Traffico d’armi, arrestato l’ex deputato Fi Romagnoli: “Vendeva alle Farc”

Traffico d’armi, arrestato l’ex deputato Fi Romagnoli: “Vendeva alle Farc”

L’ex deputato di Forza Italia Massimo Romagnoli è stato arrestato a Podgorica, in Montenegro. Insieme a due cittadini romeni è accusato di traffico d’armi a favore delle Farc, le Forze armate rivoluzionarie colombiane. Lo hanno riferito giovedì mattina l’agenzia Mediafax e il quotidiano Rumania libera. L’arresto dell’ex parlamentare, di Cristian Vintila e Flaviu Virgil Georgescu, è avvenuto su mandato di cattura delle autorità statunitensi. Come riportato da Avvenire, secondo gli investigatori americani, le armi oggetto del traffico avrebbero potuto uccidere militari dell’esercito Usa. Nell’ambito dell’operazione sono state effettuate perquisizioni sia a Podgorica che a Bucarest.

farc-mlbm

Nel 2006, con altri colleghi di partito, aveva presentato un’interrogazione alla Camera e indirizzata al ministero del Commercio Internazionale in cui chiedeva maggiori controlli alle frontiere per contrastare il fenomeno dell’immigrazione illegale “da parte della criminalità organizzata che sempre più controlla e gestisce attività illecite che vanno dal traffico di clandestini che entrano e escono dal territorio dell’Unione fino a far infiltrare materiale illegale di ogni genere tipo armi o droghe“.

Romagnoli vive dal 1989 in Grecia, Paese per cui era stato nominato rappresentante della Confederazione degli Imprenditori Italiani nel Mondo nel 2005. Ha seduto tra i banchi di Forza Italia da 2006 e il 2008, eletto nella circoscrizione estero. Nella sua esperienza a Montecitorio era stato nominato Responsabile Estero del Gruppo Euro-Parlamentari del partito di Berlusconi e Responsabile europeo Azzurri nel Mondo. Aveva anche creato il Fondo di Credito in favore degli Italiani all’estero per lo sviluppo del commercio e dell’artigianato.

L’Aise (ritengo, spero e, comunque, mi piace ipotizzarlo), si deve essere fatta onore in questa vicenda, individuando il suddetto mascalzone ambiguo, doppiogiochista ed esempio eclatante di come la partitocrazia, pur di prendere voti, è pronta ad imbarcare chiunque. Non è il primo, deputato/senatore, estero su estero, che viene “beccato”. Anche questa storia dei voti in giro per il mondo ha poco a che vedere con la democrazia e molto con il malaffare. Ci torneremo sopra e vedremo se ci siamo sbagliati con questa impegnativa affermazione.

Oreste Grani/Leo Rugens