Riapre a New York, alla 12a Strada, la Libreria S.F.Vanni/Ragusa: auguri per Alessandro Cassin e un consiglio all’amico Eugenio
Alessandro Cassin del Centro Primo Levi di New York, tra poche ore, alla 12a strada, fa riaprire la mitica Libreria Vanni fondata da un eccentrico e geniale emigrante italiano che nel 1884 (parliamo di quando i nostri emigranti arrivavano negli USA conoscendo – a stento – alcune parole in italiano e nessuna in inglese) si mise in testa di vendere libri, in italiano, a New York. La stragrande maggioranza dei nostri compatrioti non leggevano libri. Figurarsi comprarne e, invece, Sante Fortunato Vanni Vanni comincio non solo a vendere libri (sia pur semplici) ma, essendo la zona intorno alla 12a popolata di piccole tipografie, cominciò a editare libri stampandoli in loco; libri disegnati, quasi privi di parole ma capaci di trasmettere “cultura” fatta di conoscenze pratiche a sostegno del grande cambiamento a cui, arrivando, si dovevano sottoporre i nostri emigranti che, da contadini, pastori o semplicissimi artigiani, per “campare” e poi arricchirsi si dovettero fare “muratori” e “operai” nelle fabbriche. Vanni editava manuali su come si poteva diventare un buon muratore; addirittura su come si costruivano i muri e le case. Questi libretti (grandi meravigliosi intelligentissimi libri) non avevano quasi parole. Eppure, questa bizzarra e utilissima editoria nacque e si espanse” fino agli anni trenta quando dall’Italia, il ministro della cultura fascista Giovanni Gentile inviò (ritengo sostenendolo economicamente) a New York, Andrea Ragusa a rilevare la Libreria ormai “stanca e in difficoltà” a causa della grande depressione seguita al crollo di Wall Street, del ’29. Andrea Ragusa, in Italia, era un consulente della autorevole casa editrice Treves e avrebbe dovuto vendere, in America, l’Enciclopedia Treccani. Ad essere sincero non so se ci riuscì mai a vendere enciclopedie ma so che la vecchia libreria Vanni fu rilevata dal Ragusa nel 1930 e che, fino a pochi anni addietro, la Libreria Vanni/Ragusa (entrambi i personaggi erano originari di Caltagirone in Sicilia) rimase aperta, divenendo un istituzione nella “Grande Mela”. Perché tutto questo fuori onda? La libreria Vanni/Ragusa riapre oggi e mi piacerebbe che il mio giovane amico (anzi, giovanissimo, ma molto in gamba), Eugenio, da poco trasferitosi a vivere e a studiare (oltre che a nuotare benissimo da vero campione) proprio a New York, alla 12a strada, ci facesse un salto a vedere “come va” e, soprattutto, ad annusare un po’ di storia culturale dovuta anche a questa nostra/sua vecchia Italia. Riapre un libreria indipendente, fuori dai grandi circuiti, e come tutti sapete la cosa buona “è buona e giusta”. Auguri alla nuova Vanni/Ragusa; auguri ad Alessandro Cassin; auguri all’amico Eugenio, futuro frequentatore della libreria/casa editrice, vera “araba fenice” del difficile mercato del libro.
Oreste Grani/leo Rugens