Ma che lavoro faceva Edmondo Monda nel quadriennio 2003/2006? A quale P. A. rendicontava la sua attività a favore della Carro/Monitoring? Grazie alla rete per l’eventuale aiuto
Il lupo perde il pelo ma non il vizio: ancora una volta un giornalista (questa volta è una firma dell’autorevole La Stampa di Torino) prova a suggestionare i lettori (e implicitamente “altri”) definendo il nostro “un popolo di intercettati” e le spese delle Procure “pazze”. Niente di più falso! Il “popolo” non c’entra niente. A mala pena gli investigatori ascoltano i gravemente sospettati. Comunque nulla del genere “grande fratello”. Anzi.
Certamente un servizio centralizzato (Sistema Enigma!) come quello che nel lontano (anzi, lontanissimo) 2005/6 si ipotizzava e che la Monitoring Italia/Kami Fabbrica di Idee/Resi/Finmeccanica/Telecom avevano messo a punto sperimentandolo presso alcune Procure della Repubblica (Campobasso per prima con l’effetto dell’arresto immediato del pluriomicida Izzo) oggi, non solo avrebbe fatto risparmiare allo Stato molte valigie di biglietti da 500 euro ma la riservatezza e il controllo delle fughe di notizie sarebbe stata elevatissima. Per colpa grave di troppi ciucci presuntuosi e di non pochi imprenditori senza onore e lealtà verso la Repubblica e verso i loro stessi soci, stiamo ancora come stiamo nel settore delicatissimo delle intercettazioni. Come stiamo, in parte, si può dedurre dall’articolo che pubblichiamo chiedendoci però banalmente dove l’autore vuole andare a parare quando enfatizza la situazione e la non chiarezza del settore. Soprattuto il titolo ci lascia perplessi perché ci sembra voler evocare i soliti stereotipi che connotato le campagne sul tema, Fino andando indietro alla Legge Bavaglio.
Viceversa, il contenuto dell’articolo sembra essere ispirato da una fonte competente del settore. Che, torniamo a dire, essere delicatissimo. Comunque, se un giornalista ne volesse veramente sapere di più sull’argomento, basterebbe che cercasse di intervistare tale Traverso Mario (Addicalco srl Milano) a suo tempo (2003/2006) procuratore speciale della Carro srl alias Monitoring Italia Srl. A lui basterebbe chiedere del suo incontro riservatissimo con il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e cosa in realtà si siano detti, il tecnico e il politico, in oltre 50 minuti di colloquio sul tema delle intercettazioni.
Per fare un vero articolo rivelatore delle complessità sotto intese al settore, basterebbe rintracciare l’avvocato Edmondo Monda (oggi ben piazzato professionalmente a Torino) che, all’epoca, pur in servizio allo Stato Italiano e non nel ruolo forense, consigliava opportunamente il Traverso sul tema sensibile di come e a chi vendere la Carro Srl, società depositaria di documentazione “sonora” accumulata in vent’anni di attività intercettativa, sia telefonica che ambientale. Carro era la “cassaforte” sonora di Mani Pulite e di altri putrescenti casi (vedi Bar Mandara, bar Tombini) che ancora oggi fanno discutere.
Per fare un vero articolo informato basterebbe rintracciare legittimamente Marcello Antonello Caruti, già dirigente Telecom all’epoca dei fatti e chiedere lui s eun tale Oreste Grani stia mentendo quando dice le cose che mi accingo a scrivere.
A proposito della necessaria trasparenza che dovrebbe connotare il settore, sostengo, mai smentito, che la società (Carro/Monitoring) fu acquisita (in una quota percentuale rilevante) dalla famiglia Segre (Bruna ed altri) grazie ai buoni uffici proprio di Edmondo Monda e che la Banca Intermobiliare mise, al momento opportuno e con una erogazione significativa, in “sicurezza” la società che faceva capo alla famiglia di tecnici specializzati nel settore intercettazioni, Giovanni e Francesco Pirinoli.
Io personalmente (è ora di dirlo senza tema di smentite), tramite il giornalista Alberto Statera, avvertii l’ingegner Carlo De Benedetti dell’acquisto della società specializzata in intercettazioni telefoniche ed ambientali da parte della CO.FI.TO., finanziaria a sua volta che tutti sapevano essere dei suoi soci Segre. Famiglia di finanzieri da sempre legata ai De Benedetti a loro volta controllori della società editrice delle testate che giustamente, più di altre, segnalavano la complessità del settore e la non trasparenza del mondo delle intercettazioni. A volte i giornalisti di Repubblica e dell’Espresso esagerando e inventandosi, ad esempio, l’esistenza di un sistema denominato “Super Amanda” o, peggio, dichiarando che eravamo un popolo di intercettati e che le Procure per le intercettazioni facevano delle spese pazze. Roba quindi già vista quella che si legge sulla La Stampa del 20 novembre 2014. La continuità è data dal Piemonte, regione dove era domiciliata formalmente l’attività della Carro/Monitoring, dove aveva la sua forza finanziaria la CO.FI.TO. dei Segre e dove ha le sue radici l’ing. Carlo De Benedetti. Anche il napoletano Edmondo Monda (detto Eddy) oggi si è piazzato a Torino dove si è potuto comprare, dopo aver lasciato l’attività che svolgeva per lo Stato, una splendida dimora. Anche l’articolo che riproduciamo esce a Torino.
Oreste Grani/Leo Rugens
P.S.
Ma che lavoro faceva Edmondo Monda nel quadriennio 2003/2006? Da quale Pubblica Amministrazione dipendeva il brillante laureato napoletano? E a che titolo si interessava per risolvere le pendenze finanziarie della Carro/Monitorig, introducendola presso la CO.FI.TO. di Bruna Segre?
Sempre pronto a scusarmi se tutto questo è la pura farneticazione di un uomo anziano e provato dagli avvenimenti complessi a cui ha dovuto assistere e subire.
È Natale e mi faccio un regalo! Lo faccio anche a Mario Traverso e ai suoi compagni di merenda
25 dicembre 2013