Berlusconi e la massoneria
Berlusconi un giorno si è fatto “massone” e così ora ha una “massoneria a sua immagine e somiglianza” dopo aver appartenuto – a sua insaputa – alla P2 per l’iniziazione impartitagli, direttamente, dal Gran Maestro Giordano Gamberini, a Roma, nel febbraio del 1978, presente Licio Gelli. Quando fu scoperto il suo nome nella lista rinvenuta a Castiglion Fibocchi, il “viaggiatore e piazzista” definì la sua affiliazione alla Propaganda 2, una barzelletta.
E – in effetti – aveva ragione.
Ben altri (si sostiene negli ambienti latomistici maldicenti e “invidiosi”) siano – infatti – i rituali che il giocatore di dadi truccati ha messo su (da cultore di cose astrologiche ed occulte qual’è sin da giovane), nella “Loggia del Drago”, i cui riti, fuori da ogni canone massonico, sono – sempre secondo la fonte calunniosa che andrebbe bruciata viva a Campo dei Fiori – non dissimili da quelli divenuti noti, in tutto il mondo, sotto la denominazione – iper suggestiva – di “Bunga-Bunga”. I calunniatori dicono che nella “loggia privatissima”, ad Arcore, prima si svolgessero le cerimonie dettagliatamente descritte nei verbali raccolti da Ilda Boccassini e da altri magistrati investigatori, e poi, mandate a letto le ragazze “impressionabili” e, comunque, “tradizionalmente” puttane, si passava ai piatti forti consistenti in attività non riferibili pena essere abbattuti come Boris Nemtsov, “il nemico di Putin”.
Fermiamoci qui.
Chissà che effetto farà ai nipotini di “Casa Berlusconi” (loro certamente – ad oggi – innocenti) crescere e venire a sapere chi fosse quel signore fotografato con “nonno Silvio” mentre giocavano alle sventagliate di mitra da destinare ai giornalisti rompicoglioni e agli avversari politici?
“Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”, diceva mia madre. Ora, questa saggia ovvietà, ve la ridico io che nella vita, trascurando i consigli della mia saggia vecchia, mi sono dovuto accompagnare a gente di tutte le risme. Ma mai, cara madre, se mi leggi dall’aldilà, ai Putin o ai Berlusconi o, peggio (?!?!), ai Matteo Salvini. Lo giuro!
Chiudiamo in bellezza e concedendoci – dopo tanta “feccia” – un sorriso: sabato 28 febbraio u.s., avete visto le “bandiere russe” sventolare sul palco a Piazza del Popolo?
Come vedete, alla fine, i cosacchi, a far abbeverare i cavalli, nelle piazze romane, ci sono arrivati, grazie ai leghisti e agli antisemiti di Casa Pound, uniti nella lotta (finta?) a Matteo Renzi. Paraninfi Meloni, La Russa, Marie Le Pen, signora, a sua volta, foraggiata dai “cosacchi”, ex comunisti, sovietici.
Aiuto! Cosa diceva il Presidente Mao, ai miei tempi, a proposito della “confusione sotto il cielo”?
Fermiamoci qui o mi ricoverano. E non sarebbe giusto per chi ha ancora bisogno di me.
Oreste Grani/Leo Rugens