me ne sbattto!

C. Chi è senza peccato scagli la prima pietra…

F. Non ho parlato di lapidazione, per quanto… fa molto Antico Testamento.

C. Ma, perfino al ladrone in croce Gesù promette il regno dei cieli.

F. Certo, ma noi non siamo il Principale e intanto quello non scappava da nessuna parte.

C. Credo che molti fedeli ne sarebbero turbati, qui in Italia sono abituati a perdonare tutto, ma proprio tutto, glielo abbiamo insegnato noi.

F. Macchè, riempiamo piazza del Popolo, che dico, S. Giovanni; vendiamo i biglietti e con il ricavato diamo da mangiare a un mucchio di poveri; naturalmente ai minorenni è vietato l’accesso.

C. Sì, ma con tutti questi smartphone…

F. Ci mettiamo d’accordo con You Tube.

C. Non crede che una lunga pena e la riduzione allo stato laicale possano bastare?

F. Quella può andare bene ai ladroni che vivono nel lusso e nella lussuria; come si chiama quello che ha 700 mq di appartamento? O quell’altro che arriva in Ferrari con l’autista? Gli faccio restituire tutto con gli interessi e li spedisco ad assistere i malati di Ebola.

C. Ma tante volte ci siamo espressi contro l’orrore della violenza…

F. Per carità, certo, mica gli faccio fracassare gambe e braccia sulla ruota o li faccio squartare dai cavalli o gli taglio la testa. Roba vecchia.

C. Sì, d’accordo, ma alla fine il risultato è lo stesso.

F. Non credo. Innanzitutto utilizzeremo legname certificato e ridurremo le emissioni di Co2 al minimo; voglio rispettare gli accordi di Kyoto e se qualche ambientalista di quelli che dico io si mette a protestare…

C. Rischiamo di rimanere in pochi.

F. Ma figuriamoci, la gente per bene è sempre la maggioranza, certo se la educhi a essere pecora… e poi, tu te ne vai in giro con la Panda e quell’altro in BMW.

C. **** con il mazzo di studi che mi sono fatto.

F. Pensi, quel polacco ha avuto il coraggio di dirmi che tanto lo fanno tutti e che anche a lui era capitato da ragazzino. Gli ho mollato un ceffone che mi fa ancora male la mano.

C. Ben fatto davvero. Senta, mettiamola così, vado a ripassarmi un po’ di Torquemada e una leggina la scrivo questa notte.

F. Bravo e fatti aiutare da quell’altro, un po’ di filosofia per introdurre la questione serve sempre; tanti anni al Sant’Uffizio saranno serviti a qualcosa. Glielo faccio vedere io a questi che il vento è girato e la musica è cambiata… (il resto è una sequela di colorite espressioni in spagnolo riguardati pali, fascine, fiamme e altro che non abbiamo ritenuto necessario trascrivere).

Insomma, non si è trattato proprio di un dibattito teologico e non sappiamo esattamente quale sia il tema esatto – un po’ si intuisce – certo è che ci attende un nuovo grande cambiamento. Da quando Francesco è salito al trono di Pietro abbiamo avuto grandi soddisfazioni, certi che il gesuita di periferia, ingoiati rospi grossi come elefanti, combatterà fino all’ultimo respiro come da tradizione. Chi non vuol capire o arriccia il naso o traccia dei distinguo è bene che rifletta sul male sofferto da tanti fanciulli innocenti e sul danno che la Chiesa ha subito. Anni di laissez-faire, di intrighi volgari e di squallidi mercimoni sono finiti; la battaglia continua.

Dionisia

P.S. Facile essere garantisti con il dolore degli altri. Facile gridare alla caccia alle streghe o agli orchi per ritagliarsi un po’ di spazio sui giornali.