Grecia – Cina? Il mondo è più complesso di come appare

porto Pireo

La schiena dritta e nessun timore reverenziale nei confronti degli ambienti neo conservatori e neo aristocratici che si celano dietro il gioco formale della UE (che utilizzi o meno la così detta troika), ha consentito a Tzipras e compagni (in tutti i sensi), di ottenere un tempo sufficiente (quattro mesi) per continuare a “manovrare politicamente e culturalmente” a favore della propria gente.

La complessità della situazione internazionale (ISIS, il Mediterraneo vicino ad una possibile guerra, rapporti con la Turchia, Ukraina scossa dalla guerra “civile”) e i tavoli aperti in più direzioni (Mosca? Cina?), consentono di non considerare il popolo greco all’angolo e in procinto di essere ulteriormente martorizzato nello scontro (apparentemente) impari con la “Crante Cermania”. Ho scritto Cina, perché è opportuno ricordare che nei porti greci (Patrasso, Pireo, Igoumenitsa, Salonicco, Kalamata) non poche infrastrutture (fino al dettaglio delle gru) sono di proprietà/interesse dello stato cinese che non crediamo abbia piacere di cominciare a lavorare sotto padrone. Oltretutto, tedesco. Forza Tzipras, forza Grecia e non calcisticamente parlando!

Oreste Grani/Leo Rugens