Finalmente Marco Travaglio capisce di che pasta sia fatto l’ex PCI/diessino Michele Santoro e lascia la trasmissione Piazza Pulita.

alluvione_genova

Per Michele Santoro, la Liguria è una terra “ben protetta” dal pensiero politico di Claudio Burlando e di politici come il signor Governatore. Giovedì 16 u.s., a Servizio Pubblico (si fa per dire!), l’uomo che favorì, nel febbraio del 2013, la resistenza mediatica di Silvio Berlusconi quando, ormai, il caimano era allo stremo, salvandolo e facendogli recuperare quei due o tre punti percentuali e impedendo così una vittoria più chiara (sarebbe stata risolutiva per il Paese agonizzante) del esordiente M5S, ha buttato la maschera e, in totale dissenso da Marco Travaglio, ha scelto di difendere l’operato e la versione dei fatti che il pregiudicato, politico di lungo corso, Burlando provava a somministrare ai genovesi e al resto degli italiani, in ascolto.

La nostra attenzione, oggi, comunque, non riguarda l’assetto idrogeologico o la meteorologia della Regione Liguria! Non di pioggia ci vogliamo interessare ma, di criminalità.

Perché qualcuno ha pensato che oltre a saper fare affari e ad alimentare cementificazioni di ogni tipo, Claudio Burlando, come Governatore, sapesse anche fare in modo che, in Liguria, non ri-succedessero le cose che sono, ancora una volta, ri-successe? Burlando è, con i suoi accoliti politici, da trent’anni al centro di un sistema di potere che controlla tutta la Liguria. Quello che non controlla Burlando, lo controlla la criminalità. Piccola o grande che sia; nazionale o internazionale che sia. Qualche anno addietro qualcuno se ne era accorto e lo aveva fatto arrestare. Invece di buttare la chiave, gli hanno consentito di tornare in libertà, organizzare le preferenze nel PCI e non togliersi mai più dai coglioni.

Come avete forse visto, il sindaco Doria, oltre che a portare un cognome storicamente importante, in questo frangente, non sembra abbia dimostrato di aver nessun altro attributo. In televisione, non si mangiava le unghie ma, quasi quasi, gli veniva da piangere. La sindachessa Marta Vincenzi un pianto, l’altra alluvione, almeno se lo era fatto e, disperata per come la chiamavano a rispondere del dramma vissuto dalla città, si era impropriamente, in alcune interviste, paragonata alla figura della sapiente Ipazia d’Alessandria, di cui aveva appreso l’esistenza durante una manifestazione culturale, tenutasi a Genova, qualche tempo prima e dedicata, dietro mio suggerimento, proprio alla filosofa martirizzata. Raffronto imbarazzante quello scelto, a suo tempo, dalla Vincenzi ma, quando saltano i freni inibitori, tutto può accadere. Anche di sentirsi la filosofa matematica Ipazia, scarnificata viva dal vescovo Cirillo, nel 415, ad Alessandria d’Egitto, in avvenimenti che segnarono la storia del Mediterraneo e della Chiesa cristiana apostolica romana e, invece, si è solo una pensionata della politica, travolta dalle intemperie, dalla imprevidenza amministrativa e dalle proprie inadeguatezze.

alluvione-genova2

Andiamo oltre, anche perché, oggi, a guidare Genova c’é un “Doria” che, certamente, lo sapete, da quelle parti, è un gran cognome.

Ieri ho visto, in TV, a piazza de Ferraris, poche centinaia di persone che provavano a protestare, guidate dal figlio di Fabrizio de André e da Francesco Guccini. Un po’ di strilli e le solite monetine. Comunque che a Genova qualcuno lanci (perdendole!) delle monete, direte voi, è già qualcosa. Quando si trattò di cacciare Tambroni e fugare, così, il suo tentativo autoritario (quello sostanzialmente in atto (vasellinato se non gradito dagli italiani masochisti), sotto la guida di Matteo Renzi/Denis Verdini/Michael Ledeen), era il mitico Luglio del ’60, i giovani per fare “Piazza Pulita” non si fecero certo guidare da Bruno Lauzi e Gino Paoli. Menarono e basta e, menarono fino a quando, chi di dovere, non ebbe paura di prenderne troppe. Se si consente ai Burlando di “essere eletti” poi non è lecito lamentarsi. Se si ritiene il sempre più tinto (diffidate, vi prego, degli uomini che, invecchiando, si tingono i capelli) Michele Santoro persona atta a difendere gli interessi del popolo italiano poi, non è lecito lamentarsi.

Nella speranza che la rottura tra Travaglio e Santoro non sia temporanea, pochi ma attenti lettori di questo blog, ricordate che se uno è stato, una volta nella vita, funzionario del Partito Comunista (come lo è stato Michele Santoro), lo sarà per sempre e quindi per lui, alla fine, prevarranno sempre l’autorità o gli interessi rappresentati da Claudio Burlando che è stato suo compagno di Partito, per molti anni!

Bravo Travaglio, se te lo puoi permettere, non tornare a lavorare con quell’impomatato/tinto/doppiogiochista che si spaccia, da sempre, per un democratico e che anche questa volta a svelato la natura, senza appello, di chi si è formato, in età cruciale, dentro a quel luogo di culto della ferocia e della negazione della libertà che è stato il PCI.

pol06

Dicevamo che non di pioggia ci interessiamo oggi. Mi sembra che siano già in molti a farlo. Abbiamo visto, alcuni giorni addietro , sul La 7, addirittura Gianni Alemanno dire la sua e dare consigli a Doria. La spalla (e questo è il massimo) della gag, era Vittorio Feltri. Parliamo d’altro e per farlo ce ne andiamo dove è opportuno andare e cioè sul terreno della legalità violata, da decenni, proprio in quelle terre.

Governare i territori e contrastare i vari tipi di criminalità (affaristico/mafioso) è una cosa seria ed è ora che questi vecchi arnesi (Burlando sembra giovane, ma non lo è), passino la mano.

Ora segue una lunghissima introduzione ad un ragionamento propedeutico ad arrivare a capire quanto continua ad accadere a Genova e, in generale, in Liguria, tenendo conto che il vostro Leo Rugens, ha vissuto sette anni sulle rive del Bisagno (quello che esonda sempre) e che le storie di malaffare che seguono le ha sentite raccontare in forma diversa ma, sostanzialmente, con le stesse dinamiche che ritrovate nelle pagine che seguono. Racconti fatti (inutilmente) da quelli che vivevano e operavano a difesa della legalità nella meravigliosa e martoriata Liguria.

genova

Oreste Grani/Leo Rugens


libro don

libro don 1

libro don 2

libro don 3Continua…

Tratto da:

economia_criminale libro2