Confermiamo: Tera Patrick arriva a Roma il 15 aprile 2015 e darà spettacolo pubblico delle sue “nudità”
Tera Patrick, novella Valentina Nappi, è perentoria nel rivolgersi a Leo Rugens: “Come promesso, a chi sapete voi, arrivo a Roma il 15 aprile p.v. e, dal 16 sera, mostrandomi come “mamma mi ha fatto” (e non solo!), proverò, richiamando l’attenzione del pubblico (non solo quello maschile), a dire la mia su questa vicenda della democrazia appannata e di come l’industria bellica statunitense (comunque parlerò del mio Paese che credo di conoscere come pochi!), tenga in scacco il mondo intero. Alluderò, tra l’altro, nella mia apparizione pubblica, al mondo femminile americano che ritiene, ingenuamente, di potere avere, a breve, una paladina nella avvocatessa Hillary Clinton che ha deciso di diventare il Primo Presidente degli Stati Uniti, donna. Spero mi vengano a vedere, nella mia performance disinibita (non ho ancora deciso se mi spoglio a Piazza del Popolo o in quella piazza denominata Esedra), non pochi romani che, conoscendo qualche cosina di storia americana, fossero desiderosi di vedere – dal vero – la mia famosa schiena e l’altrettanto stupefacente “fondo” che mi porto dietro, dalla nascita, annesso e connesso. Forse opterò per la piazza con la fontana al centro anche perché mi dicono ci sono sotto forma di statua già delle nudità femminili di grande pregio.
Cosa bisogna fare di più che annunciare di essere pronta a mostrar(la) a tutti (in questi tempi oscuri), per riuscire ad organizzare un road show di conferenze affollate e atte a svegliare le coscienze civili sopite? In realtà, dicono di me che, da giovane (tenete conto che non lo sono più tanto), sapevo resuscitare anche i morti.
Comunque, cari amici italiani, amanti del bello e del lussurioso (dedita alla lussuria lo sono ancora e lo vedrete), non vedo l’ora di visitare i vostri monumenti e sentire da vicino (molto da vicino!) il vostro calore mediterraneo. Nel frattempo ripassate un po’ la materia oggetto delle mie conferenze.
Le mie conferenze (durante le quali inizio vestita e finisco sempre nuda) affrontano il tema strategico “della comunicazione nella semplicità”.
La mia di comunicazione, come vedrete e sentirete, usa la stessa arma che le destre internazionali decisero di usare, all’alba (come mi sento romantica quando evoco queste immagini!) dei primi anni Settanta, per cambiare i valori figli della vittoria degli Illuministi (dalle rivoluzioni americana e francese in poi) riportata contro tremila anni di assolutismi (re/regine/papi/oligarchi/tiranni di ogni genere) blindati.
In quei giorni dei primi anni settanta, a cura dell’avv. Lewis Powell (chi è questo Carneade?, direte voi), fu messo a punto un “Memorandum”, di undici pagine, formato uni A4, in un linguaggio da prima liceo (negli USA “high school”) fatto di concetti semplici, sgrossati fino all’assoluto essenziale. Powell scelse una comunicazione diretta e comprensibile da chiunque, dal presidente della grande industria come dal taxista o, come mi dicono, si chiamano a Roma (stooooarrrivaaaando!), “tassinari”. Le destre, da quel momento in poi, comunicarono in tutto il mondo seguendo questi parametri di semplicità e, per questo, da quella data in poi, le loro “cazzate” (ogni volta che uso termini evocativi il sesso maschile, vi confesso, sento ancora un brivido nel solco della mia famosa schiena, giù giù, fino a dove, potete immaginare, abbia il “centro della mia sensibilità”) sono state facilmente recepite e “votate”. Perché essere recepiti spesso (quasi sempre) corrisponde a vincere. Le sinistre invece – da quegli anni in poi – non hanno capito l’ABC di quel cambiamento e della necessaria semplificazione della comunicazione. Per battere questo gap, ho deciso di impegnarmi, per battere la destra (nei miei USA si preparano a candidare l’ennesimo “Bush” per conquistare la Casa Bianca), inventando il più diretto dei linguaggi possibili e cioè, liberatami di ogni orpello intellettuale e soprattutto di ogni vestito, usare il linguaggio del corpo. Mi metto a nudo e da nuda vi descriverò come vi stanno opprimendo da decenni. Guerre e ladrocini sempre compresi nel prezzo.
Mentre avrete la sensazione di distrarvi grazie alle mie forme offerte generosamente, in realtà starete scoprendo come quel “verme” di Lewis Powell, col suo “Memorandum”, vi abbi “cucinato”, facendovi portare via – da quel momento – la libertà e ogni speranza (così loro vogliono che sia) di vita serena futura. “Paura” (e guerre) vi hanno somministrato, togliendovi ogni possibile “coraggio”. Romani, concittadini (mi dicono che il sindaco mi voglia dare le “chiavi” della Città eterna!), mi prefiggo, con le mie esibizioni, novella Giovanna D’Arco (audace accostamento), infondervi quel coraggio che evidentemente anche in Italia vi sta mancando. Altrimenti non potrebbe mai accadere che uno come Matteo Renzi (che ho conosciuto, lo giuro, negli USA, recentemente) vi possa dominare e farvi fare ciò che gli dicono di farvi fare.
Amo gli italiani prima ancora di aver messo piede, per la prima volta nella vita, nel vostro bel Paese. Non mi deludete: venite a vedermi, ovunque mi spogli, in tantissimi, donne e uomini. Soprattutto, ascoltate la voce del mio corpo “libero” e politicamente corretto nei suoi atteggiamenti “democratici”. Sono e voglio essere di tutti. Libera di esserlo, senza “padroni”. Esempio di ribellione alle regole dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. O della donna! Nei prossimi giorni vi faccio pervenire l’ora e il luogo dove si può partecipare all’avvenimento “culturale” (Tera “bit” nuda) di cui vi ho fatto cenno. In quella occasione saranno distribuite copie ragionate del Memorandum del perfido Powell. Spero sia la fine della fase fobica in cui vi hanno voluto relegare e…. come dice il maestro (un grande italiano) di tutte noi/voi, Cetto Laqualunque, l’inizio della fase storica denominabile “più pilu pe’ tutti”.
Baci osceni (in anticipo) da Tera Patrick”.
Cari lettori io non mi fiderei di uno che vi ha indotto a credere che Valentina Nappi gli scriveva fino a quando realmente la ragazza offesa non gli ha scritto chiedendogli di smetterla. Questa storia dell’arrivo di Tera a Roma, secondo voi è vera, falsa o autentica?
Ai posteri l’ardua sentenza.
In realtà basterà aspettare l’ormai prossimo 16 aprile e scoprire se – questa creatura intelligente e perversa – si mostrerà , nuda, nella Roma dei Cesari e dei Papi. Se poi l’atto iconoclastico (farla vedere a tutti) si trasformi o meno in uno squillo di tromba (!), non è nostro compito prevederlo. Noi, doverosamente, dovevamo dare l’annuncio del possibile inizio della “rivolta”. Se poi, invece che in un teatro romano, la scintilla dovesse scoccare a Milano, il Primo maggio p.v., solo il Padreterno lo può sapere.
Oreste Grani/Leo Rugens che, sempre più spesso, in presenza di tale tragedia nazionale (che dire del “Palazzo di Giustizia” colabrodo affidato alla vigilanza della stessa società – All System/Securpolice – che ha vinto (?) l’appalto per rendere sicuro il perimetro dell’EXPO 2015?), sente il bisogno di buttarla “a scherzo”, prima che finisca tutto, “a puttane”.
Cara Paola, come vedi, il mio non è maschilismo ma – semplicemente – l’anticamera della “disperazione”, amica e cattiva consigliera dell’insorgenza.