Visto quanto accaduto a Francoforte per l’inaugurazione della nuova sede della BCE, se fossi Renzi ed Alfano, non starei tranquillo

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Temo di aver letto male, avendo la mente occupata da quanto devo affrontare nella mia vita estremamente disagiata, e dalle notizie ulteriormente drammatiche provenienti – contestualmente – dai teatri (Tunisia, Libia, Yemen) relative all’insorgenza (non più semplice terrorismo) dei neo seguaci del Califfo Abū Bakr al-Baghdādī: a Francoforte, il 18 marzo 2015 (ricordiamoci la data), in una sola giornata ci sono stati, a seguito delle contestazioni per l’inaugurazione della nuova sede della BCE (di cui l’Europa tutta sentiva veramente la mancanza!) 350 arresti. Arresti, non fermi. Le cose sono andate in modo tale che anche il glaciale Mario Draghi si è posto il problema di cosa fosse successo. Oltretutto, tenendo conto (questo è un mio pensiero pre-veggente) che, in Germania, la popolazione è per il 4% di religione islamica e che nella vicina Francia ci si avvia al 6%. Paese dove, questa sera, ad urne chiuse, si capirà che aria tira dalle parti di Parigi. Altro che sbarchi sulle coste italiche! Sottovalutare la “piazza” (questa volta non di Affari) potrebbe essere un grave, esiziale, errore. In fin dei conti, Mario Draghi, prima di consegnarsi agli ambienti massonici più reazionari, è stato un fratello progressista e democratico.

Salvatore Cannavò ci riporta una cronaca degli avvenimenti che hanno turbato perfino il Governatore della BCE (Il fatto Quotidiano del 19 marzo 2015), che – assolutamente – non solo si deve leggere ma non va rimossa per le implicazioni intelligentemente delineate. Fatelo dire ad uno che quando Rudy Du cominciò a far casino a Francoforte, capì, con largo anticipo, come la “lotta armata”, in Europa (Raf/Brigate Rosse/Prima Linea/Autonomia), sarebbe andata a finire.

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Se quelli che ho visto nei filmati di ieri, attivi nelle vie intorno alla Torre della BCE, arrivano anche solo in parte, incazzati, il Primo Maggio, a Milano, temo che l’Expo 2015, cominci nel peggiore dei modi. A tal proposito, non credo che bastino gli appelli alla calma e a non “fare brutte figure” di Matteo Renzi ne, tanto meno, le truppe (anche in questo caso si usa la semplificazione dei 5.000) pronte per l’ordine pubblico. 5.000 sono quelli che avrebbero dovuto invadere il territorio libico; 5.000 dovrebbero essere i poliziotti, i carabinieri, ed altre forze dell’ordine addestrate a “tenera la piazza” milanese. Da quello che ho visto avvenire a Francoforte, 5.000 (il numero quindi potrebbe andare di moda) potrebbero essere, tra morti e feriti, le vittime di Milano. Città che, secondo me, si prepara, con arrivo degli esponenti del movimento Blockupy (provenienti da tuta l’Europa) ad assistere alle “4 giornate”, edizione 2015. Non rimuovendo il significato della frase pronunciata da tale “Natascia” esponente della Rete Social strike, a fine giornata: “A quel punto, all’interno del quartiere, si sono unite a noi varie persone e, in pochi minuti, siamo raddoppiati”. Meditate gente, meditate. Non solo quindi si possono determinare spontaneamente “raddoppi” ma tra iraddoppianti si possono infiltrare i soggetti più pericolosi. Altro che sbarchi dei poveri disperati “via mare”. A questo proposito dico la mia: non se ne può più di sentire dire cazzate di questo genere: nessuna organizzazione terroristica (che si rispetti) affiderebbe alla casualità di una traversata così perigliosa un suo “quadro” o un suo “operativo”. Se anche un uomo o una donna “preziosa” scampasse al naufragio, in teoria dovrebbe essere aspettata  da una rigida procedura di sicurezza che comunque anche casualmente potrebbe far scoprire il tentativo di infiltrare il “terrorista”o se ci si trovasse in presenza di un’intelligence scaltra ed efficace di pedinamenti atti ad individuare insediamenti già in loco. Che palle, non se ne può più di sentire dire queste idiozie senza che nessuno senta il bisogno, nelle sedi opportune, di smentire questi quattro cazzari.

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Ve lo dico io: l’ISIS, o chi per lui, non ha alcun bisogno di rischiare un tale percorso “avventuroso”. Anzi, se ancora capisco qualcosa, quando l’ISIS o chi per esso, porterà gli attacchi anche sul nostro territorio, a cose avvenute, si scoprirà che i suoi fedeli “soldati” erano degli insospettabili. A meno di sospettare qualunque maomettano viva o si aggiri in Italia.

Oltre alle ondate immigratorie o alle traversate dei richiedenti asilo politico proviamo anche a fermare i “disinformatori/cazzafrulloni” che potrebbero fare, con le loro “idiozie organizzate” fare altrettanto male delle “cinture al plastico” indossate dai seguaci del Califfo.

Oreste Grani/Leo Rugens     


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