Ancora una volta siamo in fuga dalla Libia realtà geopolitica che, come l’Iraq e la Yugoslavia, non è mai esistita. Potete dirci di chi è la colpa?
“La destra fa spesso errori per non lasciarli fare dalla Sinistra”: questa paradossale diagnosi politica esprime il disagio di fondo che attanagliava la vita parlamentare dell’Italia, da poco unita, nella quale si esprimevano maggioranze create su fatti piccoli e transitori, senza vere basi ideologiche e culturali, ma anche senza programmi pratici ben definiti.
Solo 150 anni addietro!
Guardate l’immagine che precede e meditate. Le bandiere invece di verdi, pensatele nere.
Nei primi del ‘900 non poteva mancare l’iconografia celebrativa per fatti d’arme di poco conto, se il primo proclama alle truppe del generale Caneva, comandante della spedizione in Libia, faceva riferimento alle conquiste della antica Roma.
Solo 2000 anni indietro!
Chissà se Matteo Renzi sa chi sia stato, Caneva, come andò a finire in Libia e, soprattutto, che – duemila anni addietro – a Roma aveva vissuto uno si chiamava Scipione l’Africano.
Dice Nicola Rossi questa mattina ad Omnibus: “Matteo Renzi non gode di nessuna autorevolezza”. Aggiungiamo noi che lo diciamo da anni: senza autorevolezza non ci può essere leadership. E, senza guida, il Paese finirà travolto da quanto si prepara nel Mediterraneo, cioè, la Guerra. Ci siamo sempre permessi di dire (e i nostri quattro elettori lo possono confermare) che la partita si sarebbe giocata in politica estera e, per noi Italiani, in particolare, nel Mediterraneo.
Vorrei tanto avere soldi per invitare Larry Sabato (vedete voi chi esso sia) ora in Italia, analista di questa minchia, che venne a dirci, alcuni anni fa (organizzò l’incontro Paolo Messa – Formiche – per conto del Dipartimento USA), che il Mediterraneo non solo non sarebbe stato il cuore del problema ma che agli americani, eventualmente, non gliene sarebbe fregato un bene amato cazzo di quello che poteva succedere da queste parti. Il Mondo sta per venire giù proprio perché in troppi hanno fatto per troppi anni i prepotenti dalle nostre parti e ora, di questa incapacità culturale e di questa avida protervia, pagheremo tutti – noi mediterranei – le conseguenze. Di questa situazione senza sbocco si deve chiamare a rispondere, per primi, i vertici dei “Servizi segreti” che nulla, negli ultimi venti anni, hanno saputo fare perché ciò che ormai accadrà, non accadesse. Cosa pensate che volesse dire l’ammiraglio Fulvio Martini quando segnalava che Michael Ledeen (vedi post “Chi scommette sul terrorismo vuole farci dimenticare chi siamo.” Renzi. Che il Presidente del Consiglio (a tempo determinato) parlasse per se e Un accostamento audace: i libri di Stefania Limiti e quelli di Gioele Magaldi. Ma, come si dice, audace ci piace), spadroneggiava in Italia e che andava subito dichiarato cittadino indesiderabile? Se era “indesiderabile” allora, perché ci siamo tenuti questo tipo di mestatore che è ancora qui, in Italia, solo a rendere credibili i vari “Matteo Renzi”? Ve lo dico io, assumendomene la responsabilità e i rischi impliciti: i vari “Ledeen” agiscono come agiscono, con la “tacita tolleranza” dei nostri servizi, perché così facendo, quando dovesse arrivare il momento (e il momento è arrivato) ci faranno fare, a bacchetta, tutto quello che vorranno deciso da loro in quanto funzionale ai loro interessi di Paese terzo, tranne i nostri di interessi. Tra qualche giorno, sarà tutta colpa di Abu Bakr Al Baghdadi provando a farci dimenticare i nomi e i cognomi di tutti quei coglioni che – super stipendiati – ci hanno raccontato per anni che andava tutto bene e che il regime di Gheddafi era solido e affidabile come partner e come capacità di controllo del territorio. Mortaccii vostri, dove siete, traditori del giuramento alla Bandiera? La verità che siete ancora in “servizio” e volete fare riforme, volete assumere civili, e soprattutto volete proporvi come gli uomini del cambiamento. Mortacci vostri, è questo il problema del Paese da quando quel delinquente di Giulio Andreotti caccio Fulvio Martini. Siete voi il problema del Paese.
E, ormai, lo dico con tristezza, potrebbe essere veramente tutto perduto. Avevo sperato (vedi post Subito un eletto del M5S alla guida del Copasir. È questione di sicurezza nazionale) che con l’irrompere, due anni addietro, dei cittadini onesti del M5S, si potesse insediarne uno di loro al vertice del COPASIR (come suggerivo). Niente! Quel verme/rospo di Lamberto Dini fece di tutto (sapendo quello che faceva per continuare a servire chi sapeva lui) perché un “grillino” non assumesse quella presidenza (vedi Lamberto Dini: “Il M5S al Copasir è un problema”. Per Dini di sicuro, non per Leo Rugens). Ora vi siete beccati Matteo Renzi che è un burattino in mano ai comitati d’affari e di potere elitario quali la Ur-Lodge “Three Eyes” ad esempio), ambienti massonici neo conservatori che si esprimono in Italia tramite Michael Ledeen. Il toscanello ora vi guiderà, con polso fermo, tirando dritto (fino a Piazzale Loreto?) e “a tutta birra” nella “Prima Guerra Mediterranea”, da non confondere con la Prima Guerra Punica ne, tantomeno, con la Prima Guerra Mondiale di cui stiamo celebrando il Primo centenario. Vi siete beccati, dopo Massimo D’Alema, come presidente del COPASIR, tale Stucchi, noto secessionista nord-leghista (La Repubblica è una e indivisibile: il secessionista Giacomo Stucchi (Lega Nord) non doveva diventare presidente del Copasir). Che cazzo andate cercando di più? Sembrate quegli italiani entusiasti nelle piazze – nel ’38/’39 – quando il Dittatore di Turno, tirava dritto, “a tutta birra”, verso la Seconda guerra Mondiale, i campi di sterminio, l’azzeramento di milioni di case faticosamente costruite e Piazzale Loreto.
Sperai inutilmente che, 24 mesi fa, si riuscisse ad avere, a capo del Copasir, qualcuno capace di cominciare a fare quanto necessario, almeno lì, per “mandarli tutti a casa”. Amici parlamentari del M5S, siete stati un po’ troppo litigiosi e ingenuotti. Soprattuto avete, con una qualche dose di supponenza (tanto che una vostra esponente è arrivata a dirmi – telematicamente – che mi avrebbe denunciato alla polizia postale se avessi continuato ad importunarla con inviti a leggere i miei post), cestinato non pochi segnali di aiuto, in materia, che vi provenivano, tramite la rete ma, prudentemente, da “fuori” la rete. Se si esaminano, con attenzione, tutti i duemila post che Leo Rugens ha pubblicato, difficilmente si potrà trovare qualcosa che possa essere definito “molestia”. Perfino Valentina Nappi ha dovuto accettare la nostra rispettosa provocazione intellettuale.Come sapevamo la partita si giocava sul tavolo geopolitico e sul terreno dei “Servizi segreti”. Dopo l’incursione nel Caso Shalabayeva siete scomparsi dal terreno dove si determinano i rapporti di forza politici e strategici tra gli stati e i vari servizi di intelligence. Non avete ascoltato nessuno su questa materia e non avete saputo esprimere una posizione sulla necessaria riforma, in chiave culturale, dell’Intelligence. Eppure avevamo sentore che il prof. Aldo Giannuli vi frequentava e sembravate, intelligentemente, ascoltarlo. Più che di “scontrini” forse vi dovevate attenzionare sugli “scontri” in essere dentro le nostre strutture di sicurezza, tra filo qualcosa e filo qualcosa d’altro. Comunque, inutilmente avreste cercato qualcuno filo Repubblica Italiana. Questo vuoto spinto, sarebbe stato una scoperta utile al vostro agire politico e soprattutto avrebbe dato una speranza al Paese. Mi fermo qui amareggiato per l’occasione che avete buttato alle ortiche e perché, con voi ormai così distratti e non sul pezzo, potrebbe essere pericoloso (e inutile) continuare a dire ciò che dico.
Oreste Grani alias Orestino Granetto alias Leo Rugens che sa chi, tra i nemici della Repubblica, vorrebbe tappargli la bocca o tagliargli le dita.