Il capo del Governo non si tiene più e, al di là delle apparenze, comincia a dare di matto. Tra l’altro si candida per risolvere il problema libico

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L’AMMIRAGLIO FULVIO MARTINI, UN VERO UOMO D’ INTELLIGENCE, AVEVA PROPOSTO DI CACCIARLO. MARTINI E’ STATO CACCIATO, E’ MORTO NATURALMENTE E MICHAEL LEDEEN (USA) E’ ANCORA IN GIRO. QUESTO E’ UNO DEI MOTIVI DELLA MIA DEPRESSIONE OLTRE AL FATTO CHE MATTEO RENZI NON SOLO GUIDA I SERVIZI SEGRETI DI QUESTA NOSTRA GIA’ MALANDATA REPUBBLICA MA, COME ANTICIPAI NEL POST CHE POTETE RILEGGERE, HA DATO IERI (29 DICEMBRE 2015)  MANO LIBERA A MARCO CARRAI (CIOE’ AL PERSONAGGIO PIU’ VICINO AGLI AMBIENTI NEO CONSERVATORI REPUBBLICANI STATUNITENSI DI CUI SOPRA) PER GESTIRE LA QUESTIONCELLA LIBICA. COME SIA FINITA SOTTO MUSSOLINI VI E’ CERTAMENTE NOTO. COME SIA ANDATO A GAMBE LEVATE BERLUSCONI E I SUOI AVIDI SPROVVEDUTI SODALI DOVRESTE RICORDARLO. LA LEGGE DEL NON C’E’ DUE SENZA IL TRE, LA CONOSCETE? RIMANIAMO IN FIDUCIOSA ATTESA. SE VOI INVECE, AMICI IMPRENDITORI, PROPRIO VOLETE ANDARE “ALL’ESTERO” A FARE SOLDI PROVATE, AD ESEMPIO, IN CAMPANIA, CALABRIA, SICILIA. MENO RISCHIOSO E MENO SPREGIUDICATO.

ORESTE GRANI

“Dopo il Lavoro cambieremo la RAI, la Scuola e l’Università, la Giustizia”. Matteo Renzi pronuncia queste parole come se le leggesse scritte “a lettere maiuscole”. Per quello noi oggi le scriviamo così. Vuole cambiare ciò che è giusto che si cambi ma è paradossale che pretenda di farlo – e a modo suo –  proprio il “burattino” di Michael Ledeen e delle Ur-Lodges massoniche a cui Ledeen risponde. Chi sia – nel profondo – Ledeen va capito ora o sarà troppo tardi. Ledeen è – tra l’altro – culturalmente, un esperto in “fascismo” nel senso che conosce bene gli Italiani e le loro debolezze. Questi limiti li ha appresi studiando tanto bene quel periodo storico da consentirgli di confrontarsi (fino ad influenzarlo come suggerisce Dionisia nel nostro post Se Luigi Zanda (oggi PD) non la smette di gridare e di …Il Pd, nonostante il “giovane” Matteo Renzi, è frequentato da …Berlinguer è nostro – Leo Rugens – WordPress.comSolo in Italia nessuno chiede al Premier di dare spiegazioni …Avanti così, perché nulla rimanga nell’ombra – Leo Rugens?) con Renzo De Felice. Ledeeen approfondendo i meccanismi totalizzanti la vita della nostra collettività durante gli anni venti e trenta da parte di Benito Mussolini e compagnia, arriva ad una conoscenza quasi genetica (scusate la forzatura) delle caratteristiche peculiari degli Italiani. Quando in questo blog giocavamo alla provocazione estrema mettendo in bocca a Valentina Nappi il possibile e necessario disvelamento del disegno neo-conservatore (se non reazionario e tirannicida) che si sta compiendo sotto la regia di Ledeen e grazie a come “Attanasio cavallo Vanesio Matteo Renzi” lo stia abilmente interpretando, non potevamo immaginare che il tutto, nonostante la platealità delle menzogne e il lavoro di denuncia indirizzato a milioni di spettatori dall’onesto “neo Petrolini” Maurizio Crozza, accadesse così in fretta.

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Ci deve essere un motivo non da poco di tanta fretta in qualcosa che, per limiti culturali e deterioramento “senile” delle mie già scarse capacità di analisi, mi sfugge. Questo qualcosa, come abbiamo sempre detto, è certamente attinente alla politica estera e a quanto si delinea nella scena mediterranea ed euroasiatica. Altrimenti, perché questo filo rosso rappresentato dall’americano ur-lodgemassoniconeoaristocaraticosimiltirannico (è un mio neologismo e guai a chi me lo tocca!) Michael Ledeeen reduce da mille battaglie antidemocratiche (durano da oltre 40 anni!) e tutte tendenti a destabilizzare, negli interessi della confraternita che rappresenta, mezzo mondo, compresa l’Italietta e la vita della sua gente? Altrimenti perché vogliono un vero pappagallo (seduto sulle gambe del ventriloquo) a guidare quello straccio di paese che siamo? Nessuna avidità spogliatrice (la ragazza-Italia ormai e senza mutande e plurideflorata) può giustificare le scaltrezze messe in atto perché – alla fine  – si arrivasse ad avere un tale ragazzotto ambizioso e servile d’animo, al momento opportuno e al posto giusto. L’Italia deve essere ancora funzionale a qualcosa di grave e di imminente! Per questo al mezzo-toscano gli fanno dire cose così bizzarre e distraenti come “abbiamo cambiato il lavoro, abbiamo azzerato la legge 300 (lo Statuto dei lavoratori del 1970), stiamo per riformare la RAI; sappiamo noi come devono essere la Scuola, l’Università e la Giustizia del futuro e – soprattutto – sappiamo noi, grazie ai nostri servizi segreti, cosa si deve fare in Libia.

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“La scuola e l’università che il dittatore toscano ritiene di imporre è ancora più oscenamente funzionale al suo disegno di asservimento di quella che il Duce volle che gli si organizzasse perché gli Italiani credessero ciecamente in lui, gli obbedissero e, al momento opportuno non fossero in grado di dire di no alla guerra e ai vaneggiamenti di grandezza che ad essa si accompagnavano. Forse, con questa ultima affermazione, mi avvicino al movente ultimo di quanto da alcuni anni ruota intorno allo smantellamento definitivo di una classe dirigente italiana capace di saper affrontare le complessità che si delineavano dopo la devastante stagione dei subpride e della finanza statunitense votata da decenni a rapinare le popolazioni di mezzo mondo.Solo così si spiega l’orchestrazione della “resistibile ascesa di Matteo UI Renzi”. Almeno, durante il ventennio fascista, i demiurghi si chiamavano Giovanni Gentile, Alfredo Rocco.

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Almeno, durante il Fascismo, all’opposizione, uomini come Vittorio Foa, Sandro Pertini, Umberto Terracini, don Luigi Sturzo, Randolfo Pacciardi avevano la percezione dei rituali tragicomici che si mettevano in scena perché le persone non trovassero modo di fermarsi a riflettere. Minoranze pensanti, intelligenze e onestà superiori, molte riunitesi in Giustizia e Libertà ma, comunque, insufficienti a sconfiggere la dittatura fino a quando la “politica estera” e le atrocità della guerra non imposero la loro legge “salomonica”. Ora la Terza Guerra Mondiale si avvicina e a questo certamente è dovuta la corsa verso un “regime” che non consenta di pensare alla maggioranza degli italiani come fare a provare a fermare il “giovanilismo attivistico” di Renzi e la sua “propensione alla tirannia”. L’Italia, evidentemente, serve ancora a qualcuno e a qualcosa. L’offensiva di primavera (ragazzi, si torna in Iraq!) pensata dagli USA contro l’ISIS – evidentemente – non si delinea facile. In più, come segnaliamo da sempre, i Turchi (gli ottomani di qualche decennio addietro!) fanno – si direbbe a Roma – sempre di più, i “loffii”. Per non parlare di Israele che tace come non mai. Matteo Renzi ha la mimica facciale, la deambulazione, i tic nervosi di uno instabile mentale. Forse se lo riuscissimo a guardare bene da vicino anche i suoi diffusi nei ci direbbero della sua pericolosità. Eppure, come fu per il Duce, così come fu con il giocatore di dadi truccati Berlusconi, anche con questa mezza cartuccia, la nostra gente si sta per appecoronare.

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Ma da dove escono le linee guida che passo dopo passo predispongono la nostra gente all’apatia assoluta e ad un’indolore perdita di qualunque sovranità? Un uomo che non è stato eletto democraticamente da nessuno, portato alla guida del Paese e quindi, implicitamente, dei Servizi Segreti, mediante una serie di artificiosi meccanismi apparentemente di legge ma tutti, viceversa, sostanzialmente illegittimi (ricordatevi della Consulta), una persona senza consenso verificato da alcun voto popolare si prepara a stravolgere il quadro costituzionale e poi, con dei referendum, farsi dire si o no da dei cittadini che, a quella data, risulteranno frastornati da mille e mille promesse, da dati manipolati sulla economia reale privi di qualunque attendibilità,  messi in ansia da informazioni su continui pericoli imminenti (a tal proposito, leggete i post tratti dagli scritti di Noam Chomsky, saggiamente selezionati da Zlabya e il suo gatto Noam Chomsky, padre della creatività del linguaggioNoam Chomsky: la democrazia degli spettatoriNOAM CHOMSKY: Le pubbliche relazioniNOAM CHOMSKY: Fabbricare l’opinioneNOAM CHOMSKY: la rappresentazione come realtàNoam Chomsky: la cultura del dissenso) e soprattutto resi apatici, come hanno auspicato – da sempre – i “fratelli” neoaristocratici antidemocratici pseudo massoni di Michael Ledeen, arroccati dentro alla Ur-Lodge “Three Eyes”. Come durante il Fascismo, l’indifferenza si prepara a spianare la strada alla dittatura e alla guerra devastante. Ritengo che a questo siano funzionali le conoscenze delle debolezze degli Italiani che vanta l’americano amico di Matteo Renzi. Ospite indesiderato da quarant’anni come saggiamente (ma inascoltato) sosteneva l’ammiraglio Fulvio Martini.

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Oreste Grani/Leo Rugens che, fra i primi (neanche Maurizio Crozza ci ha badato o ha avuto il coraggio di farne oggetto di satira), vi ha sottolineato che uno come Matteo Renzi è, in realtà, anche il Capo dei Servizi Segreti. Capo assoluto e indiscusso se pensate da chi è guidato il Copasir, l’Organo di Controllo Parlamentare sulle “agenzie preposte alla sicurezza dello Stato”: il leghista, ex (?) secessionista Giacomo Stucchi. Parlamentare della Repubblica Italiana che, sabato 28 febbraio p.v., si troverà in plateale conflitto di interessi quando il Segretario della Lega, Matteo Salvini, da Piazza del Popolo, piena di italiani incazzati, chiederà le dimissioni di Matteo Renzi di cui, almeno come capo dei servizi segreti, il silenziosissimo evanescente Stucchi sembra ad oggi essere soddisfattissimo. Altrimenti, mezza parola sulle cazzate che sparano il Capo del Governo e i suoi ministri sulla situazione in Libia e dintorni, la dovremmo sentir pronunciare. Invece, silenzio di tomba.

Don_sturzo

A meno che, il “silenzio di tomba”, non sia un segnale in codice tra cospiratori. Segnaliamo che il luogo del raduno leghista (piazza del Popolo) era uno, tra gli altri, dove i Papi facevano tagliare la testa ai dissidenti. In quella piazza furono decapitati (e non dall’ISIS) i carbonari Angelo Targhini e Leonida Montanari, il 23 novembre 1825. Meditate gente, meditate.

Oreste Grani/Leo Rugens

Pacciardi Randolfo