Rabbia e responsabilità di Beppe Grillo. Certamente non dei cittadini organizzati nel M5S
“Rabbia” titola oggi Coffee Break la trasmissione della rete La7. Gli ospiti, tra cui Peppino Calderola, sembrano preoccupati (con la destra becera di Matteo Salvini che monta come un esodante Bisagno) che il M5S e il duo dei criminali politici Casaleggio-Grillo (non erano considerati così fino a qualche mese fa dagli stessi ospiti di oggi della gentile Panella?) non riescano a salvare la democrazia dalla deriva fascista che si delinea all’orizzonte. Così, ormai, è quanto si prepara ad accadere. Questo è il risultato dell’agire sinergico di tutte le teste di cazzo che il cretinismo organizzato e l’oligarchia partitocratica hanno saputo mettere in campo nella fase pre elettorale e subito dopo il successo del febbraio 2013, perché le persone oneste (ricordate il grido nelle piazze… onestà, onestà?) non riuscissero ad impadronirsi della “cosa pubblica” facendoci, come Paese, affrontare la prevedibile esondazione contemporanea di tutti i fiumi “rabbiosi” d’Italia (vedrete se ci sbagliamo!) almeno con l’elemento rassicurante delle facce per bene dei grillini.
Vuoi vedere che fra un po’, la colpa di tutto, come da mesi diciamo, è del M5S?
A questo proposito, e su quanto poteva accadere e non accadde, mi scrive il frequentatore di questo blog, SC:
“Ovviamente in privato i miei interessi spaziano a molto altro.
Io contrariamente a lei preferisco che la “rabbia” sfoci in qualcosa di piu’: Grillo ha avuto un occasione persa (per vilta’?, accordi?, minacce?, intelligenza?) quando 800.000 persone a Roma aspettavano un cenno ed un casus belli per occupare piu’ o meno pacificamente le sedi delle istituzioni occupate da impiegati della politica che hanno svenduto l’italia (di cui Draghi ricordiamolo, e’ uno dei maggiori esponenti). Ma si sa’, il potere non ammette vuoti, e’ Grillo con tutta probabilita’ non avra’ mai piu’ un occasione simile.
Ricordo anche come il gioco delle parti negli anni 70, il pericolo comunista, porto al sistema paese enormi benefici come pochi altri (finanziamenti a pioggia da entrambi i blocchi, ripristino del potere di acquisto da parti delle classi piu’ disagiate e benessere diffuso).
La situazione del paese e’ terribile: un dato e’ emblematico, ci sono piu’ di 2.000.000 mutui casa in sofferenza acquisiti dai cittadini a prezzi folli, lo stato per salvare il valore di mercato ed anche dei cittadini che sarebbero a qual punto per le strade (2.000.000 x 3 o 4 persone di un tipico nucleo famigliare) hanno bloccato i procendimenti di pignoramento ed esecuzione. Ci sono fondi da tutto il mondo che hanno in pancia un po’ di quattrini, che a breve faranno le necessarie pressioni perche’ la situazione si sblocchi, specie per gli immobili di pregio.
La gestione della presidenza da parte di Napolitano e’ stata intollerabile (il popolo non e’ stato consultato dopo aver fatto cadere scientemente Berlusconi, pensi a cosa puo’ fare un banchiere, corrotto, e tra fautori della piu’ grande svendita dell’italia che per qualita’ e quantita’, aspetta di essere battuta dalla prossima ventura….”
Eravamo decisamente meno di ottocentomila quella sera ma sufficienti (decine di migliaia) a modificare democraticamente i rapporti di forza e cominciare finalmente a fare i conti con gli oligarchi.
Beppe Grillo ha, in effetti, una grave responsabilità (è quella di non essere arrivato a Roma la notte che i cittadini avevano circondato Palazzo Chigi e volevano, “democraticamente”, imporre il nome di Stefano Rodotà a Capo dello Stato) ma di questa “paura” di cui abbiamo altre volte accennato, non è opportuno parlare, in questo momento drammatico. I fiumi della protesta e della violenza sono vicini a tracimare, tutti e contemporaneamente, e il nocchiero che dovrebbe salvarci nella tempesta è un ragazzotto, a sua volta, nelle mani del duo Berlusconi/Verdini. Con, nell’ombra, l’americano Michael Ledeen, pronto a consigliare Renzi perché nulla possa essere fatto nella direzione di scelte che prefigurino una qualche forma di possibile sovranità nazionale. L’Italia si deve sciogliere e rimanere a disposizione dei suoi padroni di sempre. Il leader del M5S, Beppe Grillo, ha la responsabilità (grave, forse, gravissima) di non aver trovato la strada di Roma quella sera. Quel pulmino che viaggiava in autostrada e che la folla aspettò fino a mezzanotte, a Galleria Colonna (Alberto Sordi), sarebbe stato meglio che arrivasse. Non è responsabilità da poco ma se uno il coraggio non c’è l’ha, non se lo può dare! Ora che chi di dovere, con la complicità della casta dei giornalisti lecca suole di scarpe, ha messo fuori gioco (non perdendo una sola occasione per criminalizzarlo, insultarlo, denigrarlo, calunniarlo) il M5S, la situazione si farà esplosiva. Le piazze, se si dovessero moltiplicare in una rivolta contemporanea e per più giorni, mostreranno i limiti delle capacità del Ministro dell’Interno. Non resse Tambroni, figurarsi se Angelino Alfano, terra botta. La rabbia montante, senza i grillini ad arginarla, prefigurano guerre tra poveri (vedi periferie romane) e ulteriore impoverimento del Paese. Figurasi poi se, su questo marasma, si dovessero innescare (ho scelto questo verbo volutamente) le azioni di terrorismo criminale dei vostri amici (alcuni dei dalemiani così li consideravano) di Hamas e dell’ISIS.
Nessun dorma!
Oreste Grani/Leo Rugens
Lei saprebbe dirmi, cosa sarebbe accaduto? Lei avrebbe avuto questo coraggio se fosse al suo
posto ? E non è fosse coraggio più grande di sapersi fermare?
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Lei saggiamente allude al coraggio del sapersi fermare. Io lo chiamo l’eroismo del saper dire di no! In questo caso vista la deriva che hanno preso gli avvenimenti dopo l’onda montante (lo tzunami di Beppe Grillo e dei suoi) alla luce dell”attuale situazione di grave tensione che ogni giorno aumenta (potrebbe sempre accadere un episodio spiacevole e drammatico in una qualunque piazza) quell’opportunità di cambiamento legittimo mi sembra appannata. Anzi mi sembra che oggi sia più grave e pericolosa. Alla luce degli avvenimenti era meglio un po’ di fermezza in più e oggi il Paese sarebbe meglio guidato. Comunque stiamo a vedere. Posso sbagliarmi.
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