Moro andava ammazzato, parola di Piczenick, l’americano
Leggere, rileggere, farsi un’opinione e, come diceva il Maestro Giuseppe Mazzini, agire. Siamo al “dovere dell’azione”. Per chi non lo ritenesse opportuno, il mio l’augurio di dover tacere per sempre
Oreste Grani /Leo Rugens
Fallito il golpe fascista di Borghese; bruciati – perché non funzionali ad un disegno “conservatore” – il binomio Sogno-Pacciardi e una cerchia di loro amici (sicuramente e democraticamente ammiratori di una necessaria fermezza “gollista”), con un Violante nella parte dell’inquisitore staliniano, in certi ambienti (abbiamo sentito quali da Giovanni Minoli “esordiente” ieri mattina a Radio 24) si decise di giocare un’altra carta, quella delle Brigate Rosse. Le Br esistevano già, non c’era bisogno di inventarle: bastava che agissero e crescessero, poi si sarebbe visto “cosa farne”.
“Le Brigate Rosse erano proprio quello che dicevano di essere, cioè un’organizzazione rivoluzionaria per il comunismo” dice Giovanni Pellegrino, che se ne intende, avendo studiato con passione e onestà di intenti il fenomeno per anni. Abbiamo sentito le “novità”! Provando però a ricordare che Francesco Cossiga non era questa volpe che, per troppi anni e in troppi…
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E questo leo rugens lo sa? (Il cuculo, pur se spaventato, non può fare a meno di essere orgoglioso dei risultati ottenuti da un qualsiasi dilettante qual è – miracoli della giusta rabbia)
http://www.consiglio.regione.vda.it/app/comunicatistampa/dettaglio?id=7804
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Comunque qualche traccia ancora c’è, ma soltanto quelle senza i nomi dei primi presidenti dell’associazione (anche qui, come per Wikipedia, deplorevole censura)
https://www.vvox.it/2016/09/12/11-settembre-da-vicenza-i-soldati-usa-per-la-nostra-identita/
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