Dalla Padella (Incalza e i suoi) alla Brace (Renzi e i suoi). In fin dei conti, dice il premier, questo Ercolino non è dei “nostri”. Tantomeno Lupi.
Tutto questo, già mesi addietro, veniva definito da Papa Bergoglio, “regime del malaffare”. Non so immaginare cosa direbbe oggi per definire quelli che per scegliere sistemi che dovrebbero mettere in sicurezza l’andare e il venire delle persone e delle merci per ferrovia si fanno pagare.
Oreste Grani che aspetta paziente che le salamandre perdano i poteri ignifughi.
Oggi, ultimo giorno di ottobre 2015, alle ore 7:19
Se viene allontanato Lupi dal Governo della cosa pubblica per una storia di figli (come fu per “trota Bossi” il cretino) non si deve, per un problema di equità (come ci siamo permessi di teorizzare “LA GIUSTIZIA COME EQUITÀ OVVERO QUASI TUTTI VORREBBERO DELINQUERE CON LE MINORENNI E NON ESSERE PUNITI” “LA GIUSTIZIA COME EQUITÀ OVVERO COME QUASI TUTTI VORREBBERO UN LAVORO E UN ROLEX IN REGALO. DA ANDARE A VENDERE“), dimenticare le storie dei padri. Direi che il M5S e il Sel, questa volta alleati, devono – durante i loro interventi in aula e nelle piazze contestualmente – pretendere che si dimetta anche il Capo del Governo Matteo Renzi implicato – per relazione familiare – in ben altre questioni. Due pesi e due misure nulla hanno a che fare con la Giustizia “giusta” ma si richiamano alla metafora sessuale (volgarissima ma eloquente) di “pignanculi e mettenculi”. Solo ai poveri morbidi lupacchiotti lo si mette? E si devono anche stare zitti? Lupi lo considero certamente pericoloso per la Repubblica (facile leggere quanto scritto in tempi insospettabili) per quanto lo lega ad Incalza ma, oltre a questo non gli farei governare niente per ben altri motivi: il primo è che è organico a “Comunione e Liberazione”(Compagnia delle Opere), uno dei soggetti tentacolari che anche in Vaticano, dove a suo tempo fu protetto, viene considerato uno dei pilastri del “regime del malaffare”, come – da ieri – il Santo Padre, Papa Francesco, manda a dire si deve chiamare tutto quello di putrescente ed affaristico sta emergendo in Italia. Il Regime del Malaffare, così lo considera il poco “garantista” Francesco Bergoglio.
E noi, suoi fans, ci accodiamo. Padre e figlio, figlio e padre. Se viene mandato a casa Lupi, deve cadere il Governo che è retto da un uomo che non ha ritenuto di essere figlio di suo padre quando, chi lo generò, fu beccato con le mani nel sacco. Quello? e chi lo conosce, non è il mio “babbo” detto alla toscana. Quello è solo “babbo” detto alla “siciliana”. Forse, il Grande Pugnalatore (sempre di Renzi parliamo), mentre prova a sodomizzare la scimmietta/Lupi (che si divincola), sogna (per avere opportune erezioni oltre al Viagra si può usare il sogno e la fantasia), come già avviene per i Servizi Segreti (che sono già coordinati da Matteo Renzi) di chiamare a se (sotto l’egida di qualcuno dei suoi fedelissimi piazzato a Palazzo Chigi che sovrintenda ai Grandi Lavori) tutto il vero business residuo, difficilmente potendo gestire, potere e soldi, in altri settori dello Stato. Dalla padella (Incalza e i suoi) alla brace (Renzi e i suoi). E’ ora di reagire anche perché gli arresti a Parma di Gianpietro Manenti e di altri 21 galantuomini dice che – fra poco – vi toglieranno veramente anche l’oppio del calcio e potrebbe essere che, non avendo più niente da fare, potreste darvi, con schiena dritta, ad un nuovo sport: calci nel sedere ad alcune migliaia di grassatori dello Stato.
Oreste Grani/Leo Rugens
L’ha ribloggato su Leo Rugens.
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