Alla base della “sicurezza nazionale” ci può essere solo equità e giustizia sociale

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Secondo voi, in quale clima di complicità e condizioni socio-economiche-politiche può maturare la possibilità che avvengano cose come quelle che vi ho descritto nel post di seguito e che oggi, alla luce delle notizie fattesi più evidenti intorno alla “banda Ercole Incalza e altri”, vi prego di riconsiderare. Soprattutto alla luce di questo dato che suggerisco di non sottovalutare: 10 milioni di euro in un mese corrispondono, euro più euro meno, a 330.000 al giorno; questa cifra corrisponde, euro più euro meno, a 13,750 euro l’ora; questa discreta tariffa è, orientativamente, 2.000 volte maggiore di quella che viene riconosciuta ad un operaio “subappaltato” impiegato nella costruzione di uno delle tanti “Grandi Lavori” di cui si parla in questi giorni. L’equità è la base della democrazia e della libertà di cui si ciancia inutilmente da decenni. 2.000 volte di più non è un rapporto equo sotto nessun regime o latitudine. Anzi, mi sembra precondizione per qualunque forma di “resa dei conti” non appena un numero sufficiente e determinato di “sudditi” dovesse interiorizzare il tipo di violenza intollerabile che gli viene inferta. ISIS o non ISIS e ricordando  – come mi sono permesso di dire altre volte – che tali “prepotenze e sperequazioni” non sono previste neanche nel Sultanato del Brunei. Senza offesa per il Brunei

Oreste Grani/Leo Rugens


“BUONGIORNO, MI HA DATO IL SUO NUMERO DI TELEFONO L’ONOREVOLE BERSANI…”. SANTE INTERCETTAZIONI!

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Uno dei post di oggi è preso, paro – paro, da quel capolavoro di libro che è “Il Termitaio” – Rizzoli, scritto da Alberto Statera, massimo esperto di grovigli bituminosi affaristici della prima e della seconda Repubblica. “Il Termitaio”, è una vera bibbia per capire, ancora oggi, cosa succede intorno all’EXPO’ 2015 e agli eterni Gianstefano Frigerio e Primo Greganti . Soprattutto, serve per capire come funziona l’album di famiglia bipartisan. Inoltre vi consiglio il libro perchè pochi, sono esperti, come lo è Statera, (Siena docet) su quanto, questi grovigli affaristici, siano tutt’uno con le “logge” pseudo massoniche diffuse su tutto il territorio nazionale. Torino compresa. Peccato che Marcellino Gavio sia morto il 16 novembre 2009.Era a lui che bisognava chiedere chi fossero Gianfranco Frigerio e Primo Greganti. Forse, basterebbe chiedere al braccio destro di Gavio, Bruno Binasco (è ancora vivo?) se Primo Greganti sia “riconducibile”, come figura professionale, agli ambienti moscoviti ex KGB. Leggete e prudenza a considerare la livrea del PD facimente smacchiabile di tante “patacche unte” prodotte durante i lauti pranzi certamente fatti. La lavanderia “Renzi” potrebbe non essere attrezzata a sufficienza. Gli amici “americani” potrebbero rivelarsi non quelli giusti e soprattutto all’altezza di tanta complessità da ereditare e da giustificare. Mancano pochi giorni (8) alle elezioni e noi continuiamo a sognare una Nuova Repubblica. Altro che Dudù e il dibattito sulla vivisezione dei cani.

Leo Rugens

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