Finalmente una visione, finalmente l’Utopia che torna, finalmente un pensiero per cui vale la pena vivere

intrepido.d1

Papa Francesco, forte del suo impianto culturale e dei valori evangelici (macina al collo di chi sfoga le proprie pulsioni sessuali sugli innocenti), applicando il metodo dell’esempio e dando il via alla punizione di chi è ritenuto sospettabile di comportamenti perversi nei confronti degli adolescenti, ha determinato, di fatto, la CEI, per motivi imperscrutabili agli occhi troppo semplici di una persona quale certamente sono (nei meandri complessi delle questioni di fede, mi perdo), a dare il ben servito al chiacchierone “nulla facere”, detto, Matteo Renzi. Fatti e non chiacchiere, come solo i “preti” (lo dico senza intendimenti offensivi) intendono. A nulla è servito, quindi, aver fatto il boy scout “cattolico apostolico romano”; a nulla serve, evidentemente, per evitare gli attacchi della CEI, essere consigliato da uno che, per anni, è stato benevolmente accolto, tra le mura vaticane, quale l’impomatato Giancarlo Elia Valori; ancor meno, devono aver avuto peso le frequentazioni con il nobil uomo di antico lignaggio, a suo tempo comunista, certamente ancora viaggiatore in oriente (Thailandia?) GOFFREDO MARIA BETTINI ROCCHI CAMERATA PASSIONEI MAZZOLENI; nessun significato, agli occhi, virili (forti e fermi) di Papa Franceso, devono aver avuto le “credenziali” di Michael Ledeen, finalizzate ad far accogliere, nei triti e ritriti  ambienti statunitensi che si sono prestati a fare festa a “pinocchietto” nella “gita scolastica” ancora, in queste ore, in essere in USA. Taccio dello spot pubblicitario a favore della ormai ex Fiat girato, oscenamente abbracciati, con l’edonista, licenziatore di onesti lavoratori italiani, Sergio Marchionne. Non credo che agli occhi di un frugale colto gesuita quale è Papa Bergoglio (essenziale in tutto e, in particolare modo, completamente estraneo alla cultura delle “belle e luccicanti” automobili), le quattro chiacchiere su cosa “filosoficamente” di giusto si muova intorno all’Art.18 (così si è espresso il presidente del Consiglio più ignorante che l’Italia abbia mai avuto dal lontano 1861) abbiano sortito alcuna emozione se non il fastidio di dover immaginare Matteo Renzi a capo dell’Italia in un momento tanto drammatico per il Mediterraneo e le genti che dovrebbero viverci in serenità.

Il-Monello

Il Papa, più di altri (forse, come nessuno, in questo momento, dei potenti della Terra), dimostra una grande preoccupazione (quasi consapevole “paura”) di una assoluta assenza di coraggio necessario, nei politici che guidano il Mondo, a cercare, caparbiamente, la Pace. Il Papa e con lui, evidentemente e finalmente, la CEI, sembrano pensare: ma proprio uno così gli doveva capitare al popolo italiano, in un momento tanto complesso e “pericoloso”? Proprio uno che risulta non aver lavorato un solo giorno doveva alla fine arrivare a discutere (si fa per dire) e a decidere (si fa per dire) di lavoro e di normativa regolante i diritti dei lavoratori? La Chiesa, evidentemente, attraverso la Conferenza Episcopale, si comincia a chiedere quanto sia giusto che a poter decidere delle condizioni di vita di milioni di persone (ormai rese povere dall’avidità di pochi) debba essere uno che non si è mai guadagnato il pane fornendo in cambio una prestazione “concreta” e utile al resto del mondo se non al proprio narcisismo e alla propria vanità. La Chiesa che sa fare i conti, prende, al momento opportuno, le distanze da uno che pretende di essere (non eletto dal popolo, indicato quale premier solo indirettamente, attraverso l’artificio delle elezioni europee dove il PD di Matteo Renzi è stato scelto dal 20.4% dei cittadini italiani aventi diritto al voto e non dal 40.8% come il bugiardo toscano continua a sostenere) il salvatore della Patria. Questa volta la Chiesa non considererà nessuno “l’uomo della Provvidenza”. Tanto meno, Matteo Renzi. La Chiesa è consapevole che alcuni (solo il 20.4%) italiani lo hanno genericamente indicato, per vie traverse, come il meno peggio mentre, la maggioranza schiacciante dei cittadini, disgustata e imbarazzata dall’essere obbligata ad una scelta così povera, si è astenuta. Oltretutto quando Renzi si mette a blaterare di diritti, di statuto dei lavoratori, si inoltra su un terreno dove neanche Maurizio Crozza lo potrà soccorrere e tantomeno supportare nel confronto con Papa Bergoglio e di una CEI, allineata e coperta con gli intendimenti del Santo Padre. Forse, al Vanesio Renzi, sfuggono, come in altri campi, i fondamentali e, soprattutto, quelli che, Papa Francesco, considera i fondamentali. Concetti che l’ignorantissimo Renzi, con facilità, avrebbe potuto riscontrare e apprendere, leggendo gli atti degli Apostoli. Uno che, oltretutto, si chiama Matteo, forse, più che l’Intrepido, il Monello e Pippo Pluto e Paperino, volendo un giorno governare l’Italia, forse, qualche libro di Chiesa era opportuno che lo leggesse. Così, il Matteo nazionale, avrebbe scoperto che tutte le dichiarazioni che spara intorno alle persone che faticano, uno come Bergoglio che, viceversa, le carte se le è lette, le considera banalità e stereotipi, “pericolosi” per la convivenza civile. Il Papa risulta, da tempi non sospetti, pensarla in modo diametralmente opposto al leccatore di gelati nostrano. Ma cosa gli sussurra all’orecchio l’anziano Ledeen al giovane Renzi?

pippo

Il Papa, quando era vescovo, fu “sospettato”, proprio dagli amici di Ledeen (quelli che, in Usa, si dilettavano a schedare, ancora non troppi anni fa, il vescovo Bergoglio come uno “nettamente di sinistra”) di essere un comunista. Per sua ammissione (scusate la semplificazione), Bergoglio si è, lui stesso, dichiarato “certamente non di destra”. Inoltre, comincia ad essere chiaro, che la Chiesa auspicata da  Papa Francesco è una realtà che vuole porre al centro i poveri, riaccogliendoli dalla periferia dove li avevano, in troppi, nella Curia romana, voluti relegare. Per dimenticarli. Ricordando la sua origine e i tempi di quella origine, oggi, nuovamente, i poveri vengono messi al centro della missione della Chiesa ri-nascente perché cessi la loro emarginazione periferica, oggettivamente discriminatoria, sociale e civile. Tutto questo dichiarando la propria ferma contrarietà ad una società indirizzata ad imporre la legge dell’avere e del possedere spinta fino a detenere (attraverso la povertà, le malattie, l’ignoranza) gli altri esseri umani in una neo schiavitù che troppo ricorda quella dei tempi in cui Cristo offrì agli uomini l’opportunità del suo pensiero finalizzato, viceversa, ad una norma morale capace di privilegiare l’essere come “persone di eguale dignità morale e sociale”. Papa Bergoglio si prepara a spingere (così sembra) la Chiesa verso il superamento di un amore generico e solo preferenziale per i poveri: la Chiesa di Francesco, si prepara a dichiarare la centralità dei poveri e la necessità che la periferia cessi di svolgere la funzione di detenzione, di concentrazione, di alienazione degli esseri umani. Ecco i pensieri sapienti, se ben ricordiamo, espressi dal Card. Francesco Coccopalmerio pochi giorni prima del Conclave che elesse Bergoglio guida della Chiesa cristiana, cattolica, apostolica, romana.

Schermata 2014-09-27 a 17.18.33

Così, rileggendo le parole dell’intervista a suo tempo rilasciata a “La Stampa” ritengo, nella mia semplicità, di interpretare quei segni e quelle strategie. Con la decisione di incarcerare i violenti e gli orchi, il Papa si schiera da parte dei deboli (i fanciulli) dando l’indicazione, oltre che nello specifico orrore, che tutta l’azione dei preti dovrà essere indirizzata verso la promozione della messa al centro della Chiesa e del Mondo (finalmente un Capo politico parla e indica una strategia!) dei più deboli che siano essi singoli esseri umani o popoli, per dare alla convivenza umana del mondo, una più alta qualità della vita. Finalmente una visione, finalmente l’Utopia che torna, finalmente un pensiero per cui vale la pena vivere ed, eventualmente, morire.

Walt-disney-clipart-badges-pluto

Si potrebbe quasi intravedere, in queste indicazioni morali e operative quali gli arresti dei pedofili (spero di non bestemmiare!), la necessaria metafora del concetto di interdipendenza e della sacralità dell’uguaglianza che sembrò scaturire all’origine dall’insegnamento cristiano. Singoli e popoli, centro e periferia. Finalmente qualcuno che ci aiuta a capire la complessità e a provare a governare il caos che i violenti vogliono continuamente evocare per stremarci e così domarci. Incatenare chi ha desiderato di “avere”, quale fine ultimo, l’altro da se, fino a volerne possedere il corpicino, rubandogli il consenso o la possibile consapevolezza, solo utilizzando, come leva violenta, la povertà, la marginalità, il vivere in periferia sino a divenire, poveri ragazzi, tanto periferici da arrivare a non esistere in quanto troppo lontani e quindi facile preda di chi si era messo al centro del Creato. Solo, posizionandosi abbastanza vicino, ai lontani, per averli a tiro, per poterli usare. Bambini, adulti, popoli, terre, natura. Prima di dare fiato alla bocca, “Attanasio Cavallo Vanesio Matteo Renzi” pensasse perché, con Papa Bergoglio, se non vuole vedersi staccare la spina ancora prima di quanto fosse lecito pensare, deve stare attento, non solo a ciò che pensa (se pensa) ma, a ciò che dice. Così la pensiamo da queste parti. Comunque, che il Capo del Governo Italiano si tenesse lo svizzero americano Sergio Marchionne che noi ci teniamo, vicino – vicino, l’argentino Francesco Bergoglio.

Oreste Grani/Leo Rugens