Quando cadono gli dei parte undicesima – Hollande, Nazarbayev, (Ablyazov), Putin… mancava solo de Margerie
“La Francia ha interessi in Kazakhstan”
Chapeau! Alla France, alla Sorbonne e al Presidente Nazarbayev che ha firmato con il Presidenticchio Hollande un accordo che più straordinario e strategico non si può, ovvero la fondazione del Sorbonne-Kazakhstan Institute. Altro che colbacco e cappotto tradizionali! Pensare che era dal 2009 che un presidente francese non si recava da quelle parti; Sarkozy, cinque anni fa fu il secondo, il primo, Mitterand (come frequentazioni non proprio un gran che).
University of Paris, Sorbonne (The Republic of France) has started implementation of international master program which is based on issuing double diplomas of France and Kazakhstan on the following educational programs:
– “International dialogue in the context of globalization” (6M020200- “International Relations”).
– “Management of changes in the modern world” (6M050700- “Management”)
On the 17th of September, 2013 University of Paris, Sorbonne (The Republic of Franc) and Abay Kazakh national pedagogical university signed a Memorandum of foundation of French university of Kazakhstan-Sorbonne. Now, citizens of Kazakhstan will be able to get prestige education of European curriculum without leaving the borders of the country.
Sorbonne is one of the oldest and most prestigious universities of the world. This university was known in the history from Mediterranean ages, when France opened a theological College for 16 students of poor families. Today 120 thousand students study at Sorbonne university from different countries of the world.
Classes are taught mostly in French by the teachers of SPC.
Questo è il vero gioiello che la Francia si porta a casa, non tanto uranio, petrolio, gas, acquedotti e armi:
Hollande is accompanied by representatives of about 50 business, several of which are already doing lucrative business with Kazakhstan, and about 20 from France’s universities, which hope to extend educational and scientific cooperation.
France is Kazakhstan’s fifth-largest trade partner and Hollande’s delegation includes executives from major French companies, including:
Nuclear company Areva – Kazakhstan is France’s biggest uranium supplier;
Energy companies Total – a partner in a gas plant on the Caspian Sea – EDF and GDFSuez;
Service and utility companies Veolia, Suez, the SNCF rail company and Vinci;
Plane-builder Airbus and carmaker Peugeot.
France sells weapons, helicopters and airplanes to the Kazakh armed forces.
Ma, c’è sempre un ma o meglio un’ombra che si estende sulla vicenda, anzi più d’una, a partire dall’improvvisato incontro tra Hollande e Putin nello stesso aeroporto moscovita presso il quale morì de Margerie (la tesi che l’abbiano fatto fuori gli americani e che per questo i russi mai lo ammetteranno per non fare figure da cioccolatai appare un po’ consolatoria). A propiziare l’incontro pare sia stato Nazarbayev in persona, forse a farsi scudo del francese, avvertendo il nervosismo crescente dell’alleato non amico Putin:
Sandwiched between two powerful neighbours, Russia and China, Kazakhstan is one of the four countries which form the Eurasian Union, an economic block of former soviet states that Russia is looking to enlarge.
Nazarbayev insists that his links with Moscow are economic and not political but France and the European Union want to ensure that he does not align himself with Russian President Vladimir Putin’s increasingly anti-Western stance.
Russia’s role in the Ukraine crisis and its annexation of Crimea have raised concern in Kazakhstan, which has the largest Russian minority of any country in the world – four million ouit of a 17-million population.
Putin e Hollande hanno parlato di Ucraina, di guerra e di un paio di navi che i francesi dovrebbero consegnare a Mosca, ma, visti i tempi, ci sono un po’ di difficoltà. Di sicuro avranno parlato anche di de Margerie e come non immaginare che morto lui oggi spetti a Hollande continuare a tessere la trama del fu baffone?
Tornando alla visita in Kazakhstan è plausibile che tra i due Presidenti sia intercorsa anche qualche parola riguardo un’altra ombra, quella di Mukhtar Ablyazov, affidato alle amorevoli cure delle guardie carcerarie francesi da oltre quattordici mesi. Perché non immaginare che il Prigioniero rappresenti una possibile merce di scambio a fronte di tanta fatica diplomatica? A giudicare dal nervosismo dimostrato dai sostenitori del nemico pubblico numero uno del Presidente Nazarbayev, potrebbe essere così. In tal caso l’estradizione per Ablyazov si avvicina, e saranno dolori.
L’opinione francese, tuttavia, dovrebbe essere un po’ contraria alla faccenda, del resto con tutti i criminali “politici” (Battisti per tutti) che ha protetto, sarebbe strano che la Francia cedesse sull’argomento e Hollande è in caduta libera di consensi. Staremo a vedere, comunque c’è sempre la Gran Bretagna che lo reclama per somministrargli ventidue mesi di carcere.
Last but non least, una vicenda à l’italienne, uno scandalo franco-belga-kazako riguardante una tangente per la vendita di quarantacinque elicotteri al Kazakhstan da parte della Eurocopter che coinvolge il marito di Carla Bruni.
Ebbene, la vicenda è questa, in sintesi: nel 2009, in Kazakhstan, Sarkozy in cambio del contratto per la fornitura di elicotteri accetta di fare pressione sul Belgio per evitare la galera a tre oligarchi kazaki (ma guarda un po’); scorrono un po’ di tangenti e di corruzione nella patria del cioccolato e i magistrati francesi si mettono a indagare… quando si dice l’italianizzazione della politica francese…
Per concludere, la si giri come si vuole, mentre l’Italia è secondo partner commerciale del Kazakhstan, la Francia è il quarto, ma con questo accordo, a meno che il prossimo e ravvicinato viaggio di Renzi non ci faccia spiccare il volo, la nostra posizione è a rischio; in più, mentre la cultura che l’Italia esporta sono le solite canzonette, la Sorbonne pianta una bella bandiera ad Almay, vera capitale culturale e politica del paese.
Nel frattempo, mentre de Margerie osserva dall’alto dei cieli in cui credeva, lo svolgersi degli eventi, in una buia cella Ablyazov aspetta che esitazioni, intelligenze, astuzie e paure degli uomini gli spalanchino le porte verso la libertà.
Dionisia
P.S. Quelle bandierine kazaka-francese-inglese-russa fanno immaginare un quartetto da Grande gioco a geometria variabile.