Perché qualcuno digita nella rete “dorina bianchi servizi segreti”? Direte voi: perché vuole avere la conferma di un mormorio o di un sospetto
SIAMO AL 28 GENNAIO 2016 E IL GIOCO DELLA SEDIA FINALMENTE CONSENTE ANCHE A DORINA BIANCHI DI SEDERSI. GUARDATE IL “3” IMPLICITO NELLA POSTURA DELLA SUA MANO PERCHE’ APPENA HO TEMPO CI TORNO SOPRA. CONGRATULAZIONI A LEI SIGNORA E AUGURI SCARAMANTICI ALLA REPUBBLICA ITALIANA.
ORESTE GRANI CHE NON TEME – OGGI PIU’ CHE MAI – LA SUA INIMICIZIA.
=====================================================================Siamo al 13 settembre 2015 e questa notte qualcuno ha digitato “Dorina Bianchi servizi segreti”.
Sulla signora crotonese, campionessa del mondo di appartenenza ai più diversi partiti politici rappresentati nel Parlamento repubblicano, ci deve essere in giro qualche diceria perché la rete – letta grazie agli algoritmi intelligenti che oggi sono disponibili – difficilmente si sbaglia. Nel post che ho sentito il dovere civico di pubblicare il 24 gennaio del 2015 non solo ho detto la mia ma ho lasciato nel web tracce elettroniche sufficienti per chi avesse voluto approfondire la personalità variegata della senatrice. Ma variegata non è sinonimo di “servizi segreti” che anzi sono spesso luoghi mentali stereotipati e per questo, spessissimo, poco “intelligenti”. Sciogliere la riserva su Dorina Bianchi “agente d’ambiente” non me la sento e, certamente, non per viltà. Non ho la prova regina. A quanto già altre volte scritto della raffinata e ben trattata (economicamente) senatrice posso solo aggiungere che me la presentò un personaggio di Trapani (dotato di una stretta di mano erculea) e che a Trapani di “servizi segreti” e di altre complessità si dice che in molti ne capiscano. A Trapani, in molti sanno di cose di “cosa nostra”, di legami con gli USA e con i servizi nostrani. Certo passano gli anni e il valzer della Bianchi continua ad essere suonato ma questo non basta. E’ come se uno dicesse che solo perché è durato molti anni a far politica Giulio Andreotti fosse legato/sostenuto dal potere dei servizi. Sarebbe un’ovvietà e al tempo stesso un’illazione offensiva c per l’elegante esponente politica crotonese. Oltre ad un legame con Renato Farina (Sismi) e quindi con Pio Pompa (Sismi) e quindi con Nicolò Pollari (Sismi) non saprei cosa dire di certo (in senso “negativo”) della signora della politica italiana. Mi sbaglio: la Bianchi ha anche conosciuto e frequentato un pendaglio da forca quale il sottoscritto. Forse per questo, povera donna, che non riesce più a scrollarsi di dosso una cattiva fama.
Storie crotonesi intrecciate con storie trapanesi. Non credo che ci sia altro. O comunque per non ripagarla della stessa oscena moneta che usò lei per me (il discredito diffamante) non aggiungo altro e vi lascio a ciò che scrissi nel lontanissimo 24 gennaio 2015.
Oreste Grani che per rispetto all’istituzione che rappresentava non solo accolsi la Bianchi nei miei uffici spiegandole chi fosse Alan Turing ma la presentai, senza imbarazzi, ai miei più intelligenti e capaci collaboratori dell’epoca tra i quali lei scelse per se la dottoressa Emanuela Bambara, filosofa della trasdiciplinarietà, cattolica fervente almeno quanto si dichiarava essererlo la senatrice di cui stiamo ragionando.
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Post originale del 24 gennaio 2015.
Se avessimo trovata la digitazione “Lilian Pauline Neville-Jones servizi segreti“, ne avremmo capito subito la ratio; così se la richiesta fosse stata, “Stella Remington servizi segreti“; ancora più facile, se il cybernauta avesse discretamente lasciato traccia della sua curiosità per Belle Boyd, “la Cleopatra della Secessione“.
Se fosse spuntato il nome di Virginia Hall e della sua mitica gamba di legno, eravamo certi di trovarci di fronte ad un cultore delle biografie straordinarie; così come se fosse stato il nome di Sarah Emma Edmonds, ad essere richiesto, il curioso di turno potevamo addirittura immaginarlo come un appassionato “di donne che si travestono da uomo“; che dire se un indagatore telematico amante di notizie attinenti a belle donne che del proprio corpo hanno dato spettacolo ma al tempo stesso ne hanno saputo fare scientemente anche altro a fini di amor di patria, ad esempio, se questo qualcuno avesse digitato “Grande Ufficiale, Medaglia d’Oro della Resistenza francese, l’insuperata Josèphine Baker servizi segreti“, avremmo solo potuto plaudire ad una legittima curiosità e di buon gusto viste le fattezze della giovanissima e coraggiosa donna di “spettacolo”; se il cittadino avesse digitato “ana belen (cominciamo ad andare sul difficile e per pochi) montes servizi segreti” non poteva mai arrivare fino a noi perché, pur sapendo bene chi sia stata la “ana belen” per non essere facilmente scambiati nel web per dei pervertiti interessati al lato B di “belen” (quella che conoscete tutti), nei milioni di parole che abbiamo postato in questi anni, mai abbiamo fatto riferimento ad ana belen – montes; forse, ma non ne sono sicuro abbiamo citato Elizabeth Thorpe “Cynthia“, la spia di cui, sia pur in modo esagerato, si è detto che aveva saputo dare una svolta alla Seconda Guerra Mondiale; certamente in questo blog abbiamo più volte parlato dell’archeologa Geltrude Bell come sono sicuro di aver fatto riferimento ad Ilona Staller in arte “Cicciolina“.
In Leo Rugens compaiono le foto e i riferimenti a Hana Koecher. Come vedete abbiamo lasciato volutamente fuori Mata Hari. Mi scuso se rimuovo il nome di altri personaggi femminili notevoli nella storia dei Servizi segreti ma ho desiderio di arrivare al punto: oggi, qualcuno, digitando “dorina bianchi servizi segreti” è arrivato fino a noi. Caro “mai” (è un lettore intelligente che segue i nostri appassionati pensierini della sera) come vede, non si fa tutto per le statistiche e non tutto avviene grazie ad algoritmi intelligenti. In rete qualcosa accade (ormai mi comincio a convincere) per intervento diretto e taumaturgico della Provvidenza. Realtà complessa (la Provvidenza!) in cui – comunque – crede la cattolicissima Dorina Bianchi.
Dico la mia su “dorina bianchi servizi segreti” avendo conosciuto e frequentato la persona, per qualche tempo: l’unico legame possibile, al di là di qualche messa in scena – finalizzata a turlupinare la gentile dottoressa in medicina e politica per passione – avvenuta durante un eventuale viaggio negli USA dove qualcuno – a suo tempo – le possa avere organizzato (tendo ad escluderlo) non la messa in mezzo (che non escludo) ma una qualche iniziazione seria ad ambienti della sicurezza statunitense, e quella con qualche dipendente delle nostre “Agenzie”. Sono comunque per un’altra ipotesi: la curiosità o il mormorio potrebbero essere nati dalla relazione esistente tra alcuni collaboratori della politica di lungo corso al Senato della Repubblica e l’agente Renato Farina, alias “Betulla“, a suo volta individuo noto a tutti per le scelte illegali fatte e sanzionate a suo tempo dalla magistratura. Farina, come tanti altri, è una figura ormai protetta e foraggiata dalle stesse istituzioni repubblicane che “betulla e i suoi sodali” offesero in quei frangenti. Il Farina è stato protetto e perdonato tanto da aver determinato la virile reazione di Carlo Bonini di cui vi abbiamo dato notizia il 8/10/2014 Carlo Bonini si dimette da consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (in ginocchio). Tornando alla crotonese Bianchi, mi sembra di ricordare (ma – come sapete – ho una certa età) che ci siano (o – almeno – c’erano nella primavera del 2012 quando introducevo la dottoressa non solo alla conoscenza della figura storica di Alan Mathison Turing ma provavo ad anticiparle il groviglio che si stava determinando intorno al sistema Sistri) intrecci di fidanzati e figli, tra esponenti dello staff (da voi pagato) della senatrice e il mondo che un tempo faceva capo al super agente segreto Pio Pompa, detto “accuscì“. Agente super fico che ho avuto l’onore di conoscere e di individuare, per primo, come figura dedita ad attività illecite, particolarmente indirizzate alla disinformazione e alle connivenze d’affari con pericolose criminali quale ad esempio la Patrizia Reggiani mandante dell’assassinio del marito Maurizio Gucci. Dorina Bianchi quindi oltre alle legittime frequentazioni come membro di Commissioni parlamentari delicate, non dovrebbe essere formalmente una “agentessa d’ambiente” legata a nessun servizio segreto italiano. Eventualmente, qualora fosse attratta da delle “barbe finte” e dai loro cerchi magici, potrebbe essere un “agente segreto”… di altri paesi. Ma questo io, ovviamente l’ignoro. Inoltre, se anche lo sapessi non lo direi se non a chi di dovere. A differenza mia, che sto dichiarando, con senso di responsabilità e rispetto delle Istituzioni preposte, di non sapere se Dorina Bianchi, oltre a conoscere – da decine di anni – il corregionale Marco Minniti oggi Sottosegretario con delega ai Servizi segreti, abbia altre frequentazioni con l’AISE/AISI o altri organismi, la Bianchi ha sparlato di me, protetta dalla sua carica istituzionale, con miei collaboratori dell’epoca e persone a me carissime. Ora che ci penso bene (vedete che la demenza senile colpisce anche me oltre che Salman bin Abdelaziz al Saud nuovo re dell’Arabia Saudita) qualcuno ai “servizi” di bene informato, la Dorina Bianchi lo deve comunque aver conosciuto perché questo altro “ultra segreto personaggio” dovrebbe essere quello che consigliò, a suo tempo (era l’inizio di aprile 2012 e la Bianchi frequentava sistematicamente i miei uffici a Palazzo Cenci) la senatrice di interrompere immediatamente gli incontri essendo io un pericoloso nemico della Repubblica… delle Banane che “er banana” (Berlusconi Silvio) aveva provato a instaurare anche con la complicità (o meglio la copertura) di personaggi proprio alla Dorina Bianchi, medico di buona e ricca famiglia crotonese.
Sì, forse, la Bianchi, qualche verme vigliacco, mela marcia ancora in servizio a via Lanza o a Forte Braschi o a Palazzo Chigi che non mi ha saputo/voluto affrontare personalmente, lo deve conoscere. E deve essere quel traditore del giuramento alla Bandiera che pubblicamente ho chiesto alla Bianchi di indicare come la persona che le aveva segnalato il mio grado di pericolosità. Che giustamente, finalmente, lo posso ammettere, è alto. Anzi, altissimo. Più alto di tutti i criminali politici e non, che, in venti anni di attività variegata, sotto tutte le bandiere (cosa ho detto?… sotto tutte le bandiere? fosse vero che… con quella sarabanda di sigle partitiche a cui ha aderito… vuoi vedere che…. comincio a credere che il sussurro elettronico abbia un qualche senso) la dottoressa senatrice Dorina Bianchi ha scientemente frequentato, considerandoli fratelli in fede e in azioni. Si sono stato un uomo pericoloso per tanti compagni di Partito (Forza Italia) della per benissimo Dorina Bianchi, tipo i fratelli Marcello e Alberto Dell’Utri. Comunque, siccome abbiamo visto di tutto e siamo passati indenni nelle fiamme, non temiamo nessuno. Tanto, più di quello che ci hanno fatto, anche grazie alla viltà o alla superficialità colpevole di Dorina Bianchi, non ci possono fare. Se non provare a toglierci la vita. Ma su questo terreno accidentato dubito che ci sia qualcuno che abbia il coraggio di venire a stanare il vecchio leone, ancora ruggente.
Oreste Grani/Leo Rugens
L’ha ribloggato su Leo Rugens.
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