Per Cesare Battisti si avvicina la resa dei conti

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Cesare Battisti, assassino, sta per essere buttato fuori dal Brasile ed estradato o in Messico o in Francia. Una buona notizia, il Messico pullula di killer a buon mercato, la Francia non dovrebbe accoglierlo, dal momento che lo ha già cacciato una volta. Molto bene.

Nel nostro piccolo infinitesimo spazio abbiamo più volte chiesto che fosse fatta giustizia (LA FERRARI DI ALONSO, IL BRASILE E L’ASSASSINO LATITANTE CESARE BATTISTI 24 novembre 2012) e se non è esattamente quanto auspicavamo, abbiamo la sensazione che lassù qualcuno ci ascolti (ci piace credere così).

Questa sensazione l’avemmo una prima volta il 30 settembre 2014 quando: JAC SOUZA DOS SANTOS PRENDE OSTAGGIO IN HOTEL E CHIEDE L’ESTRADIZIONE DI BATTISTI; ANCHE LUI LEGGE LEO RUGENS?; la notizia di oggi pare una conferma. Scherziamo, ovviamente; un paese serio come il Brasile ha ben altro da fare che leggere un modesto blog o ricevere da esso suggerimenti.
Sia quel che sia, aspettiamo che le autorità scortino alla frontiera il delinquente e che questa storia abbia il giusto epilogo nelle patrie galere.

La redazione

 

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P.S. Sia chiaro che il coro cincischiante delle varie Meloni, Gasparri & Co, con Leo non centrano assolutamente nulla, che niente sono.

L’ex terrorista rosso Cesare Battisti sarà espulso dal Brasile. Lo annuncia il sito Estadao, citando fonti giudiziarie. “Siamo stati informati della decisione ma ancora non c’è una data”, ha detto l’avvocato di Battisti Igor Sant’Anna Tamasauskas citato dal sito. I legali brasiliani di Battisti hanno annunciato che ricorreranno contro la sentenza della giudice federale che ha revocato il permesso di soggiorno all’ex terrorista. “Non compendiamo come la sentenza tenti di modificare una decisione della Corte costituzionale e del presidente della Repubblica”, ha detto l’avvocato Tamasauskas.Battisti, 60 anni, condannato in contumacia in Italia a due ergastoli per quattro omicidi compiuti durante gli anni di piombo, venne arrestato nel 2007 a Rio de Janeiro ma l’ex presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva respinse la richiesta di estradizione presentata dall’ Italia e, come ultimo atto del suo mandato, gli concesse lo status di rifugiato politico. ”Si tratta del caso di un cittadino straniero con una situazione irregolare che, in quanto condannato per crimini nel suo Paese di origine, non ha diritto a rimanere in Brasile. Pertanto annullo l’atto di concessione della residenza di Cesare Battisti in Brasile e chiedo che venga applicato il procedimento di espulsione”, ha sentenziato la giudice federale Adverci Rates Mendes de Abreu. ”Gli istituti di espulsione e estradizione sono ben distinti. L’espulsione non contraddice la decisione del presidente della Repubblica di non estradare, visto che non e’ necessaria la consegna del cittadino straniero al suo Paese di origine, in questo caso l’Italia, potendo essere espulso verso un altro Paese disposto ad accoglierlo”, ha precisato. Ansa, 3.3.15 Vedi articolo originale