Gentile Rosy Bindi ci può far sapere come e perché Gianni Letta ha introdotto Buzzi al prefetto Pecoraro?
Gianni Letta (detto da me, “il profumiere”), è stato, a lungo (a mio giudizio, troppo a lungo!) il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega ai “servizi segreti”. Punto. Quando, nel marzo del 2014, Gianni Letta veniva sollecitato da qualcuno (si può sapere, quanto prima, da chi?) per, a sua volta, attivare il Prefetto di Roma, Pecoraro (che certo non si può definire un uomo di “sinistra”) perché ricevesse, in Prefettura, l’orco rosso Salvatore Buzzi, aveva un trascorso di molti anni quale responsabile governativo dell’Aise, dell’Aisi, del Cis, per conto di se stesso e di Silvio Berlusconi. In un Paese ancora semiserio, oggi, i titoli dei quotidiani sarebbero stati tutti dedicati a questa gravissima conection tra Mafia (così dicono), Servizi segreti (così li chiamano) e il potere politico/partitocratico (così si chiama, certamente). Cortesemente, dalla presidente della Commissione Anti-mafia Rosy Bindi si può, urgentemente, venire a sapere chi ha raccomandato Salvatore Buzzi a Gianni Letta? Il silenzio su questo argomento corrisponderebbe ad un fatto (questo sì) grandissimamente eversivo. Chi viene coperto, da chi e perché, in queste ore gravi per le sorti della Repubblica? Forse è ora di smetterla di avvicinarsi ad appuntamenti strategici, quale, ad esempio, l’elezione del Capo dello Stato, senza fare una vera apertura degli armadi (segreti) con relativa lettura delle carte per troppi anni occultate o, più semplicemente, negligentemente trascurate.
Oreste Grani/Leo Rugens