Nasce la casa editrice p’artners /edizioni. Ai coraggiosi ed intelligenti promotori va il nostro augurio e l’impegno delle forze residue di cui disponiamo
15 novembre 2015 diventerà per noi di questo blog, un anniversario importante. Siamo certi, infatti, che questa data si porterà dietro un ricordo e uno stimolo che sapremo coltivare.
Ogni volta che ho notizia della nascita di una nuova casa editrice, mi sovviene Ray Bradbury e il suo capolavoro immortale “Fahrenheit 451″.
Nessuno riuscirà a bruciare i nostri libri, ne oggi ne mai!
Una casa editrice è, o dovrebbe essere, un luogo imprenditoriale dove si crea cultura ed economia in un processo di produzione continua che si adatta, di volta in volta, a situazioni specifiche (gli autori e i libri) ma lo fa con una sua strategia e con metodi originali. Nel caso specifico, ritengo che la metodologia scelta prediliga l’eccellenza e che, per assecondare questa volontà, utilizzerà ogni strumento disponibile: parole (dette o scritte), immagini, suoni, eventi spettacolari.
Grazie a queste emozioni, non solo penso che i nemici dei libri, i fautori dei roghi, i coltivatori degli stereotipi non prevarranno ma, viceversa, è la loro di fine che si avvicina.
Oggi, come detto, debutta la fucina artigianale di pensiero colto e artistico p’artners /edizioni, presentando il libro “Un fiore tra le pietre”, opera prima del dottor Paolo De Angelis.
La manifestazione pubblica si terrà sabato 15 novembre 2014 – ore 18
Viale Giuseppe Sirtori 2 – 00149 Roma
(Teatro della Parrocchia Santa Silvia, Portuense)
Di fronte agli eventi editoriali (che comunque mi fanno tutti e sempre felice) la mia emozione è più o meno intensa a seconda di chi sia il coraggioso di turno e cosa si prefigga di fare cominciando ad agire in questo settore imprenditoriale. In caso in questione, gli editori, sono certo, opereranno in difesa della cultura con capacità (in altri campi professionali già dimostrata) di superare e sovvertire schemi rigidi, pregiudizi e stereotipi, perché l’oblio non prevalga sulla memoria, perché il pensiero omologante non dilaghi.
I promotori della casa editrice p’artners /edizioni sono persone che già oggi si distinguono per come attingono alla originalità creatrice della ragione quale “strumento” che sempre dovrebbe rendere l’uomo creatura privilegiata tra i viventi.
La scelta editoriale è sempre impegnativa (oggi più che mai!) e, una volta fatta, va, comunque, portata avanti e sviluppata. A qualunque costo. Gli amici editori (in questo caso – oltretutto – persone di grande valore etico ed intellettuale), andranno aiutati, con tutte le nostre residue forze. E così faremo.
Lunga vita alla p’artners /edizioni e ai libri che – va ricordato – grazie al codice ISBN e alla sua capacità di rendere i volumi identificabili e rintracciabili, vanno considerati, al di là del valore intrinseco, oggetti immortali.
Oreste Grani
sabato 15 novembre 2014 – ore 18
Viale Giuseppe Sirtori 2 – 00149 Roma
(Teatro della Parrocchia Santa Silvia, Portuense)
Intervengono:
Patrizia Caiffa (giornalista e scrittrice)
Remo Marcone (presidente di Amistrada)
Nicola Perrone (sociologo)
Elisa Marincola (giornalista Rai, Report)
Sarà presente l’autore
Interventi musicali di Monica Limongelli, Luca Mancini e Sara Turrini.
Letture di brani scelti a cura di Doriana Serafini ed Enrico Turrini.
www.unfioretralepietre.it |
È questa la storia di esseri umani. È la cronaca di vite spezzate ed esistenze che risorgono. Non ci sono solo vittime, né sempre sicuri carnefici, là dove è così difficile distinguere il confine tra il bene e il male. I luoghi della narrazione sono reali, come reali sono i personaggi, le loro case, i loro eventi e tutto ciò che è stato raccontato. Forse Rosario non si chiama così, e forse Los Hermanos ha un altro nome, e la farmacia California ha un nome soltanto simile. Ma se, per caso, vi trovaste a passare in una strada del Centro-america, e vi capitasse di imbattervi in una Gasolina, a fianco a un piccolo market, fermatevi. Mentre fate il pieno entrate a bere una birra. Il titolare, sorridendo accogliente con i due incisivi rimasti, ve la servirà appena tiepida, prendendola da un frigo eternamente spento. Anche se non si chiamerà Romilio, chiedetegli da che parte si va per il paese più vicino: anche se non si chiamerà Las Minas.
Questo libro nasce da un’esperienza in Guatemala a fianco di una équipe sanitaria. Intorno a un minuscolo villaggio, abitano creature disperate e bisognose. La loro storia, raccontata in questo romanzo, è una storia vera come vere sono state le loro sorti. Brutalità e sopraffazioni, compravendita di bambini per adozioni illegali o sequestri per traffico clandestino di organi. Solo chi ha fede nella propria illuminazione, nel desiderio di cambiare ed evolversi, riesce a salvarsi. Spesso però pagando con sofferenza estrema.
Con la pubblicazione di questo libro l’autore e l’editore sostengono attivamente il progetto di Amistrada per il movimento autogestito di amicizia Mojoca, costituito da bambine, bambini e giovani di strada della capitale del Guatemala.