La Campania, dai NAP (Nuclei Armati Proletari) alla NAP-PI: i tempi, come tutti sanno, cambiano!
Come è affascinante la rete! Da quando abbiamo messo in bocca, artatamente, a Valentina Nappi alcune considerazioni politiche che volevamo circolassero liberamente “via internet”, suscitando la reazione (eccessiva!) della bella ragazza che è arrivata a minacciarci di querele, abbiamo apposto a tutti i nostri scritti (falsi/veri non autentici) attribuiti alla disinibita nostra conterranea campana, la dicitura che ora vi riproponiamo “Gentile signorina Nappi, abbiamo provveduto, come le sarà facile verificare, a chiarire nella rete, contestualmente scusandoci con i nostri 4 lettori, il gioco provocatorio che avevamo costruito facendo riferimento al suo nome e alla sua intellettualità. Gioco che, come lei perentoriamente ci ha richiesto, abbiamo fatto cessare immediatamente. Rimane la simpatia per lei e per la sua evidente vivacità intellettuale. A prescindere dalla permalosità che non volevamo urtare. Buon lavoro e buon divertimento a lei che, giovane e bella, se lo può permettere“.
Sentiamo il dovere di aggiungere, per tranquillizzarla, che, da quando ci ha diffidato, non abbiamo mai più ripetuto la “provocazione”. Ma la rete (ecco il suo fascino!), “non ci molla” e il gioco continua nonostante la nostra dicitura esplicita, indirizzando verso il nostro marginale e ininfluente blog, migliaia di navigatori in cerca di immagini esplicite della Valentina nazionale. Così ritenevamo. Non è così semplice, ci siamo detti, perché se si fosse trattato solo di qualche centimetro di epidermide lattea messa in contrasto (sapete che la Nappi è ufficialmente contro Salvini e il razzismo della Lega) con l’ebano di alcuni suoi accompagnatori, i navigatori se ne andavano direttamente sul sito preposto e si godevano di tutto. In fin dei conti, la nostra galleria di immagini (che vi risparmiamo sostituendola con disegni di Crepax dedicati all’altra Valentina) è tra le più costumate che si possano trovare nel web.
Allora cos’è che cercano i cultori delle emozioni a “costo zero” che si aggirano nel “grande labirinto” e che arrivano fino a quel “falsario” di Leo Rugens? Cominciamo ad immaginare che quando i naviganti si imbattono in uno scritto che abbina “oscenità ad oscenità” (cose pensate, scritte e attuate da veri mostri della manipolazione del consenso e delle nostre vite come fa bene la bella Zlabya a ricordarci con gli scritti di Noam Chomsky: Noam Chomsky: la guerra del Golfo – Noam Chomsky: una schiera di nemici – Noam Chomsky: la cultura del dissenso – NOAM CHOMSKY: la rappresentazione come realtà – NOAM CHOMSKY: Fabbricare l’opinione – NOAM CHOMSKY: Le pubbliche relazioni – Noam Chomsky: la democrazia degli spettatori – Noam Chomsky, padre della creatività del linguaggio), anche il più “eccitato” dei maschietti si sofferma a leggere e a meditare? Se questo fosse vero anche solo per poche decine di lettori, sulle migliaia che arrivano al blog “cercando le curve di Valentina”, sentiamo di aver fatto il nostro dovere rischiando, oltre a tutto, le querele “nappiste”. Che non sono, a scanso di ulteriori equivoci, atti giudiziari che interessino i NAP, Nuclei Armati Proletari. Anche perché, quando si parla di NAP, sempre di giovani campani eccessivi si trattava. Ma i tempi, come tutti sappiamo, cambiano.
Oreste Grani/Leo Rugens