Il “principe” e il professore, da Bologna con amore
Avevamo avuto l’intuizione giusta, la visita di Prodi Romano a Renzi Matteo di martedì 16 era preparatoria anche alla visita a Putin (che da tutt’uno con il dossier kazako) da parte del Professore di negromanzia aspirante Presidente della Repubblica italiana (leggi il post). Sappiamo tutti quale sia la forza di suggestione sull’animo dei potenti russi da parte di chi sia dotato di poteri magici e di sapienza esoteriche e Putin non fa eccezione. Così, alle 19 ora di Mosca, le due P (Putin-Prodi) si sono incontrati al Cremlino; a raccontarsi che?
A questo punto un’idea più chiara ce l’abbiamo e cioè che Prodi stia parlando a nome di qualcuno di molto autorevole, quindi Renzi o Napolitano sono esclusi.
Date le volute di incenso che ultimamente sembra emanare, verrebbe da pensare che abbia ricevuto un qualche mandato proveniente dallo Stato Vaticano, ma forse NON da Papa Francesco, che questi affari se li sbriga da solo o con uomini di sua fiducia. È Prodi un uomo di fiducia del Santo Padre? È possibile che un uomo che dice di avere parlato con i morti (pratica condannata aspramente da Santa Romana Chiesa) sia nella fiducia del Papa? Siamo così sicuri che anche i Gesuiti la pensino tutti allo stesso modo e siano un corpo unico fedele a Francesco?
Un articolo di Formiche apparso un anno fa circa (1.12.13) smentirebbe queste ultime affermazioni:
LA SVOLTA GEOPOLITICA E SOCIOECONOMICA DI BERGOGLIO SECONDO PRODI
Dopo essersi chiesto, scherzosamente, il perché fosse stato invitato (“non sono né un teologo né un canonista”), Romano Prodi ha commentato brevemente la recente esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” definendola come una vera e propria “martellata”, ricordando, al contempo, come con l’elezione di Papa Francesco, successore di un Papa polacco ed uno tedesco, la Chiesa abbia “fatto la globalizzazione”.
Ma è soprattutto sul piano geopolitico che, secondo Prodi, la Chiesa di Francesco ha svoltato o, comunque, è pronta alla “svolta”. Con la lettera al presidente russo Putin, in occasione della guerra in Siria, Papa Francesco ha posto un “confine forte”, per il quale la pace è il “punto di riferimento unico” e, quindi, “non solo una priorità”. Prodi si è poi soffermato sul possibile, e probabile, viaggio di Papa Francesco in Terra Santa, prevedendo che non mancheranno da Papa Bergoglio “messaggi forti” dal momento che “Papa Francesco dirà parole che dispiaceranno a tanti in quanto non saranno parole di mediazione”. Secondo Prodi, poi, la Chiesa dovrà fare un “discorso serio” con l’Asia altrimenti, la sola conseguenza possibile, sarà quella di “togliere l’aggettivo cattolico dal Credo”. E Papa Francesco sembra essere la persona giusta dal momento che, si chiede l’ex presidente della Commissione, “se non lo fa un gesuita, chi lo fa?”. In questo percorso di avvicinamento con l’Asia e, soprattutto con la Cina, Francesco sarà affiancato dal Segretario di Stato Parolin: un nome che, secondo Prodi, non è stato scelto a caso, visto “il suo ruolo passato nelle negoziazioni con la Cina e la Chiesa cinese”.Ma è anche da un punto di vista socio-economico che Romano Prodi ha voluto guardare alla “svolta” di Papa Francesco. Dopo avere chiarito, subito, come in questo campo il successore di Benedetto XVI abbia già lanciato numerosi messaggi, Prodi ha evidenziato come la politica debba combattere l’iniquità: “Dal punto di vista socio-economico, papa Francesco ha lanciato molti messaggi. La sua insistenza è nuova sullo scandalo della povertà, che lui chiama inequità, ed è un richiamo a ciascuno di noi ma anche ai governi. La politica deve combattere l’iniquità”. Secondo Prodi, poi, nelle parole di Papa Francesco si vede la sofferenza patita dal popolo argentino durante la grave crisi economica tanto che, secondo il Professore, il Papa dice che “l’economia di mercato è fallita, perché non recupera le ingiustizie”. Tanto che, dinanzi ai messaggi di Papa Francesco, l’ex primo ministro italiano ha dichiarato di “sentirsi un pericoloso reaganiano”. Leggi l’articolo originale
Se così fosse, se le sue parole alla “Stampa” del 2013 (leggi articolo) lo hanno accreditato presso Francesco non lo possiamo dire con certezza, certo è che non troviamo traccia di un incontro pubblico né privato tra Bergoglio e Prodi, qualcosa vorrà pur dire.
Da notare che durante la visita a Roma di Putin, il russo prima incontrò il Papa poi Prodi poi Berlusconi – che filotto.
Insomma, tutto ci da da pensare che sia la Russia il vero motivo di incontro tra Renzi e Prodi e forse ha ragione il Giornale a sostenere che Prodi stia utilizzando un possibile successo nella mediazione con Putin per raggiungere la poltrona di Napolitano, certo è che da economista, fallita la sua politica di privatizzazioni, non ha dato miglior prova di sé come consigliere di Putin, stando alla mostruosa crisi economica in cui si trova la povera Santa Madre Russia, un petrostato gestito da ex agenti del KGB, abili di sicuro ad ammazzare gli avversari, abili a far sparire fiumi di soldi, del tutto incapaci di dare a un grande Paese il ruolo che si merita nel mondo.
Così, nell’attesa di ulteriori eventi e nella speranza che il prossimo imminente sia un Natale di Pace chiudiamo questa considerazione.
Romano Prodi nella serata di oggi incontrerà il presidente russo Vladimir Putin
Mosca [18.12.14] – E’ già a Mosca il presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli Romano Prodi, che nella serata di oggi incontrerà il presidente russo Vladimir Putin.
Per l’ex presidente della Commissione Europea ed ex premier italiano si tratta della terza visita in Russia negli ultimi dodici mesi: Prodi aveva infatti incontrato Putin nel febbraio 2013 a Mosca, come inviato speciale dell’Onu per il Sahel e poi a settembre dello stesso anno, in occasione del Forum Valdai. Il professore sarà ricevuto dal presidente Putin alle 19 dopo un colloquio, presumibilmente sui principali temi internazionali, che Prodi dovrebbe avere con il ministro degli esteri Sergey Lavrov. La Voce della Russia